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12/10/2016 06:40:00

Castelvetrano. Verso il nuovo sindaco, tra volti nuovi e vecchia gente. Cosa si muove?

Gente pronta a “scendere in campo” e “motori che si scaldano” sono termini che spuntano ad ogni inizio di campagna elettorale. Quella per le amministrative di Castelvetrano sembra già cominciata da un po’ e si prevede più agguerrita del solito. Le elezioni per il prossimo sindaco, previste per la primavera del 2017, avrebbero (salvo ripensamenti dell’ultima ora) già un’anomalia: la non ricandidatura del sindaco uscente.

Felice Errante, potrebbe essere il primo sindaco che rinuncia a provarci per la seconda volta, da quando c’è l’elezione diretta.

Non c’è una ragione precisa, ma una miscela di motivi familiari e personali insieme alla necessità, stando ad un comunicato dello stesso Errante, di “anteporre ad ogni pur legittima ambizione personale il bene della comunità amministrata”, non potendo quindi permettersi “distrazioni legate alla campagna elettorale iniziata troppo presto”. Viene da pensare che invece per la corsa ad altri ruoli politici, magari targati Roma o Palermo, qualche distrazione in più potrà sicuramente starci.

E mentre la città aspetta i “volti nuovi”, quelli meno nuovi si organizzano per tornare a Palazzo Pignatelli, consapevoli che questa volta dovranno avere una marcia in più, perché i voti ottenuti nel 2012 potrebbero non bastare dato che il prossimo consiglio comunale non sarà più composto da 30 persone ma da 24.

Ai partiti tradizionali, si aggiungono liste civiche e movimenti, fatti da ex consiglieri e assessori come Salvatore Ingrasciotta, Paolo Calcara, Gianpiero Lo Piano, Totò Stuppia, Tommaso Bertolino, Luciano Perricone, Gaetano Accardo, Gaspare Varvaro…

Anche se il movimento più particolare è “Alleanza Etica”, di Salvatore Vaccarino, Enrico Adamo e Giuseppe Rizzo. Quest’ultimo, da vicesindaco, era rimasto basito dall’assoluzione di Giambalvo (l’ormai famoso fan di Messina Denaro), non perché si aspettasse una condanna, ma perché secondo lui non sarebbe dovuto nemmeno finire in carcere, immedesimandosi nel dramma che ha dovuto subire insieme ai parenti.

L’ex sindaco Gianni Pompeo, ultimamente approdato nel Pd, da politico navigato aspetta di vedere quello che succederà negli altri partiti, consapevole che nel caso di primarie avrebbe certamente delle ottime possibilità di spuntarla in base ad un consenso personale che in città potrebbe rivelarsi superiore a quello degli altri democratici. Pare anche che stia organizzando una convention nella sala conferenze di un hotel, finalizzata proprio al voto delle prossime amministrative.

Ninni Vaccara, ex consigliere d’opposizione, ha continuato la sua attività sui social, aggiungendo alla protesta anche la proposta: attraverso il coinvolgimento di volontari è riuscito a trasformare una discarica di rifiuti a due passi dal centro in un aiuola di piante. Vaccara ha incassato l’indiretto plauso del sindaco, che in un comunicato stampa ha scritto come i castelvetranesi abbiano compreso che “Anche i cittadini debbono fare la loro parte per assicurare il decoro e la pulizia”, come se sostituirsi all’amministrazione comunale nella bonifica e ripristino dei luoghi fosse un dovere del cittadino.

Insomma, un pullulare di strategie, coalizioni ed iniziative, ma le candidature a sindaco non spuntano da nessuna parte.

E coloro che in passato avevano avanzato quest’ambizione, oggi sembrano più prudenti. Luciano Perricone, della lista civica “Liberi e Indipendenti” non ritira la sua disponibilità a ricoprire la carica di primo cittadino, ma fa sapere anche che si rimetterà al volere della coalizione di Errante. Invece Francesco Bongiorno, figlio dell’ex senatore ed ex sindaco di Castelvetrano Beppe Bongiorno, fondatore del movimento “Andare Oltre”, smentisce la “notizia” che lo vedrebbe candidato alla poltrona di sindaco: “Una candidatura ad una così alta carica istituzionale prevede conoscenza e grande esperienza. Non ci si può improvvisare.”

“Andare Oltre” aveva in passato considerato l’idea di allearsi col Movimento 5 Stelle, che però gli disse no, in linea con l’approccio del movimento nazionale di rifiutare qualsiasi alleanza con altre realtà politiche.

Ma nemmeno dal Movimento c’è una candidatura. In città è attualmente spaccato in due Meetup, con una cinquantina di attivisti e simpatizzanti ciascuno, che non riescono ancora a trovare punti di incontro. Difficile al momento dire se questa spaccatura permetterà loro di esprimere un candidato sindaco “condiviso” e se questi potrà venir fuori dalla cerchia degli attivisti oppure dalla società civile esterna ai due gruppi.

La strada per le amministrative è ancora lunga. Da più parti si invocano volti nuovi. Ma l’elettorato è sempre quello vecchio.

 

Egidio Morici