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15/05/2014 06:05:00

Abusivismo costiero in Sicilia. Per la sanatoria adesso ci prova Fazio

E meno male che si parlava di "tolleranza zero"....Dopo Paolo Ruggirello, che tentò un'impresa simile nella passata legislatura, senza successo, è un altro deputato regionale trapanese, Mimmo Fazio, che tenta di giocare la carta della sanatoria delle case abusive costruite in Sicilia illegalmente entro i 150 metri dal mare. Fazio ha presentato il suo disegno di legge ieri in conferenza stampa. 

Il disegno di legge -  numerato 753 - è stato presentato nei giorni scorsi ed ha titolo: «REVISIONE DELLA NORMATIVA RELATIVA ALLE COSTRUZIONI NELLA FASCIA DI 150 METRI DALLA BATTIGIA».
E' un argomento quanto mai spinoso. Nel 1976 una norma stabilì in Sicilia una inedificabilità assoluta della fascia costiera, entro i 150 metri,  fatto salvo quanto era già stato costruito «senza alterazione dei volumi già realizzati». Da allora, però, è successo di tutto. E ormai le nostre coste sono diventate un far west di case spuntate dal nulla, che a Marausa come a Marsala o a Triscina e Tre Fontante hanno dato il via a veri e propri quartieri residenziali totalmente abusivi. Uno scandalo fortemente voluto dalla politica, dalla burocrazia, e da chi ne ha approfittato. La legge parla chiaro: le case abusive vanno demolite. Eppure i Comuni che hanno fatto rispettare la legge, come abbiamo raccontato anche ieri, sono pochissimi. A Marsala, ad esempio, il Sindaco Renzo Carini aveva avviato le prime demolizioni. Poi, tutto si è fermato, per ricominciare in maniera lenta ed estenuante. 
Mimmo Fazio, che è stato Sindaco di Trapani per tanti anni, conosce bene la materia: "A distanza di così tanti anni dall’entrata in vigore di quella disposizione - dice - , siamo costretti a ragionare sugli effetti prodotti non da quella norma, la cui ratio era ed è condivisibile, ma dalla sua non corretta applicazione a causa di un perverso intreccio tra insipienza politica e cattiva amministrazione».  Secondo Fazio  emerge la responsabilità della classe politica dell’epoca che se avessero provveduto a dotare i Comuni in tempi ragionevoli dei piani regolatori, oggi non si discuterebbe del problema.

La Sicilia nel 2013 è risultato essere la Regione con il più alto grado di abusivismo edilizio nelle aree demaniali costiere, con 476 illeciti, 725 persone denunciate e 286 sequestri. Sarebbero 50 mila gli immobili abusivi sulle coste siciliane

Chi vuole, può scaricare da qui il disegno di legge presentato. Il condono di Fazio, ha questi elementi peculiari, secondo il deputato regionale: 

a) il fine dichiarato dell’intervento è quello di dare una soluzione politica ad una situazione di disordine e illegalità territoriale che è imputabile in modo prevalente e determinante alla classe politica e amministrativa della Regione e degli Enti Locali, ma le cui conseguenze economiche e sociali gravano esclusivamente sui cittadini, senza ricorrere ai mascheramenti di dichiarati propositi di recupero e valorizzazione delle coste;
b) l’intervento non è generalizzato, ma particolarmente selettivo;
b1) sia dal punto di vista cronologico, perché limitato temporalmente alle costruzioni realizzate sino all’entrata in vigore della legge regionale n° 15/1991 (a partire dalla quale è stato eliminato ogni dubbio sul valore precettivo della disposizione che ha introdotto il vincolo di inedificabilità nei 150 metri dalla battigia) o sino al momento in cui l’ente locale ha recepito nel piano regolatore (purché antecedente al '91);
b2) sia dal punto di vista della compatibilità con le realtà urbanistiche esistenti in ogni Comune, poiché limitato alle costruzioni che ricadono in contesti ormai urbanizzati (limitrofe a zone C), nei quali la demolizione sarebbe priva di alcun valore effettivo di tutela delle coste;
c) l’iniziativa proposta, inoltre, pone particolare attenzione ai casi in cui la demolizione colpirebbe costruzioni che rappresentano l’unica abitazione per le famiglie e, quindi, costituisce risposta peculiare ad un disagio sociale reale;
d) l’iniziativa, inoltre, riapre la possibilità, già prevista dal legislatore regionale con l’art. 4 della legge n° 17 del 1994, della concessione dei diritto di abitazione per i nuclei familiari che non hanno altra soluzione abitativa, ma subordinandola a condizioni diverse e più restrittive.