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23/12/2008 06:43:43

Permette, Caravà? (A proposito di questione morale e Partito Democratico....)


I fatti. Ciro Caravà è del Partito Democratico, corrente di D’Antoni. E’ stato eletto Sindaco di Campobello di Mazara nel 2006, ribaltando la precedente amministrazione, ed è stato quasi eletto deputato regionale nel 2008. Anna Finocchiaro ha fatto di tutto per averlo con se in lista, proprio nella lista che portava il suo nome. E proprio per un soffio Caravà non è stato eletto.

Bene.

Nell’ultima relazione della Direzione Investigativa Antimafia (384 pagine, da leggere tutte d’un fiato) ci sono i rapporti dettagliati sulla criminalità organizzata in Italia (la relazione è semestrale), i suoi sviluppi, i successi e gli insuccessi delle forze dell’ordine, ed una mappa aggiornata della criminalità provincia per provincia, Trapani naturalmente per prima.

Su Trapani, ahinoi, non ci sono parole di conforto. E questo lo sappiamo. Poi, a pagina 36, fa capolino una nota, questa: â€œSi segnala, infine, che, in data 8 Giugno 2007, personale della Polizia di Stato di Trapani ha denunciato, in stato di libertà, il Sindaco del Comune di Campobello di Mazara, per i reati di estorsione aggravata e voto di scambio (art. 86 D.P.R. 570/1960).

Due reati non da poco.
Dice l’enciclopedia Wikipedia: "Nell'ambito del diritto penale italiano l'estorsione è il reato di chi, con violenza o minaccia, costringe uno o più terzi a fare o ad omettere qualche cosa traendone un profitto o un vantaggio. Il reato è punito dall'art. 629 delCodice Penale
Sono esempi di estorsione:
 il racket o pizzo consistente nell'attività criminosa, generalmente volta ad ottenere da parte di un operatore economico un pagamento periodico in cambio di una presunta offerta di protezione"


Vale la pena  di ripassare anche il concetto di voto di scambio. E’ il reato per il quale è stato condannato Pietro Pizzo con sentenza di primo grado il 28 Aprile 2007 (quattro anni di reclusione, è in corso l’appello).

Il voto di scambio è il voto dato regolarmente da un elettore, ma non motivato da scelte politiche frutto di riflessioni sincere e disinteressate, bensì corrotto da qualche tornaconto ricevuto da parte di chi si candida o chi per lui.
In Italia il voto di scambio politico-mafioso è un reato ai sensi dell'art. 416-ter del codice penale.
Il voto di scambio può manifestarsi in un rapporto diretto fra politico ed elettore senza l'interposizione di interessi di organizzazioni mafiose, in cambio di denaro o di una raccomandazione per un posto di lavoro.
Nel caso di una forma di associazione, il voto di scambio può analogamente avere luogo per ottenere finanziamenti o appalti pubblici.


Ciro Caravà dal 2007 è sotto inchiesta per due reati molto gravi. Chiaramente non ci tiene a farlo sapere. Ma lo sa. Sarà probabilmente innocente, ci piace pensarlo. La sua posizione verrà archiviata: gli facciamo questo augurio.
Ma perché non lo dice?

Ancora. Perché nel 2008 ,qualche mese fa, Anna Finocchiaro ha fatto di tutto per candidarlo alle elezioni regionali? Caravà non sarà forse uno dei capobastone che diceva giusto ieri Veltroni, parlando di questione morale?

Ripetiamo: sarà probabilmente innocente, ma sicuramente in questi casi, un passo indietro non sarebbe male.

E’ non è una questione di giustizialismo. E’ tutto il contrario. E’ una questione politica, di dare un senso alla politica. A noi non interessa che Caravà si dimetta da Sindaco. Ma non capiamo perchè non ha detto nulla mai di queste sue vicende e si sia addirittura candidato alle elezioni regionali.

Anche perché le cose vanno avanti.
E così nel luglio 2008 è partito un atto ispettivo da parte del ministero dell'Interno verso il Comune di Campobello di Mazara. La disposizione, firmata dal prefetto Stefano Trotta (delegato dal Ministro), riguarda l'accesso agli atti da parte di una commissione formata ad hoc e composta dal viceprefetto Baldassare Ingoglia e tre rappresentanti di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza. L'obiettivo e' approfondire la sussistenza di eventuali condizionamenti e infiltrazioni della criminalita' organizzata tra gli organi elettivi e nel Comune. La commissione doveva  relazionare al prefetto e al ministero entro quattro mesi.
Leggiamo da un Comunicato Stampa dell’Amministrazione di Campobello: "Sono sereno e fiducioso nell'attivita' che svolgeranno le forze investigative e i rappresentanti della Prefettura –ha dichiarato il sindaco di Campobello di Mazara, Ciro Carava'- Come Amministrazione comunale collaboreremo affinche' la commissione possa procedere con celerita' all'ispezione degli atti amministrativi e accertare la verita'.

Peccato, avrebbe potuto dire: guardate che ho ricevuto un avviso garanzia, un annetto fa. Può darsi che sia anche per questo che la Prefettura manda gli ispettori? Non lo ha fatto.

Anna Finocchiaro sapeva della situazione di Caravà. Un candidato presidente in Sicilia non può non conoscere fatti di tale gravità che investono un candidato per giunta della lista che porta il suo nome. 
Sapeva e non ha detto nulla.
Oppure non sapeva. E questo è ancora più grave perché la dice lunga su cosa è oggi quell’universo scomposto che si chiama Partito Democratico.

Ricapitolando. Il Sindaco in carica a Campobello di Mazara, Ciro Caravà è espressione di una coalizione di centrosinistra sostenuta da Partito democratico, Rifondazione comunista, Democrazia Europea di Sergio D’Antoni e da una parte dell’Udc. Caravà alle scorse elezioni regionali è stato candidato nella lista di Anna Finocchiaro.
E’ indagato per estorsione aggravata e voto di scambio da un anno e mezzo. Qualcuno lo sa. Nessuno lo dice.
Ad ogni modo, si candida quest’anno alle elezioni regionali.
Il candidato della lista «Anna Finocchiaro presidente», Ciro Caravà, attuale Sindaco di Campobello di Mazara, ha ottenuto 2660 voti soltanto nella sua città, 4029 in tutta la Provincia. Caravà ha ampiamente superato il deputato uscente Nino Oddo, che si è attestato a 1979 a base provinciale. 

Capito, Walter?