Marsala, politica senza pace, senza programmazione estiva, e senza bilancio...

 Marsala ha il suo sindaco, Alberto Di Girolamo, da ben due anni. E' poca incisiva la sua politica nonostante la Giunta sia pronta a dire che non comunicano bene tutto quello che fanno, ma si ha reale percezione che c'è poco, in termini di programmazione.

E' una città che vive con la diatriba interna tra consiglio comunale e Amministrazione, tanto da fare diventare il consiglio la sede per un regolamento di conti, e le delibere non passano, c'è sempre un muro contro muro.

Così è stato per Marsala Schola, della quale è stato bocciato lo scioglimento. Ma non conveniva, furbamente, al vicesindaco Agostino Licari, ritirare la delibera anziché farsela bocciare in aula? Sono dei passaggi semplici che la città, però, fa fatica a comprendere. I luoghi deputati alla politica sono scollati dal mondo reale, non percepiscono né l'indice di gradimento che sindaco, giunta e consiglieri hanno in città, né si rendono conto del malcontento che il cittadino, a modo suo, esprime anche sui social.

La città è al buio, illuminazione a macchia di leopardo, le strade, con questo caldo, maleodoranti e sporche. La spazzatura è sparsa ovunque, i cittadini non aiutano conferiscono quando e come dicono loro, ma il manto stradale risulta davvero ad emergenza igiene.

Lo abbiamo scritto tante volte, lo ripetiamo: come è possibile non riuscire a fare l'ordinario, l'elementare, l'abc, per poter poi pensare in grande?

La città annaspa, lo sanno tutti, i consiglieri, anche quelli come l'UDC che sono sempre andati in soccorso dell'Amministrazione, adesso hanno tirato i remi in barca. Lo ha detto Giovanni Sinacori in aula -  in riferimento a tutti i pasticci legati al Piano Paesaggistico - che come si comporta questa Giunta non gli piace.

E' un dato politico da non sottovalutare, la città ha delle emergenze da affrontare che non vengono nemmeno tenute in considerazione.

L'estate è iniziata, del cartellone estivo nemmeno l'ombra, se è per questo nemmeno del relativo assessore (per il turismo e gli spettacoli) da ottobre mai nominato. Le deleghe vengono esercitate dal sindaco, ma è come se fossero lettera morta. Unica cosa certa: l'1 luglio inizierà il cinema sotto le stelle.

E' Ginetta Ingrassia a sostenere che manca l'idea di programma generale, non c'è il calendario degli eventi estivi, degli spettacoli. Per la Ingrassia, che scrive come presidente della commissione Sport-Turismo-Spettacolo, manca l’idea della Città che vogliamo promuovere ai tanti turisti, manca l’anima della Città che vogliamo vivere.

L'assessore alla politiche culturali, Clara Ruggieri, però, respinge le accuse: solo pochi giorni e Marsala avrà il suo cartellone. 

Questa è la terza estate targata Di Girolamo e dall'opposizione malignano:  tutt'al più si darà vita alle solite sagre di contrada con tombole annesse, comici di penultimo ordine con dei momenti di bassa leva culturale. Sagre e feste di contrada che è giusto che ci siano, basta solo non trattare i residenti delle contrade come dei "sottosviluppati" a cui rifilare il comico più scandente del panorama, ma che non portano il turista in quelle zone per vari motivi. Non ci sono i collegamenti serali verso le contrade, non interessa al turista vedere le pantomime in siciliano, che non comprende.

La seconda commissione ha proposto all'Amministrazione un percorso da realizzare ed inserire per il prossimo anno:  “un’idea progettuale che chiaramente vede Marsala come protagonista attraverso la realizzazione di percorsi ed itinerari specifici, si propone la visita della Città attraverso “ i cinque sensi”.

Si è già proiettati al cartellone 2018, per il 2017 nulla da fare, il bilancio ancora non c'è. Ma non aveva detto Agostino Licari, vicesindaco e assessore al Bilancio, che già a marzo sarebbe stato trasmesso? Sarà inciampato tra i numeri.

I consiglieri non ce la fanno più, anche il più attivo Michele Gandolfo si è stancato di ripetere le stesse cose: che fine ha fatto Villa Genna? Uno scempio, vandalizzata, sporca, un polmone verde inaridito, una vergogna per la città.

Ma anche per i consiglieri, paladini della buona politica, paladini del sapere fare, demonizzatori e critici, nella maggior parte dei casi senza alternativa costruttiva alla stessa di questa Amministrazione, scatterà l'ora x. Lo annunciano in aula e chiedono la testa del sindaco, lo invitano ad andare a casa. Il consiglio comunale a dicembre prossimo avrà una possibilità: presentare la mozione di sfiducia.

Enzo Sturiano, presidente del consiglio, si giocherà questa carta ovvero quella messa in scena è una commedia? Per gli attori a comparsa muta può attingere dal consiglio stesso, qualcuno non ha mai proferito parola.

Si vedrà a dicembre se si sarà conseguenziali a quello che si annuncia o se la sfiducia viene utilizzata come arma bianca di ricatto politico.

Un altro dato politico è che il PD non è più coperto ed allineato con questo sindaco, anzi lo criticano e non lo difendono più in aula, c'è chi prova imbarazzo per le cose non risolte, un PD che perde consiglieri, se di fatto non cambiano gruppo in aula, sono già con Sturiano, quindi Paolo Ruggirello.

Tutto questo avviene nell'assoluto silenzio di una segreteria comunale che tenta di riallacciare un dialogo costruttivo con l'Amministrazione ma che fa fatica ad ingranare le marce, sempre in prima.

E mentre si discute e si tenta di trovare la quadra c'è una città che non capisce dove stia andando, quale sia la rotta. Del resto è stata una città che ha perso l'occasione di ragionare tutti insieme sulle osservazioni da calare al Piano Paesaggistico.

Non è dato sapere alla città nemmeno se c'è un piano strategico di sviluppo, e se si quale è? E il piano sicurezza? I cittadini hanno paura, questa è la cosa più grave, perchè minare la libertà di chi vuole di sera fare una passeggiata è una grave menomazione che tutta la città vive e di cui, ancora, poco ci si occupa.

L'amministrazione dovrà preoccuparsi dello strappo, non con il consiglio comunale che poi per questioni politiche riesce a mettere a posto, ma con la città. I cittadini, si sa, non perdonano e puniscono in cabina elettorale.