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24/06/2016 07:35:00

Rifiuti e polemiche a Marsala. Esper: "Diffamati dalle dichiarazioni della Science4Life"

Non si placano le polemiche tra la Esper, l'azienda che per il Comune di Marsala ha progettato il piano rifiuti, e la Science4Life, la startup di Giacomo Dugo, nata nell'Università di Messina, che ha presentato un piano alternativo.

Alla lettera aperta di Rossella Vadalà, responsabile del progetto della società messinese, ha risposto la Esper annunciando querela per diffamazione. Ecco la nota della Esper. 

L’ingegnere Vadalà, ha scritto la seguente frase diffamatoria: “Interessante notare cosa accomuna la gestione dei rifiuti in alcuni comuni che hanno scelto il progetto ESPER. Ad esempio Mola di Bari, Cassano delle Murge e Policoro vedono la gestione dei rifiuti assegnata alla Tradeco S.r.l. cui, (secondo quanto riportato dal sito dell’ANSA in un articolo del 19 maggio 2016) vengono sequestrati beni mobili ed immobili per oltre tre milioni di euro con l’accusa di frode fiscale”. 

Tale affermazione è innanzitutto falsa perché la società Tra.de.co. srl a Mola di Bari non ha mai né operato né vinto gare (si può facilmente verificare consultando il link del comune di Mola di Bari http://www.comune.moladibari.ba.it/mettiamola-al-posto-giusto).
Inoltre è chiaro l’intento diffamatorio nei confronti di ESPER srl per i seguenti motivi: delle circa 40 gare espletate negli ultimi anni con il supporto della ESPER, la società Tra.de.co. srl ha vinto solo due gare (una al massimo ribasso nel comune di Policoro e l’altra con la formula dell'offerta economicamente vantaggiosa a Cassano delle Murge, ed in tutte e due questi Comuni la Tra.de.co. srl operava già come precedente gestore).
Cercare di far passare la ESPER come un soggetto che agevola l'assegnazione delle gare alla Tra.de.co. (falsificando anche l'esito della gara di Mola di Bari) è un’azione gravissima e diffamatoria, che non trova alcun fondamento nei fatti. L’attività di Direzione ed Esecuzione del Contratto (DEC) operata dalla società ESPER nel Comune di Cassano delle Murge infatti, ha consentito di scoprire e perseguire un illecito molto grave commesso dalla Tra.de.co srl. ESPER ha scoperto e segnalato che la società in questione aveva distribuito ai cittadini sacchetti per l'umido con i marchi che dovevano certificare la biodegradabilità e la compostabilità dei sacchetti, ed invece, a seguito di specifiche analisi di laboratori indipendenti, si è scoperto che i sacchetti distribuiti erano costituiti di polietilene a bassa densità addizionato di carbonato di calcio per farli assomigliare ai sacchetti biodegradabili.
L’ing. Vadalà afferma inoltre un dato palesemente falso quando scrive che la società ESPER è costituita da soli tecnici del Nord Italia e, attingendo a una retorica ormai stantia, evidenzia che l’incarico affidato a Esper sottrarrebbe occasioni di lavoro a giovani professionisti del Sud. Semplicemente consultando il sito www.esper.it chiunque può verificare che ESPER ha sede a Torino, Roma e Bari, che tra le sue più brillanti professionalità, ci sono tecnici residenti in Sicilia (l’Ing. Salvatore Genova che è anche Direttore Tecnico della ESPER, il dott. Andrea Cappello) che hanno redatto, insieme a Ezio Orzes e Attilio Tornavacca, il Piano ESPER di intervento a favore del comune di Marsala intitolato “Progettazione del nuovo servizio di igiene urbana porta a porta e predisposizione del modello di introduzione della tariffazione puntuale”.
Nel tentativo di diffondere dati errati l’ing. Vadalà arriva perfino a smentire lo stesso progetto da Lei redatto laddove afferma che con altri 2.800.000 euro si potrebbe "raddoppiare le proprie unità lavorative portandosi al numero previsto dalla ESPER e mantenendo i costi sempre a livelli inferiori". Infatti il progetto a firma Science4life prevede a pagina 45, solo per i costi del personale, una spesa di oneri di mano d'opera pari a oltre 3 milioni di euro e quindi per raddoppiare il numero del personale previsto il costo non lieviterebbe solo di altri € 3.132.436,47 (non 2.800.000) ma anche per la lievitazione del costo dei mezzi e delle attrezzature da affidare a tale personale (ma forse l'Ing. Vadalà pensa che basti promettere di poter assumere altro personale per risolvere le evidenti incongruenze del proprio progetto senza preoccuparsi di come dovrebbero operare tali persone senza mezzi ed attrezzature). Un tecnico che si propone come esperto del settore non può infatti ignorare, volutamente o meno, che non è possibile valutare solo i costi del personale senza considerare i costi degli automezzi e delle attrezzature che questo personale dovrebbe utilizzare.

L’ing. Vadalà afferma anche che il Piano ESPER prevede di mantenere solo gli attuali 140 posti di lavoro. Anche quest’affermazione è falsa poiché il Piano ESPER non prevede di mantenere solo 140 posti di lavoro poiché il numero di addetti è superiore (in estate diventano 166 il primo anno e poi 156 dal secondo anno) e viene previsto il mantenimento del posto di lavoro non solo gli operatori addetti allo spazzamento e alla raccolta ma anche quello dei sorveglianti, impiegati, coordinatori e responsabili così come obbligatoriamente previsto dalla normativa di settore ed, in specifico in Sicilia, dall’Accordo Quadro Regionale per il passaggio del personale dagli ATO alle SRR del 6 agosto 2013. Nel progetto Science4Life i costi dell’attuale personale è stato invece semplicemente ignorato (così come è stata ignorata la normativa di settore che salvaguarda il posto di lavoro degli attuali addetti).

Se nel progetto a firma Science4life Srl si conteggiassero anche i costi dell’attuale personale, dei mezzi e delle attrezzature necessarie, il costo lieviterebbe a livelli superiori a quelli del progetto ESPER. La motivazione consiste principalmente (ma non solo) nella “inspiegabile” ed assurda scelta di noleggiare i mezzi anziché acquistarli ed ammortizzarli nei sette anni di appalto! Ciò comporta delle evidenti diseconomie, a vantaggio dell’azienda che noleggerà i mezzi a tutto discapito della comunità di Marsala.

Relativamente ai macroscopici errori della tabella di pag. 42 del Piano Science4Life (tabella completamente errata poiché la composizione merceologica totale ammonta al 125,96 % mentre dovrebbe essere il 100% ed inoltre la somma delle varie frazioni non è 27.638.227 ma 34.811.507) l’Ing. Vadalà ha invece deciso di sorvolare. Forse la consapevolezza di aver frettolosamente presentato un progetto in cui nemmeno le somme e le percentuali risultano corrette è comprensibilmente troppo imbarazzante.