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09/04/2016 06:30:00

Cambia il progetto della centrale elettrica di Favignana. Sea ora punta alle rinnovabili

Gli abitanti di Favignana e i tantissimi turisti che arrivano ormai tutto l’anno sull’isola possono tirare un sospiro di sollievo. Stando a quanto deciso dalla Sea, nelle vicinanze di Cala Azzurra e Bue Marino, in contrada Mustazzello-Fossafelle, uno fra i luoghi più belli di tutte le Egadi, non sorgerà più la nuova centrale elettrica. Il caso di questo nuovo progetto così devastante per l’ambiente naturale di Favignana, e per lo sviluppo dell’economia turistica dell’isola, lo aveva sollevato la redazione di TP24. Come detto, ora c’è la marcia indietro della Sea, la società elettrica di Favignana - già proprietaria della centrale di contrada Madonna costruita negli anni ’70 -, la quale aveva presentato il progetto di una moderna centrale da 25 megawatt con capannoni industriali in cemento armato, tutte le opere e i macchinari necessari per la produzione, sette generatori a gasolio e tre fumaioli da 15 metri ciascuno, il tutto realizzato su un’area di circa due ettari.

Sul progetto si erano subito schierati contro, sia gli stessi cittadini di Favignana che l’amministrazione comunale. Ma il fatto che più lasciava perplessi in questa fase progettuale, era che, nell’area dove doveva sorgere la centrale, il piano paesaggistico non prevedeva e non consentiva la realizzazione di nessuna opera, piccola o grande che fosse, e solo in quella particolare particella era consentita la costruzione, addirittura, di una centrale elettrica. Per discutere del progetto e per eventualmente approvare la variante urbanistica, ieri doveva arrivare a Favignana il commissario ad acta inviato dalla Regione. Ma appena un paio di giorni fa, una nota della Sea inviata al sindaco Pagoto chiariva le nuove intenzioni della società: voler abbandonare il progetto così come era stato proposto, impegnandosi a elaborarne uno nuovo che prevede l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili.

“La Sea – si legge nella nota - intende così venire incontro alle esigenze dell'amministrazione per un maggiore utilizzo in sede progettuale delle fonti di energia alternativa”. Per consentire la redazione del progetto, presentarlo agli enti, verificarne la fattibilità e ottenere le autorizzazioni la società ha chiesto all'Amministrazione di sospendere per sei mesi l'esame per la modifica di destinazione dei terreni.

Ricordiamo che la Sea, Società Elettrica di Favignana Spa, appartiene alla famiglia palermitana Accardi, che la detiene con la Selma Srl. Gli Accardi, nel tempo, hanno costruito una fortuna a Favignana. Sono proprietari di un albergo ed un grande uliveto. Per quel che riguarda la centrale, è proprio la Selma Srl che, nel 2008, ha comprato il terreno di Contrada Fossafelle per rivenderlo alla sua consociata Sea, una volta approvato il progetto. La Selma Srl, amministratata dalla signora Accardi, Elisabetta Bonsignore, ha dunque comprato in tempi non sospetti un terreno per rivenderlo alla Sea, amministrata dal marito Filippo Accardi.

Sulla vicenda della centrale elettrica di Favignana, qualche giorno addietro avevamo intervistato il portavoce al senato dei Cinque Stelle, Vincenzo Maurizio Santangelo, il quale aveva presentato un’interrogazione al Ministero dello Sviluppo Economico. Qui la sua  risposta: 

“Questa notizia ha dell’incredibile. Proprio in questi giorni si sta discutendo in Senato di una serie di disegni di legge proprio sulle isole minori, e quindi che riguardano anche Favignana e il punto energetico è al centro di questi disegni di legge. Si parla proprio di incentivare il più possibile le energie rinnovabili e il venire a conoscenza di un progetto di una centrale elettrica nel 2016, che potrebbe essere realizzato a Favignana, ritengo sia una notizia molto, molto grave, e quindi abbiamo pensato bene di chiedere al ministro se è a conoscenza dei fatti e se ritiene opportuno intervenire immediatamente anche in funzione rispetto a quello che si sta discutendo in Senato. Tra l’altro è un progetto nuovo ma già obsoleto prima di realizzarlo, perchè la stessa Unione Europea impone che le centrali di questo tipo vengano dismesse nelle isole entro il 2050, quindi si potrebbero spendere questi soldi per incentivare realmente quella che è realmente l’energia pulita di cui Favignana e tutte le isole minori potrebbero usufruire senza nessun costo. Questa è la nostra posizione, chiara, semplice e normale”.

 Apprezzamento per la decisione della Sea è stato espresso dal sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto, che si dice sollevato dalla volontà dell’azienda di intraprendere un progetto energetico verde e con la quale si dice pronto a collaborare. “Avremo modo di approfondire ogni ulteriore aspetto tecnico in considerazione anche delle nuove normative e delle nuove strategie sulla produzione dell'energia elettrica nelle isole minori, - le parole di Pagoto -. Possiamo così proseguire, insieme alla società elettrica, il percorso intrapreso da qualche anno con l'obiettivo di far diventare Favignana e le Isole Egadi Green, così come ci chiede la norma, la sensibilità dei cittadini verso questi temi e la comunità che nel turismo e nelle opportunità legate all'utilizzo delle rinnovabili può trovare ulteriore elementi di sviluppo”.