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25/11/2014 06:30:00

Trapani, oggi la piazza protesta contro l'aumento del gettone da parte del consiglio

 A Trapani oggi è indetta una manifestazione popolare contro l'aumento del gettone di presenza deciso dai consiglieri comunali. Secondo alcuni sarà un "giorno della collera", come è avvenuto un anno fa, quando migliaia di persone scesero in piazza contro la Tares facendo tremare davvero di paura i politici. Secondo altri la manifestazione sarà un buco nell'acqua. Ad ogni modo, sarà un giorno di grande tensione tra Palazzo e cittadini a Trapani. E c'è già l'ashtag #gettailgettone lanciato dal movimento Cives. 

Il motivo scatenante è l'aumento del gettone di presenza votato dai consiglieri, da 66 a 87 euro a partire dal prossimo Gennaio. Per ogni consigliere, quindi, non più 1.200 ma 1.700 euro al mese lordi. La modifica votata favorevolmente dai Consiglieri Mannina Vito, Salone Francesco, Vassallo Giovanni, Ravazza Franco, Ruggirello Giuseppe, La Porta Peppe, Mangano Silvio, Bianco Antonino, Colbertaldo Giorgio, Giarratano Nicolò, Pumo Salvo, Briale Francesco, D’Angelo Felice, Bianco Giuseppe e Cavarretta Michele costerà alla città, a partire dal prossimo anno, circa 166.000,00 € in più. Molti consiglieri, dopo che la frittata era fatta, hanno detto di voler rinunciare al gettone, ma ormai la protesta montava.  Sulla questione intervengono i sindacati dei pensionati: "Riteniamo la delibera priva di ogni giustificata considerazione ed indegna per il momento di crisi che stiamo vivendo. Chiediamo al sindaco, al presidente del Consiglio, ai capigruppo la revoca del provvedimento e siamo certi di interpretare l'indignazione e la rabbia dei trapanesi». Sono parole dei segretari di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilpensionati, Antonella Granello, Mimmo Di Matteo e Leo Falco. Continuano: "È un atteggiamento contraddittorio e di illogicità soprattutto dal momento che, gli stessi consiglieri per mancanza di risorse finanziarie, hanno già deliberato di aumentare i tributi comunali e tagliare i servizi con ulteriore aggravio di costi per le famiglie, con il consequenziale peggioramento del loro tenore di vita. Vale poco la rinuncia di alcuni consiglieri contrari agli aumenti, la loro disponibilità a versare le somme alle casse comunali o a versarli in beneficenza, unica giusta misura è la revoca della delibera nel rispetto della dignità dei cittadini». 

L'appuntamento è alle sedici a Trapani in Piazza Vittorio Veneto. 

Sulla questione è intervenuta anche l'Associazione «A misura d'Uomo» che ha deciso di non aderire alla manifestazione: "La delibera che allinea, sia pure parzialmente il gettone di presenza dei consiglieri allo stato pre-sforamento Patto di Stabilità è tanto legittima quanto eticamente inopportuna poiché avviene in un momento di grande sofferenza sociale. Gli sprechi della politica vanno ricercati altrove, a cominciare dagli strani rapporti di lavoro che impegnano alcuni consiglieri comunali, curiosamente assunti da amici e parenti all'indomani della propria elezione e i cui oneri, per decine e decine di migliaia di euro, sono a carico della città. Sono questi gli sprechi sui quali l'associazione invita i cittadini, l'amministrazione e la Procura a vigilare. Nè minore impatto sperequativo viene espresso dalla ingiustificata pratica dei premi di produttività, elargiti a dirigenti e funzionari senza una, sia pure apparente, spiegazione".

Secondo il comitato Trapani Viva & Civile :"Il Consiglio Comunale di Trapani continua, purtroppo, a non ascoltare le esigenze dei propri cittadini, a non occuparsi dei servizi essenziali alle persone e all'intero Comune, a non tener conto delle difficili condizioni economiche in cui versa gran parte della cittadinanza, non rappresentando – dunque – in modo dignitoso e corretto i propri elettori oltre che i propri concittadini. In un momento di grave crisi economica per la Nostra città si auspicherebbe che il Consiglio Comunale desse l'esempio all'intera cittadinanza, compartecipando a quei “sacrifici” che, invece, si continuano a chiedere solamente ai cittadini.
E' tornato, dunque, il momento di scendere in piazza e di far sentire la propria voce, rimasta quasi sempre inespressa all'interno dell'attuale Consiglio Comunale fin dal suo insediamento".