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06/06/2017 06:00:00

Fanghi del porto canale di Mazara Del Vallo: c’è fretta, ma la trasparenza....da fastidio

 Nel pezzo sul dragaggio dei fanghi del porto canale, già pubblicato ieri da Tp24.it, eravamo rimasti all’analisi iniziale di quanto scritto dall’esperto agronomo – nominato con proprio decreto, da Calogero Foti, Soggetto attuatore del dragaggio e movimentazione fanghi – Antonino La Mantia nel suo Studio d’Incidenza Ambientale.

E avevamo chiuso il precedente pezzo con ‘i numeri’ del progetto fanghi in Colmata B (nei pressi del porto nuovo) che, poco impattanti non apparivano proprio. Adesso passiamo al secondo dei tre passaggi burocratici più recenti, già concluso: il vaglio della Commissione consultiva comunale che è stata chiamata a dare il suo parere sullo Studio.

UN OK DA UNA PAGINETTA E MEZZA – “La Commissione – si legge nel ‘verbalino’ di una paginetta e mezza in tutto, cui abbiamo chiesto di avere accesso in base alla legge – propone delle schede sintetiche da pubblicare sul sito istituzionale del Comune a cui gli utenti devono fare riferimento per la presentazione delle istanze V.INC.A. (Valutazione d’Incidenza Ambientale)”. Lo ha suggerito e messo nero su bianco nel verbale dell’ otto aprile scorso, la Commissione comunale (componenti: ing. Giuseppe Marrone, dott. Federico Messina, geologo Salvatore Massimo Romano; presidente architetto Maria Bianca Asaro) che ha approvato, dando parere favorevole, lo Studio di La Mantia che tutto potrà essere, ma non certamente una V.INC.A. che è un procedimento nettamente più approfondito e complesso.

IL SUGGERIMENTO ‘PARTECIPATIVO’ SNOBBATO – Della proposta fatta dalla Commissione, relativa alla pubblicazione delle schede sintetiche, l’amministrazione se n’è altamente infischiata. Risposta ricevuta alla nostra richiesta di spiegazioni, in merito alla mancata pubblicazione? “Il procedimento non è concluso – ha motivato l’architetto Alberto Ditta che, da anni, sta seguendo la faccenda fanghi/dragaggio porto canale – e, quindi, non c’è alcun obbligo di legge a seguire quelli che sono dei semplici suggerimenti, non vincolanti, indicati dalla Commissione comunale”. L’ok dell’organismo comunale allo Studio è stato, però, subordinato “a condizione che vengano proposte tutte le azioni di mitigazione in esso proposte”. Tra tali azioni, volte a ridurre l’impatto ambientale nella Colmata B, c’erano anche indicati: una recinzione di tutta l’area di Colmata; l’installazione di alcuni cartelli di divieto d’accesso e informativi rivolti alla popolazione sulla presenza di specie ornitiche protette, capanni per il ‘birdwatching’ (osservazione degli uccelli) ecc. .

LA TRASPARENZA ‘BLINDATA’ – Il file relativo allo Studio di La Mantia è blindatissimo ed addirittura protetto da password nei pc comunali. Tant’è che alcuni accessi agli atti, relativi alla procedura, precedenti al nostro, erano disponibili per la consultazione solo sedendosi al computer del funzionario comunale che segue tutta la vicenda. Visto ‘il successo’ riscosso dalla tematica e le conseguenti ulteriori successive richieste di visionare i documenti, alla fine, il ‘malloppo’ è stato stampato e dato ‘in pasto’ a tutti coloro che, legittimamente, ne hanno fatto richiesta.

CONDIVISIONE E CONFRONTO PER I BUROCRATI SONO UN FASTIDIO – Abbiamo registrato un certo ‘fastidio’, indirizzato nei nostri confronti, al momento della visione della documentazione fatta con richiesta di accesso agli atti. E la cosa non fa altro che confermare il clima ‘muro contro muro’ che è stato creato in tutti questi anni attorno alla vicenda fanghi-dragaggio porto canale. La mancanza di condivisione ed apertura, al di là delle procedure di legge, produce sospetto ed alimenta, a volte in modo ingiustificato, dubbi e perplessità che, invece, quando si fa tutto alla luce del sole, come se si fosse in una casa di vetro, non può avvenire.

L’ESPERTO E UN LAVORO ALLA ‘SPEEDY GONZALEZ’ – Oggetto del lavoro affidato all’agronomo, La Mantia, è stato quello di valutare, gli effetti che avranno, sulle specie ornitiche presenti, lo sversamento dei sedimenti nella colmata B, anche se ci si trova a circa 2,5 chilometri dall’area ‘Rete Natura 2000’ più vicina. Il riferimento alla ‘Rete Natura’ è dovuto, però, al fatto che la Valutazione di Incidenza Ambientale (istituita dall’art. 5 del Decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357) è uno strumento di prevenzione che analizza gli effetti di piani, progetti o interventi per i quali sia possibile un’incidenza significativamente negativa sui siti che costituiscono la rete europea ‘Natura 2000’. Quello effettuato da La Mantia, infatti, di per sé non è affatto una V.INC.A., ma uno studio preliminare e propedeutico, che potrebbe costituire, poi, a seconda delle conclusioni, una parte della più approfondita procedura V.INC.A. .

14 GIORNI PER ‘COMPLETARE’ UNO STUDIO? – Non c’è nulla di cui sorprendersi, quindi, se il super consulente, benché fosse stato nominato il 3 marzo 2017, fosse già pronto a consegnare – appena due settimane dopo, il 17 marzo – “tutte le osservazioni” del caso, da fare? Una tempistica che, vista la spinosità e complessità delle osservazioni da realizzare sul campo (osservazioni delle specie protette) e cioè in ‘Colmata B’, desta qualche perplessità. Dubbi, che, aumentano dopo una brevissima ricerca sul web relativa ad uno studio – pubblicato sulla rivista scientifica ‘Il Naturalista Siciliano’ – edito dalla ‘Società Siciliana di Scienze Naturali’. Tale ricerca getta ulteriori perplessità sugli aspetti naturalistico-ambientali della zona – come descritti dallo Studio di La Mantia – che dovrebbe ricevere i fanghi del dragaggio (Colmata B) e di cui ci occuperemo, ancora, nei prossimi giorni.

 

Alessandro Accardo Palumbo

www.facebook.com/AlessandroAccardoPalumbo

Twitter: @AleAccardoP



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