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17/06/2017 06:00:00

Trapani, l'arresto di Fazio e i curiosi sogni di Vito Damiano

 Mimmo Fazio è stato arrestato per corruzione lo scorso 19 Maggio. Era un venerdì mattina. Fazio era a Brescia, a seguire l'ultima, sfortuntata, partita del Trapani Calcio, ospite del Prefetto di Brescia, il trapanese Valerio Valenti (che qualche giorno dopo l'arresto di Fazio verrà trasferito a Brindisi dal Governo).  Viene scortato fino a casa sua, dove comincia a scontare gli arresti domiciliari, che bloccano la sua campagna elettorale per la corsa a Sindaco.

Attuale Sindaco di Trapani è Vito Damiano, generale dei Carabinieri in pensione, con una carriera nei servizi segreti.

Fazio, nel 2012, è, con D'Alì, colui che porta Damiano alla sindacatura. Solo che già dal giorno dopo, eletto consigliere comunale (e poi deputato regionale) Fazio comincia una sua personalissima e instancabile opposizione a Damiano.

La guerra fra i due è esplosiva. Non manca giorno che Fazio non accusi Damiano di qualcosa, tanto da far maturare in lui l'idea di ricandidarsi, nel 2017, a Sindaco di Trapani proprio per riprendere ad amministrare la città che lui aveva lasciato a Damiano nel 2012.

Il 19 Maggio, dicevamo, Fazio viene arrestato. Comincia il suo calvario. Il 18 Maggio, il giorno prima, era finito alla ribalta Antonio D'Alì, raggiunto anche lui da un provvedimento giudiziario, una richiesta di soggiorno obbligato, proprio nel momento in cui aveva depositato le liste per la candidatura a Sindaco di Trapani.

Anche il rapporto di D'Alì con Damiano non è stato dei migliori. Meno esplosivo rispetto a quello di Fazio, ma D'Alì ha preso le distanze da Damiano, dopo averlo eletto, e progressivamente si è allontanato.

Vito Damiano è stato per Trapani un Sindaco strano. Molto isolato, molto rigido, quasi un commissario. Un Sindaco alieno, che ha amministrato col piglio dell'ufficiale più che con quello del politico. E non ha avuto mai grande empatia con la città. Si, ha un profilo Facebook, e chi non ce l'ha oggi tra i politici, ma l'ha usato sempre poco, e in maniera laconica.

Colpisce allora che il 18 Maggio, il giorno prima dell'arresto di Fazio, alle due del pomeriggio, Damiano pubblichi un lungo post, un suo sogno. Ecco cosa scrive:

Questa notte ho fatto un sogno che intendo condividere.
Vedevo una persona elegantemente vestita, la cui andatura e il tratto lasciavano trasparire una serenità e bontà d'animo, percorrere una stradina, come quelle del nostro centro storico, e transitare dinanzi a un gruppo di ragazzi di malaffare intenti chi a danneggiare l'arredo urbano, chi a scrivere sui muri delle abitazioni, chi ancora a fare sfoggio, con mimica volgare, della sua identità sessuale. Incontro a questo signore, veniva un soggetto indefinito e indefinibile, che nel sogno non sono riuscito a individuare, ma che dal suo atteggiarsi e dall'arroganza e dalla violenza del suo dire poteva benissimo essere considerato un poco di buono. Infatti, rivolgendosi ai ragazzacci, inveiva contro quel signore che continuava ad andare per la sua strada, additandolo ai mascalzoni come l'autore di indicibili misfatti e suscitando, quindi, nei predetti sentimenti di odio e disprezzo tradottisi in una aggressione con calci e pugni accompagnati da adeguate invettive.
Mentre tutto ciò avveniva, vedevo il personaggio indefinito nelle forme e nell'identità, ma del quale traspariva ben evidente la sua grettezza e malvagità, rivolgersi a un nutrito numero di persone ben vestite e apparentemente educate che stazionavano davanti ad un bar affermando, con un innaturale sorriso, ch'egli aveva avuto ragione ad additare quel poveretto al pubblico disprezzo in quanto confermato dalla punizione che quei bravi ragazzi gli stavano dando.
Vedevo ancora, nel sogno, tantissima gente che osservava l'aggressione da dietro le persiane delle finestre delle case di tutto il paese. Vedevo, da dentro le abitazioni, costoro, nascosti dalle persiane, commentare con le persone che avevano a fianco l'aggressione in atto.
C'era chi diceva:
- povero uomo, ma che male aveva fatto?
- bastardo, se le merita tutte!
- non so cosa sta succedendo, meglio non guardare.
- tu per chi tifi?
- vorrei intervenire, ma non posso, io sono al sopra delle parti.
- sono beghe loro, io cosa c'entro? E la moglie acidamente: e certo, tu non c'entri mai!
- adesso vado giù a difenderlo. Ma costui veniva trattenuto dalla moglie con il bambino in braccio.
Tutte queste persone, poi, ritrovavo nel salotto del personaggio sconosciuto che, compiaciuto, seduto su un soffice divano con numerosi familiari, mostrava mobili, suppellettili e arredi, della sua lussuosa dimora ricevendo assensi, sorrisi e asservimento da parte di tutti, nessuno escluso, dei presenti.
Poi mi sono svegliato e tutto si è dissolto.
Forse.

 

Il giorno dopo questo curioso post di Damiano, Fazio viene arrestato.

E' chiaro che per i sostenitori di Fazio ci sono tanti sospetti, in questo sogno di Damiano, che comunque, pare che ci abbia preso gusto. E ieri ha fatto un alto sogno. Ecco cosa scrive:

 

Ho fatto un sogno ripetitivo, quasi un incubo.
Per tutta la notte ho sognato di qualcuno che spalava fango. Era esausto, ma continuava a spalare. Non si chiedeva dove il fango spalato andasse a finire, ma continuava a spalare con sempre maggiore lena. Le mani insanguinate, la schiena dolente, l'arsura in bocca, la rabbia sul volto. Ma continuava a spalare. Da altra visuale potevo notare che il fango veniva gettato su tutto e su tutti. E se ne compiaceva, tronfio. E riprendeva a spalare, e con lui una moltitudine di altri individui tutti compiaciuti di spalare.
Il risveglio è stato una liberazione e, ad un tempo, mi ha fatto inorridire: non so chi, ma qualcuno, di notte, mi aveva gettato del fango addosso.
Ho provato a pagare io la lavanderia, ma il titolare mi ha detto: "No, pagherà qualcun altro".
Ma questo è un altro sogno!