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20/07/2017 08:44:00

Contributi pubblici e finti soci. Hotel Isola di Mozia a Marsala, la replica di Vaccari

 Il noto tour operator marsalese Gaspare Vaccari replica alle notizie divulgate dopo l’assoluzione di Carlo Antonio Crocicchia, accusato di appropriazione indebita proprio dal Vaccari.

E affida la sua replica al figlio Valentino Vaccari, che dopo essersi consultato con il loro legale, l’avvocato Stefano Pellegrino, afferma: “Riguardo il contratto di associazione in partecipazione non esiste alcun reato di ‘finta associazione’ in quanto mio padre Gaspare Vaccari è stato giustamente assolto da questa accusa, infatti il contratto di associazione in partecipazione era realmente in essere regolarmente registrato presso le autorità competenti. Riguardo la legge 488/92 dovevamo costruire con un contributo pubblico di circa il 25%, ma per un problema di scostamento tra unità di lavoro effettive e quelle imposte dalla regolamentazione della 488 vi era una difformità, motivo per cui è stato revocato e non abbiamo percepito quanto dovuto, quindi la struttura è stata edificata con le risorse economiche della famiglia Vaccari. Riguardo le motivazioni dell'assoluzione del Crocicchia non è nostra intenzione entrare nel merito non avendo al momento la sentenza, come nemmeno preferiamo anticipare alcunché della causa civile ancora in corso”.

Al centro della vicenda giudiziaria c’è la gestione dell’Hotel Isola di Mothia di contrada Ettore Infersa. I Vaccari affermano, dunque, e con estrema decisione, che nel periodo in cui la struttura ricettiva era gestita dal Crocicchia, questi era un loro socio e l’albergo non era in affitto. Come, invece, hanno sostenuto nel processo Crocicchia e il suo difensore, l’avvocato Ignazio Bilardello.