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03/08/2017 10:05:00

L'attacco in mare ai due pescherecci di Mazara del Vallo

Dopo l'operazione nelle acque libiche e l'inchiesta della Procura di Trapani su una ong "dialogante" con gli scafisti, oggi il Mediterraneo apre per l'Italia un altro fronte.  

C'è stata infatti un'aggressione in mare contro due pescherecci, "Aliseo" e "Anna Madre", entrambi iscritti al Compartimento Marittimo di Mazara del Vallo, mentre si trovavano in acque internazionali antistanti la località tunisina di Zarzis, non distante dal confine con la Libia. Un episodio che appare legato alla cosiddetta "guerra del pesce" ma che aggiunge un ulteriore tassello di incertezza nel clima di tensione che accompagna la missione italiana in Libia.

Ieri all'imbrunire, sono stati presi di mira da un'imbarcazione con ogni probabilità tunisina. Soltanto il contemporaneo intervento di un elicottero militare italiano e di un'unità navale di una Marina africana ha permesso di evitare il peggio facendo allontanare l'imbarcazione. Al momento non sono chiare nè l'esatta dinamica nè la nazionalità dell'imbarcazione che ha aggredito i pescherecci (forse appartenente alle autorità doganali tunisine) e di quella della motovedetta che ha effettuato il soccorso. Il presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo che ha dato notizia dell'episodio afferma: "Esprimo grande apprezzamento per l'azione sinergica ed operativa del ministero degli Affari esteri italiano e dell'Ambasciata italiana a Tunisi, della Marina militare italiana e della Marina militare tunisina. Tuttavia - ha aggiunto - registriamo indignazione e sgomento per quanto accaduto, un ulteriore episodio di una guerra del pesce che dura da oltre 50 anni e mette a repentaglio l'incolumità dei nostri pescatori".

I due pescherecci hanno ripreso ripreso stamane la loro battuta di pesca spostandosi nella zona di mare a Sud di Lampedusa. Lo ha confermato la Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo che è in costante contatto con l’ “Aliseo” e l’ “Anna madre” e ne sta monitorando la navigazione attraverso il blue box. Anche il presidente del Distretto della Pesca Giovanni Tumbiolo ha confermato che i due motopesca hanno ripreso regolarmente la loro attività.

L’ “Aliseo”, uno dei due motopesca assaltati è un’imbarcazione di 35 metri con una stazza di 225 tonnellate, ristrutturata quattro anni fa con un investimento da 700mila euro circa. Proprietaria del motopesca è la società mazarese “Gilias” acronimo degli armatori mazaresi Giacalone, Lisma ed Asaro. Quest’ultimi erano già proprietari del peschereccio che quando fu varato per la prima volta nel 1982 rappresentava il mezzo più all’avanguardia della marineria mazarese. Alla cerimonia del varo della imbarcazione appena ristrutturata, nel luglio 2013, intervenne anche il Governatore Rosario Crocetta.

“Esprimo seria preoccupazione per questo tentativo di aggressione che viene effettuato nel Canale di Sicilia a danno di pescatori siciliani e mazaresi in particolare. Non sono ancora chiare le dinamiche di quanto accaduto, ma è evidente la gravità di quanto successo”. Lo afferma il sindaco di Mazara del Vallo Nicola Cristaldi. “Grazie al tempestivo intervento di un’unita aerea italiana – aggiunge Cristaldi – si è evitato potesse accadere qualcosa di grave. Non è più concepibile, oggi più che mai, che i nostri pescatori, che costantemente danno la loro fattiva collaborazione per il salvataggio di naufraghi, siano oggetto di tentativi di aggressione e addirittura, da quanto si apprende, gli si spari addosso”. “E’ necessario che il Governo nazionale e l’Europa – conclude il sindaco di Mazara – prendano una posizione chiara sull’intera vicenda per garantire l’incolumità di chi, con enormi sacrifici, va per mare per sostenere la propria famiglia”.