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19/03/2017 06:35:00

Sicilia 2017. Primarie del centrodestra in forse, bivio Pd

Ad Ottobre si voterà per rinnovare l’Assemblea Siciliana, una campagna elettorale che si è già aperta.

In tutta la Sicilia i vari leader dei partiti si stanno organizzando, così si tenta questa volta, almeno ci provano, a strappare la Sicilia da un governo di sinistra targato Crocetta.

Nello Musumeci, già deputato regionale, con il suo movimento Diventerà Bellissima ci riprova, il primo step saranno le primarie del 30 aprile, primarie che vedrebbe misurarsi oltre a Musumeci anche Gaetano Armao, professore universitario di diritto amministrativo, Enzo Gibiino per Forza Italia, già senatore, per Noi con Salvini scenderà in campo Angelo Attaguile.

Su queste primarie in verità c’è ancora oggi tanta incertezza, non è uno strumento tipicamente di destra e più volte per i forzisti il Presidente Berlusconi si è espresso in maniera contraria.

L’ incertezza non regna solo nelle primarie ma nel dopo primarie, perché se queste non dovessero poi, come normale che sia, portare ad una convergenza degli altri candidati, si avrebbe ancora una volta un centrodestra spaccato, di difficile vittoria.

Musumeci ha già annunciato che il 26 marzo si dimetterà da presidente della commissione regionale antimafia proprio per evitare che sulla stessa commissione possano ricadere pregiudiziali. La campagna elettorale insomma è aperta, nel Trapanese il deputato catanese Musumeci può contare sull’appoggio di Livio Marrocco, che fa parte del tavolo di coordinamento delle primarie, e , a Marsala, su Paolo Ruggieri , di cui non si esclude una candidatura per deputato regionale.

Per Forza Italia in campo c’è il senatore azzurro Enzo Gibiino, ex coordinatore regionale del partito. Gibiino ha già avviato la raccolta delle firme e sono circa otto mila.

Dalle parti del PD ancora non si discute di candidature, Rosario Crocetta, invece, ha già fondato il movimento Riparte Sicilia con il quale affronterà la campagna elettore per presidente della Regione. Crocetta dice di non essere solo e che per questo sarà rafforzato da altre coalizioni. Il suo è un movimento a connotazione sicilianista e il proprio logo è composto da 9 stelle che rappresentano le 9 province della Sicilia e i colori utilizzati sono quelli della bandiera Sicilia.

Cosa farà il PD? Si spalmerà sulla candidatura di Crocetta ovvero scenderà in campo, in maniera autonoma, con il proprio candidato che potrebbe essere Davide Faraone? Se il centro destra risultasse spaccato e così anche il centro sinistra la vittoria del movimento Cinque stelle è cosa già fatta.

Le elezioni regionali vengono precedute dalle amministrative che saranno termometro politico dei territori.

E in questi giorni si è assistito alla querelle sull’aeroporto di Birgi. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha dichiarato che l’aeroporto trapanese è destinato a chiudere ai voli civili e a collegarsi con Palermo, questo, sempre secondo Orlando, perché l’aeroporto di Palermo si autofinanzia e nel nostro territorio sono i comuni che versano le quote.

Immediata la replica del senatore trapanese di Forza Italia, Antonio d’Alì, comunicato che riportiamo nella sua interezza:

 

La sortita del Sindaco Orlando, che è un misto fra ignoranza dei fatti, presunzione di competenza e nota arroganza territoriale, la dice lunga. La sua eventuale rielezione a Palermo e la concomitante elezione di sindaci non adeguati nella nostra città, infatti, metterebbe in difficoltà l’intero sistema dei trasporti della Sicilia Occidentale e di Trapani in particolare. Ciò è evidente anche nella subordinazione del nostro porto, voluta dai Governi di sinistra nazionale e regionale». L’ha detto il Senatore Antonio d’Alì, coordinatore provinciale, a Trapani, del partito di Forza Italia, replicando alle dichiarazioni di Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo.

«Della opportunità di una collaborazione tra l’aeroporto palermitano e quello di Trapani/Marsala, abbiamo tracciato, già da tempo, le possibili dinamiche. Ritengo che le due realtà meritino pari dignità, considerati i dati di rilancio del nostro scalo. Un rilancio figlio del sacrificio e della determinazione dell’intera popolazione della provincia di Trapani, ma anche dell’impegno del centrodestra trapanese. Non certo, piuttosto, di magnanimi atteggiamenti da parte della politica palermitana 

 

«Rivendichiamo con orgoglio, dunque, i risultati di sviluppo seri e concreti del nostro aeroporto. Gli incrementi di settore (soprattutto nel turismo) ed economici complessivi, sono stati documentati in maniera evidente, negli ultimi anni. Peraltro, sono di gran lunga superiori a quelli che non può certo esibire il Sindaco Orlando, al termine del suo lunghissimo periodo di gestione della Città di Palermo».

 «Siamo certi che su questa linea di difesa degli interessi del territorio trapanese e della sua dignità, troveremo interventi parimenti determinati da parte della deputazione regionale eletta in questa provincia».