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25/05/2017 06:00:00

Mafia a Marsala. L'operazione "Visir" e la pista interna per l'omicidio Marino

Una pista interna alla malavità marsalese per l’omicidio di Baldassare Marino, è questo ciò che viene fuori dalla carte e dalle intercettazioni dell’operazione “Visir”. Che fosse un omicidio di mafia quello avvenuto il 31 agosto del 2013 in contrada Samperi a Marsala,(potete leggere qui) si era capito sin da subito, sia per le modalità e la scena del delitto, sia per i trascorsi - negli anni ’90 Marino era stato condannato per droga - e per la sua appartenenza alla famiglia mafiosa locale emersa successivamente con l’operazione “The Witness” del marzo del 2015, che aveva ricostruito e raccolto elementi anche di una intestazione fittizia di un’impresa operante nella produzione di cemento.

Con l’operazione “Visir” che il 10 maggio scorso ha portato all’arresto per associazione mafiosa, estorsioni, detenzioni di armi, di 14 persone tra cui il presunto reggente Vito Vincenzo Rallo, sono emersi alcuni dialoghi intercettati in cui si parla proprio dell’omicidio Marino.  A parlare è il mazarese Andrea Alagna che dialogando con Vincenzo D’Aguanno, appartenente alla decina di Petrosino-Strasatti, fa intendere che per il delitto di Marino le responsabilità siano da ricercare proprio nella pista interna.

E’ il 31 gennaio del 2015 e nel recinto di proprietà di D’Aguanno viene intercettata la conversazione tra i due che parlano degli attriti interni e di possibili ritorsioni nei confronti di Nicolò Sfraga, nominato dal capo famiglia Vito Vincenzo Rallo a capo della decina, fatto che aveva comportato dei malumori all’interno del gruppo, specie in quello di D’Aguanno e Michele Lombardo, altra persona arrestata con “Visir”. E proprio questi contrasti sono alla base di una reazione che stava per finire in un tentativo di omicidio. Alagna fa riferimento ad un soggetto di contrada Ciavolo che stava cercando di procurarsi delle armi con le relative munizioni.

Ma il progetto omicidiario venne bloccato da Rallo. D’Aguanno e Alagna relativamente all’omicidio di Marino escludono che possa essersi trattato di un fatto di donne, il motivo della sua uccisione. I due descrivono un po’ quello che era il clima all’interno del gruppo criminale in quel momento, riferendosi alle modalità di riscossione delle estorsioni ritenute troppo aggressive da parte di alcuni componenti.

D’Aguanno dice, infatti, che bisogna “andarci con il verso giusto”, con le giuste maniere e in modo “quasi gentile”, così afferma, “il cristiano ti da i soldi…”, e D’Aguanno con le sue parole – scrivono gli inquirenti - elogia più volte Baldassare Marino per il suo rispetto verso le regole di mafiose e considerando la sua uccisione un danno per tutta l’organizzazione, perché veniva meno la capacità di controllo del territorio, cosa che permetteva, così, di subire delle intromissioni esterne nella zona di sua competenza.

L’uccisione del Marino, secondo D'Aguanno e Alagna ha avuto dunque l'obiettivo di indebolire un elemento forte di quel gruppo che si dimostrava in contrasto con le decisioni del vertice della famiglia mafiosa. L’operazione “Visir” non ha risolto al momento le indagini sull’omicidio Marino e dei possibili autori, ma certamente costituisce per gli inquirenti un’importante approfondimento sulle tensioni e le dinamiche in seno alla “famiglia” marsalese e sulle dinamiche che hanno determinato l'ordine e l'esecuzione del Marino.