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30/09/2016 18:00:00

Trapani, il Prefetto Priolo incontra i sindaci della provincia

Proficua e costruttiva riunione, quella che si è svolta ieri con i Sindaci ed il Commissario Straordinario del Libero Consorzio dei Comuni, presso i Saloni di Rappresentanza della Prefettura, che ha consentito al Prefetto, Giuseppe Priolo di incontrare, a poco meno di un mese dal suo insediamento alla Prefettura di Trapani, i rappresentanti delle amministrazioni locali della provincia.
Erano altresì presenti i vertici delle Forze di polizia, il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco e i dirigenti della Prefettura.
Dopo aver ringraziato i Sindaci per aver accolto all’unanimità l’invito ed aver manifestato apprezzamento per l’impegno ed il senso di responsabilità nell’espletamento del mandato, nonché sottolineato le enormi potenzialità sotto l’aspetto artistico, ambientale e paesaggistico di Trapani e di tutta la provincia, il Prefetto, nel discorso di saluto, ha toccato gli argomenti che più caratterizzano il territorio.
Si è soffermato sui modelli di solidarietà, come avviene quotidianamente nel settore dell’accoglienza dei migranti, e sull’Hotspot di Milo, esempio di efficienza e di capacità di gestire l’emergenza, ritenuto, a ben ragione, anche oltre i confini nazionali , centro pilota di assoluta eccellenza.
Ha accennato alle condizioni di crisi economica, cui si aggiungono le pressioni e la presenza, talora asfissiante, della criminalità organizzata che “contende” alle Istituzioni, che ne sono titolari, il ‘controllo del territorio’.
Ha sottolineato la necessità dell’efficiente utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata, evidenziando come costituisca messaggio “devastante”, se un bene, dopo essere stato sottratto alla criminalità organizzata, venga mal gestito o addirittura , come talora avviene, lasciato in condizioni di abbandono e di degrado. Un tema, quello dei beni confiscati, oggi più che mai, di grande rilievo che deve fornire occasione per dimostrare, che lo Sato c’è, che lo Stato non crea disoccupazione laddove c’era lavoro, ma favorisce efficienza, sviluppo, sicurezza e occupazione, portando legalità laddove c’era il sopruso e l’illegalità.
Tale argomento ha consentito al Prefetto di rimarcare la necessità inderogabile di un rapporto di sinergia istituzionale con gli enti locali che serva anche, quando necessario, a sostenere ed aiutare a resistere a “pressioni”, a condizionamenti, a lusinghe palesi e occulte. Il dialogo con le autonomie locali, seppur nel rispetto dei ruoli che, talora, possono imporre anche scelte difficili, non sempre condivise, ma che comunque vanno rispettate, è strumento indispensabile per svolgere al meglio le funzioni che l’ordinamento attribuisce al prefetto.
Infatti, in un sistema policentrico dei pubblici poteri, com’è quello attuale, che valorizza le autonomie territoriali, il prefetto si è detto convinto di dover svolgere quel ruolo di congiunzione e di coesione sul territorio , capace di raccogliere e interpretare, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, le esigenze e i bisogni delle singole comunità, per pervenire a soluzioni condivise, efficaci ed adeguate .
In tale ottica, il Prefetto, nella considerazione che il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica è un organismo aperto, al quale debbono intervenire i rappresentanti delle istituzioni pubbliche e, in primis, i Sindaci, ha comunicato che intende proiettare tale organismo anche sul territorio, con una sessione di Comitati itineranti, allo scopo anche di fare avvertire ai cittadini la presenza diretta, la vicinanza e l’attenzione delle Istituzioni alle specifiche problematiche di quel territorio o di quel particolare settore di attività.
Ha poi invitato i Sindaci a promuovere sempre di più l’impegno concorde e solidale di tutte le componenti sociali ed istituzionali e la capacità di fare sistema e di mettere insieme le energie per raggiungere scopi comuni.
Si è riferito in particolare riferimento alla possibilità di consorziare taluni servizi essenziali per la collettività, come le polizie locali, la gestione dei beni confiscati, la gestione associata delle gare d’appalto attraverso le Centrali uniche di committenza, promosse dalla vigente normativa, ma non sempre ancora attuate, la gestione associata di servizi di pubblica utilità.
Il Prefetto ha voluto con forza ribadire la necessità di operare insieme: i rappresentanti dello Stato ed i Sindaci, rappresentanti delle Comunità locali, che sono le prime e dirette articolazioni dello Stato sul territorio.
Tale proposito è stato confermato dai rappresentanti delle forze dell’ordine, e particolarmente apprezzato dai Sindaci che hanno voluto dare ulteriori contributi alle tematiche trattate.
Il Sindaco di Trapani ha, infatti, sottolineato i benefici delle attività “consorziate ”, i Sindaci di Marsala e di Pantelleria hanno espresso particolare apprezzamento per l’idea dei “Comitati itineranti”, il Sindaco di Alcamo ha auspicato incontri organici, non dettati da singole emergenze, mentre il Sindaco di Erice ha posto l’accento sulle carenze di personale, che accomunano tutti gli Enti e sulle difficoltà finanziarie e gestionali, anche in ragione dell’obbligo generalizzato del rispetto del patto di stabilità.
A conclusione dell’incontro il Prefetto ha comunicato che il primo Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica sul territorio si terrà a Marsala, teatro, nei mesi scorsi, dell’efferato omicidio del Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri, Silvio Mirarchi.

DOMENICO SURDI - Alla cerimonia ha preso parte, insieme ai 24 Sindaci e al Commissario del Libero Consorzio Trapanese nonché ai vertici delle forze dell’Ordine, anche il Primo Cittadino di Alcamo, Domenico Surdi. Il Sindaco nel suo breve intervento ha augurato al Prefetto buon lavoro e, contestualmente ha fatto un cenno all’esigenza di avere una presenza più capillare delle forze dell’ordine sul territorio per la sicurezza dei cittadini, in linea con quanto asserito dal Prefetto nel suo discorso. Ed ancora il Sindaco Surdi ha accennato alla necessità che i beni confiscati alla criminalità organizzata siano utilizzati nella maniera più idonea e proficua nell’interesse della collettività.