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25/09/2016 11:29:00

La rinascita dei 5 Stelle a Palermo

di Rossana Titone -  Grillo c’è, il suo movimento pure e sono qualcosa in più di 5 stelle. Il popolo grillino si è piano piano radunato al Foro Italico di Palermo, fino a formare un tappeto umano. Gli stand erano allestiti in maniera ordinata, raccoglievano gli attivisti e i portavoce arrivati da tutta Italia, presente pure il consigliere pentastellato marsalese, Aldo Rodriquez. Il palco è pronto, gli ospiti saranno tanti da economisti a scrittori a musicisti, un video messaggio in chiave di monologo viene lanciato da Dario Fo.
Sembra una rinascita dopo le polemiche su Roma e dopo un Grillo che parlava di un suo ruolo al margine.
Non sono i Di Battista e i Di Maio, non sono i Cancellieri o altre star del movimento che rendono l’idea di quel che sono diventati ma è la platea che diventa sempre più fitta man mano trascorrono le ore.
Non si allontanano nemmeno per cenare, gli stand vendono del cibo che possono consumare ad offerta libera e così sponsorizzare il movimento stesso e i relativi eventi.
Grillo sale sul palco due volte, lo fa di pomeriggio poi intorno le 22, non mancano le stilettate contro i giornalisti che etichetta come “servi” del Pd, chiama Renzi un “menomato morale”, soprattutto promette che lui, Beppe Grillo, c’è e ci sarà, che non si arrenderà alla gastrite notturna che non lo fa dormire e che per questo porterà avanti il sogno di Casaleggio senior insieme al di lui figlio.
Ce l’ha con il Pd, ce l’ha con Berlusconi e con i siciliani che gli hanno consentito di ottenere il famoso 61 a 0.
Non si ferma, pone delle domande ai siciliani: “Cosa siete? Chi siete? Non si capisce se siete autonomi oppure no , qua è il far west, accade di tutto, è la terra che ha dato ad Andreotti i voti di Salvo Lima…”
Grillo si riprende i Cinque stelle, tra un vaffa e un altro vaffa ribadisce che la Sicilia sarà pentastellata nel 2017 e così anche Palermo.
Ma quello che sancisce la kermesse grillina è il fallimento della vecchia politica fatta di inciuci, di cose dette e non dette, di promesse vane e senza un concreto seguito, sono i debiti che affliggono la Sicilia e via via tutte le realtà locali, sono le inefficienze di una classe politica, da destra a sinistra, che ha fallito non apportando nessun beneficio ai territori che vivono di un futuro che non sarà mai oggi ma sempre domani.
Fallisce la politica dei politicanti di mestiere da oltre 20 anni, di quelli che “non è mai abbastanza” perché puntano altrove; fallisce la politica delle simulazioni e delle falsità raccontate per l’oblio di cittadini ignari di ciò che gli si sta togliendo.
Urlano "onestà" da quel prato, ma sono urla di rabbia, la rabbia di chi non trova giustizia sociale , di chi non trova ascolto da una politica che ha voluto e votato. Sono quelli che hanno votato sia a destra che a sinistra, sono quelli che sono stati delusi, disillusi, disincantati e che vogliono provare a votare il nuovo.
E se quel Foro Italico così gremito non vi induce a riflettere, non vi induce a capire che i cittadini sono stanchi delle vostre stanze dorate, nelle quali giocate a fare i legislatori, sulla pelle di chi inerme subisce e paga i vostri errori, se non capite la direzione che la folla ha preso, allora è già cosa fatta. La Sicilia, e non solo, sarà a Cinque stelle.