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08/07/2017 06:20:00

I disabili e il mare "vietato" di Selinunte e Triscina Comune al lavoro per una soluzione

 Il pubblico, il privato e le associazioni.

E’ il trinomio nato per permettere l’accesso al mare per i disabili di Selinunte e Triscina. “E’ necessario che chiunque abbia delle disabilità che lo costringono a spostarsi su una carrozzina, possa raggiungere il mare – ha affermato il dottor Salvatore Caccamo della commissione prefettizia, insediatasi da poche settimane a causa dello scioglimento per mafia del comune di Castelvetrano – Si tratta di un diritto sacrosanto che bisogna garantire”.

Qualche giorno fa avevamo trattato il problema dell’assenza di passerelle sulle spiagge libere delle borgate.

Ma il comune si trova nell’impossibilità di poter provvedere in tempo ad un’installazione di passerelle pubbliche, a causa di tempi autorizzativi che dipendono dal Demanio Marittimo, i cui risultati ormai si potrebbero ottenere soltanto ad agosto inoltrato.

La richiesta si sarebbe dovuta inoltrare tra aprile e maggio, quando ancora il comune non era stato sciolto.

Oggi, la commissione prefettizia ha accolto la proposta della presidente del Tribunale per i Diritti del Malato Serena Navetta, sull’utilizzo delle passerelle dei lidi presenti sulle spiagge di Triscina e Selinunte, con l’apporto delle associazioni di volontariato.

Il commissario Caccamo ha garantito il servizio pubblico del taxi sociale (secondo un calendario concordato) per accompagnare coloro che non hanno la possibilità di spostarsi con mezzi propri, ai lidi privati che hanno dato la loro disponibilità

Un servizio che, effettuato nel pomeriggio, risulterebbe essere compatibile anche con le altre attività sociosanitarie che vengono invece svolte dal taxi sociale durante la mattina.

Più di un lido ha già dato la propria disponibilità e le associazioni di volontariato sono pronte a dare il loro contributo. Ci sarà bisogno di persone che dovranno assistere il disabile in modo che possa raggiungere l’acqua. Gli scivoli dei lidi infatti non arrivano fino al bagnasciuga (non è un obbligo di legge).

Al momento in cui scriviamo, Vito Sieli del Giva (Gruppo Internazionale Volontariato Arcobaleno) su suggerimento dello stesso commissario, sta contattando varie associazioni (oltre a quelle che hanno già partecipato ad un primo incontro) per organizzare un servizio di assistenza che possa essere sufficiente allo scopo. In aggiunta, sta valutando anche la possibilità dell’acquisto di almeno una passerella amovibile che, usata all’abbisogna, non necessiterebbe di autorizzazione da parte del demanio. “In questo caso – ha sottolineato Sieli – la si potrebbe utilizzare per tutti almeno a Triscina, magari da una strada in cui è agevole anche posteggiare con i mezzi. Servirebbe anche un sollevatore. Se qualcuno ne avesse uno da mettere a disposizione durante questo periodo estivo, sarebbe perfetto. Così come una carrozzina o sedia da mare sarebbe ottima per l’accesso in acqua.”

Spero che i disabili e le loro famiglie – ha commentato Serena Navetta del Tdm - possano accogliere questo slancio che oggi arriva da queste istituzioni, dai privati e dalle associazioni, anche se per quest’anno non avranno le loro passerelle in prossimità delle loro amate case. Certo, dovranno sottostare a giornate ed orari prestabiliti e potranno andare al mare quando si potrà e non quando si vorrà, che sarebbe invece un diritto sacrosanto di ogni individuo. Sarà purtroppo una libertà limitata, ma forse ad oggi non c’è la possibilità di avere di meglio. Una cosa è certa – ha aggiunto la Navetta - anche se la colpa non è dei commissari, che si sono insediati da poco, i nostri disabili stanno pagando per errori che non hanno commesso”.

Ma perché quest’anno è andata così? Davvero l’amministrazione comunale, ad aprile non aveva mille euro per l’autorizzazione di queste benedette passerelle?

Non c’è dubbio che il commissario non può intervenire con un’ordinanza urgente su un territorio che non appartiene al comune ma al demanio marittimo. Al massimo, avrebbe potuto chiedere, istituzionalmente, una maggiore attenzione ai tempi di risposta, visto che si tratta di diritti imprescindibili.

Ma questa richiesta avrebbe avuto senso se ci fossero state le passerelle. Il comune però al momento non ce l’ha.

E va beh, si dirà, ci saranno quelle dell’anno scorso. E invece no, perché in passato il servizio delle passerelle era inserito in quello più ampio di pulizia delle spiagge, l’ultimo del quale era stato approvato da una delibera di giunta nell’aprile del 2016.

“Prenotare la spesa complessiva di € 44.500,00 necessaria per l'esecuzione del predetto servizio, alla missione 8, programma l, titolo 1, macroaggregato 103, del redigendo bilancio 2016” si legge nella delibera. 35.640 euro per la pulizia delle spiagge e 3.300 euro per “nolo e montaggio passerelle”.

Inoltre, il versamento per l’autorizzazione nel 2016 fu fatto direttamente dall’Economo del comune, con un F23 di 1.025,85 euro pagato all’agenzia delle entrate addirittura il 15 giugno.

Nel 2017, invece, una delibera simile non c’è stata. Niente pulizia delle spiagge, quindi.

E di conseguenza, niente passerelle.

Si dirà, ancora: si sarebbe potuta fare una delibera di giunta limitatamente alle passerelle, se proprio non si avevano 45 mila euro da impiegare anche in altri servizi. Invece no, perché in tutto questo c’è un “piccolo” particolare che sfugge: non è stato approvato il bilancio.

E’ questo il motivo principale alla base di tutto. Ed è quanto ci viene confermato dall’ufficio tecnico e dai funzionari che concretamente avevano sottoscritto in passato i progetti.

Ci siamo chiesti se, almeno per il futuro, non sarebbe meglio per il comune avere delle passerelle proprie, senza ricorrere a noli da inserire in servizi di natura completamente diversa.

 

La posizione del commissario Caccamo è stata molto chiara.

E’ bene che le passerelle siano di proprietà del comune. Questo è certamente ciò che la commissione farà, in modo che la prossima estate possa essere garantito un diritto sacrosanto. Dovranno ovviamente essere a norma, così come dovranno essere seguite per tempo le corrette procedure per il relativo bando. Intanto cerchiamo di fare il possibile con quello che abbiamo ed ognuno con l’apporto che può dare. Non si possono fare miracoli, ma il nostro ruolo, oltre ad applicare le misure correttive per evitare disfunzioni interne, è quello di ascoltare le esigenze del territorio e provvedere di conseguenza.”


Se non ci saranno intoppi, dai primi giorni della prossima settimana, i disabili potranno raggiungere finalmente il mare.


Egidio Morici