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18/02/2017 06:20:00

Trapani, dopo la decadenza è Fazio contro tutti. La situazione ad Erice

Tiene banco nella politica trapanese che è già in piena campagna elettorale la decadenza da consigliere comunale di Mimmo Fazio. L'ex sindaco, deputato regionale, e forse candidato alle amministrative è stato fatto fuori dai consiglieri di Palazzo Cavaretta anche se ancora oggi non è esecutivo l’atto.
E tra i primi ad intervenire c'è il sindaco di Trapani, Vito Damiano, che tenta di tirarsi fuori dalla bagarre. Dice che non ha sollevato alcun caso ma che si è attenuto alle norme informando il Presidente del Consiglio trapanese sul contenzioso Fazio- Dolce e sul fatto che quest’ultimo ha chiamato in causa lo stesso Comune di Trapani a risponderne in solido, nel caso di condanna al risarcimento danni di Fazio, qualora lo stesso consigliere-deputato non fosse disposto a risarcire.
Secondo il sindaco Damiano la costituzione in giudizio rappresenta “un atto a tutela della pubblica amministrazione”. Hanno detto la loro un po’ tutti i politici a Trapani e anche Mimmo Turano, capogruppo dei Centristi per la Sicilia all’ARS, ha parlato di “pochezza umana e politica che hanno accompagnato la decadenza di Fazio”. Per Turano è un dato preoccupante. “L’assemblea di Palazzo Cavarretta - dice Turano- era chiamata a pronunciarsi su un fatto giuridico opinabile e sbagliato ma, a leggere le dichiarazioni, mi pare che in tanti abbiano preferito la strumentalizzazione della vicenda per piccoli e presunti tornaconti elettorali”. Termina Turano sostenendo che quanto accaduto non è un buon viatico per le prossime amministrative che “rischiano di trasformarsi in una ridicola rissa permanente a scapito degli interessi di Trapani e dei trapanesi”.
Ritornano sulla questione anche i socialisti con il loro segretario trapanese, Salvatore Bevilacqua, secondo cui la loro decisione in merito alla decadenza deriva dal modo di interloquire dello stesso Fazio con i consiglieri socialisti. Dice Belivacqua “Siamo rimasti in aula e abbiamo votato, con voto segreto, cosi come stabilito dal consiglio. Accusati ancora. Stavolta di inciuci e giù altre offese. Quindi, dovevamo votare pro Fazio, subire le sue pretese e allora saremmo stati ok?
“Stritta un ci trasi e larga un ci veni” avrebbe detto mio nonno buon’anima! Il consiglio però ha deciso e Fazio va a casa”.
Bevilacqua parla di Fazio come un uomo che ha fatto il suo tempo, “anche il Partito Socialista ha deciso. In questa città ed in questo territorio, non può esserci spazio per la volgare superbia di esseri che si definiscono soprannaturali. Il tempo dell’Io e dell’uomo solo al comando è finito. Fazio ed i suoi accoliti, si rassegnino. La città, il territorio, ha bisogno di altro, non di essere guidata da soggetti cosi fortemente boriosi. Le sue fortune politiche, caro On. Fazio, dovute dalla Louis Vuitton Cup, sono finite da un pezzo e Piazza Martiri d’Ungheria, ci ricorda e ricorda ai cittadini trapanesi, ogni giorno, cosa è stato capace di fare finito l’evento, caro signor ex sindaco”. 
Intanto l’ex sindaco replica alle dichiarazioni di Francesco Brillante, segretario PD, che ha etichettato Fazio come un “pregiudicato”. “Non intendo cadere nella provocazione di Francesco Brillante, segretario comunale, di Nino Grignano e di Paolo Ruggirello. Per trovare risposta alle sue stupidaggini e per accrescere la sua cultura giuridica, bene farebbe, a leggersi le sentenze di primo e secondo grado dei giudici penali che mi hanno condannato. Ricordo a Brillante, e lo ricordo anche ai consiglieri comunali che non hanno deliberatamente ascoltato in aula le mie controdeduzioni alla farsesca delibera della incompatibilità sopravvenuta, che è confermato proprio dai giudici penali che ho agito a difesa della città di Trapani e dei trapanesi. Lui invece deve ancora dimostrare di aver fatto qualcosa per la città. Fino ad oggi non ha fatto altro che reggere bordone a chi ha ordito, fuori da Palazzo Cavarretta e con la complicità del sindaco Damiano, le trame per escludermi dal consiglio”.
Mimmo Fazio non arretra di un passo ed è sempre più convinto a mantenere il suo impegno politico con la candidatura a sindaco di Trapani nell’imminente prossima primavera.
A Trapani e provincia si profila un fine settimana decisivo per gli attivisti di Forza Italia, il senatore Tonino d’Alì, infatti, sta incontrando varie forze politiche e i suoi coordinatori azzurri per decidere la candidatura a sindaco di Trapani.
Diverso lo scenario a Erice dove alle candidature già certe, Daniela Toscano per il PD, Luigi Nacci per il Psi, Daniela Virgilio per Area Attiva, Cettina Montalto per Nati Liberi, si aggiunge quella dell’avvocato Maurizio Sinatra.
“E’ arrivato il momento di aprire una nuova fase politica ed amministrativa per il governo della città di Erice - dice Sinatra - secondo cui la via maestra rimane e sarà quella del confronto delle idee per emarginare e marginalizzare chi punta allo scontro per lo scontro, alimentando false promesse e penalizzando un territorio ed una città che meritano una nuova classe dirigente”. Un ulteriore passo avanti con  la candidatura a sindaco e con il progetto “Alleanza Civica per Erice”.

 



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