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23/07/2017 06:00:00

Sicilia 2017, il centrodestra cerca l'unità, il Pd è una maionese impazzita

 In Sicilia Forza Italia, con il commissario Gianfranco Miccichè, cerca l'accordo a tutti i costi con Angelino Alfano, lo vuole riportare alla casa madre. Silvio Berlusconi è di pensiero opposto, per il super presidente chi ha lasciato Forza Italia non può rientrare. E Alfano non solo ha lasciato gli azzurri ma è passato in appoggio ad un governo di centro sinistra dove ha fatto il Ministro, i cui effetti di governo sono sotto gli occhi di tutta Italia.

E' a Roma che stanno pensando di mettere da parte tutti quelli che hanno alzato la cresta lasciando il Berlusca, con i loro partitini da 0.1%

I forzisti hanno trovato pure il metodo per farlo: farli mettere tutti insieme per fare numero, dai centristi di Lorenzo Cesa a Gaetano Quagliariello e gli esuli di Alternativa Popolare.

Il mix dolce salato dei centristi consentirebbe a Berlusconi due mosse importanti, una di carattere nazionale, dettando i tempi delle prossimi elezioni nazionali, l'altra di carattere regionali per le competizioni del prossimo 5 novembre: relegarli fuori da Forza Italia. Miccichè così non sarebbe in perfetta sintonia con il presidente nazionale e l'ammiccamento verso Alfano potrebbe subire uno stop proprio da Arcore.

Alfano stupisce tutti perchè dice di essere pronto per la Sicilia ad avere un proprio candidato alla guida della Regione, per il momento non svela il nome, massimo riserbo, ma i più dicono che c'è.

Anime agitate anche all'interno del PD, l'assessore regionale all'Agricoltura, Antonello Cracolici, parla di "maionese impazzita" e di tempo perso dietro il presidente del Senato Grasso e di opportunità sprecate senza fare le primarie. Per Cracolici è arrivato il momento di fare sintesi e di non perdersi dietro ipotesi che hanno già dimostrato di essere improponibili ma soprattutto non spendibili a seguito del diniego del presidente Grasso.

 

Concretezza è quella che il Partito Democratico deve ai suoi elettori. 

Di sicuro al momento c'è solo il metodo con cui procedere: il modello Palermo. Un'ampia alleanza che metta dentro il centro e che possa portare di nuovo il PD alla vittoria. Cosa difficile se dovessero proporre la candidatura di Rosario Crocetta.

Intanto partiranno dal programma dalla sua elaborazione che sia il più condiviso possibile , e ammiccano anche a Giampiero D'Alia come candidato alla presidenza, di fatto però rinuncerebbero ad un candidato interno, un dem doc.

La battaglia è sui programmi, dello stesso avviso è Saverio Romano, che Cefalù ha incontrato i suoi.
Prima si discuta dei cosa si vuole fare in Sicilia poi si parli di nomi.
E' chiaro Romano su questo, non si può prescindere da un progetto regionale di cui poi i candidati si faranno portavoce.
Sono circa 400 i partecipanti all'assemblea regionale di Cantiere Popolare, molti i quadri dirigenti presenti, tanti gli interventi che riguardano proprio la competizione del 5 novembre prossimo. Guardano verso centro come ideale di candidato presidente e non c'è ancora il nome.
Insomma i partiti siciliani sono in alto mare, a trovare subito la quadra il Movimento Cinque Stelle che ha sia il candidato presidente, Giancarlo Cancellieri, che i candidati da spendere nelle liste.

Decisivi i prossimi incontri e le prossime alleanze per il PD e anche per i centristi.