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21/08/2017 06:00:00

Castelvetrano, il commissario Caccamo ed il punto sui rifiuti

L’impressione è che ci sia una parte della città (soprattutto quella legata in qualche modo alle candidature abortite dallo scioglimento per mafia a pochi giorni dalle amministrative del 2017) rimasta ferita nel proprio inviolabile diritto di scegliere i propri amministratori “democraticamente”. E proprio democraticamente era stato scelto Calogero Giambalvo, fan dei Messina Denaro, primo dei non eletti con 195 voti. Come altrettanto democraticamente era stato eletto Franco Martino, quello che ascoltava le confidenze dell’imbarazzante “Lillo”, con ben 418 voti. Certo, al momento del voto “nessuno poteva sapere”, anche se entrambi non è che trasmettessero proprio la sensazione di essere dei campioni dell’interesse collettivo. Si dirà: una condizione molto diffusa, propria di tanti altri candidati. E sarà vero anche quello.

Ma il fatto che sia stato impedito al popolo di decidere sembra essere stata la scintilla principale che ha provocato la nascita di gruppi più o meno estesi di cittadini che si scoprono improvvisamente ipercritici ed antiestablishment nei confronti di un’amministrazione non più in mano a politici locali spesso appartenenti a giri di conoscenze amicali e parentali, ma governata dai commissari straordinari insediati da un paio di mesi e considerati responsabili di tutti i mali della città.

Ecco che allora Castelvetrano e le sue borgate raggiungono “livelli di degrado mi verificatisi prima d’ora”. E, addirittura, “i rifiuti per strada diventano la causa della cosiddetta influenza intestinale”.

Evidentemente, il letargo degli anni precedenti ha impedito a molti cittadini di ricordarsi degli enormi cumuli disseminati in passato per tutto il territorio comunale. Cataste di rifiuti che spesso venivano bruciati da ignoti, un giorno sì e un giorno no. Un letargo pesante, mai interrotto dall’odore acre della plastica e dalle esplosioni delle bombolette spray in mezzo all’immondizia. C’erano i problemi di discarica che ci sono oggi ed in pochissimi facevano la raccolta differenziata, rimasta però sulla carta solo per evitare le sanzioni della comunità europea.

Gli incendi dei cumuli erano diventati così di routine, che qualcuno buttava il proprio sacchetto dell’immondizia tra le fiamme. 

Ciò che sta succedendo oggi, succedeva già nel 2009 quando, in molti casi, la gente al posto di mostrare entusiasmo per la nuova raccolta differenziata sperimentale, continuava ad avere nostalgia per le vecchie abitudini, abbandonando i sacchetti dell’immondizia proprio dove prima c’era il vecchio cassonetto, oppure buttando tutto nei cassonetti delle zone della città che non rientravano nel progetto della raccolta differenziata.

Oggi si parla delle montagne di immondizia accumulata a Trapani da molti abitanti dei comuni confinanti che, al posto di fare la differenziata dalle loro parti, preferiscono buttare tutto nei cassonetti del capoluogo. Stessa cosa succede ad Agrigento, ma anche a Catania. E a Siracusa, dove la differenziata non si fa in tutto il territorio.

Ecco, i castelvetranesi sono “avanti”, perché queste cose avevano cominciato a farle nel 2009 fin quando, insufficienti controlli e sanzioni, hanno di fatto istituzionalizzato il singolare metodo, che aveva raggiunto “risultati” impensabili perfino per città ufficialmente più degradate. Insomma, si era arrivati al punto che in tantissimi quartieri, per anni, i rifiuti (rigorosamente indifferenziati) venivano lasciati sui marciapiedi, formando dei grossi cumuli a ridosso di vecchie case disabitate (un po’ più distanti da casa propria) e gli operatori puntualmente li portavano via. In pratica, dalla raccolta differenziata coi contenitori colorati per le frazioni nobili, si era tornati indietro di 40 anni.

Negli anni passati la discarica non poteva ricevere tutte queste tonnellate di rifiuti, proprio come adesso. Anche negli anni passati la Regione Siciliana aveva imposto la raccolta differenziata ai Comuni. Il fatto che non attecchisse, non divenne oggetto di approfondimento e riflessione per il futuro: nessuna campagna di sensibilizzazione, pochi controlli e pochissime sanzioni.

Come si fa a dimenticare quella curiosa lettera di Errante ai turisti, nel 2015, dove scriveva che la criticità dei rifiuti era “peggiorata dall’azione negativa di cittadini residenti e non, che dimostrano coi loro comportamenti di non amare il nostro territorio ed ha origini lontane nella cattiva gestione del problema a livello regionale”.

Anche lui non aveva tutti torti sul comportamento dei cittadini, dopo lo scempio dei falò di ferragosto, dei rifiuti a bordo strada oltre che di vecchie tv, frigoriferi e recipienti di eternit sparsi dappertutto.

 Adesso, è molto probabile che i commissari istituiranno la differenziata in tutta la città (non solo al centro storico e alle borgate, quindi). Ciò comporterà un innalzamento del cosiddetto “pendolarismo dei rifiuti”, almeno in termini di distanza: dovranno fare più strada quelli che si caricano il sacchetto in macchina alla ricerca del cassonetto, categoria per altro un po’ più civile rispetto  a quelli che lo lanciano ai bordi delle strade in periferia.

Abbiamo incontrato il Commissario Caccamo per fare un po’ il punto sul problema rifiuti a Castelvetrano.

Qualcuno dice che gli operatori non sempre passano a ritirare la differenziata. Non crede che questo possa essere un elemento di disaffezione da parte del cittadino, alla base di possibili comportamenti meno responsabili?

Certamente ci sono state delle disfunzioni da parte della ditta. Per esempio a Ferragosto non hanno effettuato i passaggi previsti. Ho chiamato il responsabile e mi è stato riferito che al Comune si è sempre saputo che nei giorni festivi (ed in modo particolare i festivi di agosto) viene ridotto il servizio. Ma questo invece non risulta dal capitolato d’appalto. Chiaramente questo sarà motivo di contestazione alla ditta, perché sconti non se ne fanno a nessuno.

La riduzione del servizio nella giornata di Ferragosto ha provocato delle criticità in più rispetto a quelle ordinarie. Il problema è che sarebbero degli interventi previsti, ma di tipo straordinario. E  per le ore di straordinario necessarie al servizio mi hanno chiesto più di 15 mila euro. E’ un onere economico che il Comune al momento non può permettersi.

Anche se, ad onor del vero, non posso che ringraziare la Dusty, dal momento che a Triscina, la raccolta differenziata non era nemmeno prevista nel capitolato. Il risultato dell’8%, che potrebbe sembrare risibile a prima vista, in realtà non è affatto da trascurare.

Purtroppo gli sforzi da parte dell’amministrazione vengono vanificati nello spazio di pochissimo tempo da parte di molti cittadini. La polizia municipale mi relaziona costantemente. Ho visto vari video in cui scaricano furgoni interi. Spesso, dopo l’intervento di rimozione, il sito ricomincia ad essere oggetto di abbandoni.

Cosa può dirci della relazione tra l’influenza intestinale ed i rifiuti per strada, ipotizzata recentemente?

E’ inaccettabile. Una correlazione senza alcun fondamento, che ha tutta l’aria di delegittimare chi sta operando seriamente per risolvere le criticità.

Certo, l’attività denigratoria o di delegittimazione si può pure fare, ma io sono con la coscienza a posto, perché stiamo lavorando con scrupolo e con coscienza, nonostante le oggettive difficoltà.

 La mancata risposta alla raccolta differenziata, ci ha portato a dare alla ditta la direttiva di togliere prioritariamente i rifiuti dalla strada. Io accetto le critiche, ma qui non si è davanti ad un’amministrazione miope, perché si fanno tutti gli sforzi possibili immaginabili per cercare di mantenere la città pulita.

Non c’è giornata in cui io non telefoni alla ditta e alla Trapani Servizi che si occupa della discarica Borranea. Abbiamo 4 auto compattatori e ho avuto sempre assicurata la possibilità di conferimento, anche per la settimana che ha preceduto il ferragosto, da parte dell’ingegnere Accardo che è il responsabile in discarica. Conferiamo 55 tonnellate giornaliere. A Triscina, tutto sommato, un po’ di differenziata si fa, mi chiedo perché a Selinunte non attecchisca. Non le nascondo che sono arrivato anche a pensare che possa esserci una strategia di delegittimazione.

 Che cosa si sta tentando di fare nell’immediato?

Il 23 agosto si terrà a Palermo una conferenza di servizio con il nuovo dirigente del dipartimento acqua e rifiuti, per la possibilità di poter abbancare ulteriori 14 mila tonnellate in discarica.

Trapani Servizi ha chiesto al dipartimento regionale di poter trasportare una certa quantità di rifiuti già trattati dalla discarica Borranea di Trapani a Motta Sant’Anastasia (Catania). Questo dovrebbe aumentare la ricettività di Borranea. Ad oggi, dalla Regione Siciliana, silenzio tombale. Io le notizie ce le ho da parte della Trapani Servizi. Tra l’altro, in discarica verrebbero meno i mezzi di Alcamo e Castellammare, dal momento che questi comuni, con decreto del dirigente generale del dipartimento, sono stati autorizzati a conferire a Palermo. Questo potrebbe permettere di avere un po’ più di ossigeno sul conferimento anche da parte del nostro comune.  

E per il futuro?

Va fatta la differenziata in tutto il territorio comunale. Senza ombra di dubbio. Se no si va verso l’infrazione comunitaria. I cassonetti dovranno essere tolti tutti. A costo di continuare a sanzionare.

 A proposito di sanzioni, quanti verbali sono stati fatti in questo periodo?

Nel solo fine settimana precedente il ferragosto, sono stati elevati circa 200 verbali di contravvenzione. Ma le infrazioni sono state rilevate tutte a mezzo telecamera dalla macchina civetta della polizia municipale e al momento le sanzioni non sono state ancora notificate.

 Questo vuol dire che i vigili urbani del Nopa, durante gli abbandoni, si sono limitati a registrare le immagini, senza impedire l’illecito? Ma in questo modo la deterrenza è ritardata, nel senso che il trasgressore si accorgerà della sanzione dopo vari giorni. Al di là del fatto che, in loco, si sarebbe potuto impedire l’incremento di almeno 200 sacchi di indifferenziato. Insomma, sarebbe bastato scendere dalla macchina…

Guardi, avremmo rischiato altri problemi di ordine pubblico, in base anche alle possibili reazioni, più o meno controllate, dei trasgressori. Consideri che il Nopa ha 7/8 unità che, in un territorio vasto come Castelvetrano, soprattutto con le borgate nel periodo estivo, sono come una goccia nel mare. Ad ogni modo, io voglio fare una riorganizzazione generale. Si è già insediato il sovraordinato, ovvero il comandante della polizia provinciale di Palermo, al quale ho già dato subito una disposizione secca: vogliamo i vigili tutti per strada. Non un solo vigile in ufficio. Viabilità, annona, abusivismo commerciale… Dovranno andare in giro.

 I mercatini estivi di Triscina e Selinunte sono stati sospesi. Non sarebbe stato meglio sanzionare soltanto i singoli trasgressori?

Qui però le trasgressioni non sono soltanto legate alla produzione di rifiuti. Inoltre ho chiesto all’ufficio tributi di verificare se questi signori fossero in regola col pagamento della Tosap: l’80 per cento ha situazioni debitorie per tutto il 2016 e nel 2017 la Tosap non l’ha pagata nessuno. Inoltre ci sono tanti extracomunitari che, oltre a non aver mai pagato per il suolo pubblico, non hanno nemmeno la licenza di vendita. Sono mercati nati quasi in maniera spontanea che, nel corso degli anni, si sono consolidati diventando, (così come mi è stato riferito) una tradizione di queste borgate. Il punto è che al di là della pulizia, non sono mercati regolari. Anche perché i luoghi dove si svolgono non hanno nulla di area mercatale. Non ci sono punti acqua, punti luce, servizi igienici per potere svolgere quel genere di attività. Diciamolo chiaramente: sono attività abusive. Non metto in dubbio che siano diventati una tradizione, ma non sono regolari.

Contemporaneamente devo dire che, dopo la sospensione, la delegazione che è stata ricevuta dalla dottoressa Musca, ha mostrato consapevolezza del problema, recependone le motivazioni in base alla situazione. Ad ogni modo, la sospensione è legata all’emergenza sanitaria. La priorità sta nel non incrementarla. Certo, un provvedimento autoritario, che però sono costretto a fare dal momento che gli atti amministrativi (ovvero la comunicazione di Trapani Servizi in cui mi si dice che giorno 20 chiuderà la discarica ed un'altra comunicazione in cui addirittura si anticipa a ferragosto) non mi hanno dato alcuno spazio di manovra. Ora c’è questo spiraglio del 23 agosto in cui si farà la conferenza di servizio, ma ad oggi permangono questi atti amministrativi che mi impediscono di autorizzare gli ambulanti.

 Ma l’associazione “Ora Basta” aveva prodotto dei risultati positivi…

L’azione di sensibilizzazione dell’associazione Ora Basta ha avuto un successo parziale, nel senso che le condizioni erano certamente migliorate, ma molte criticità erano rimaste. E di questo era consapevole anche l’associazione, oltre ovviamente alla documentazione fotografica e video in mio possesso. Quindi, alla base del provvedimento ci sono delle motivazioni ben precise. 

Sarà prevista anche una sanificazione delle strade, al di là della rimozione dei rifiuti?

Stiamo cercando di valutare come intervenire, perché il rischio è che dopo la pulizia con l’idropulitrice, si riformino di nuovo i cumuli, vanificando il lavoro fatto. Certo, mi viene contestato che la città è sporca, ma i miei sforzi vengono vanificati.

Non siamo stati certo con le mani in mano. Abbiamo seguito anche le vicenda del conferimento in discarica. I nostri auto compattatori facevano una fila interminabile prima di scaricare. E spesso andava a finire che qualcuno rimaneva fuori ad aspettare l’indomani, con l’autista a dormire dentro il camion. Ho fatto in modo tale che ai nostri auto compattatori, presentandosi la mattina alle 4,30, venisse data la possibilità di scaricare.

Purtroppo la discarica è al limite della saturazione.

Possiamo dire che il servizio di raccolta è perfettibile? Ci possiamo aspettare da questo punto di vista, un miglioramento?

C’è già la nuova aggiudicazione quinquennale da parte dell’Urega. Attendiamo l’informativa antimafia.

Intanto la Dusty ci ha assicurato che a Marinella di Selinunte provvederà a collocare nella frequentata piazza Scalo di Bruca dei cassonetti per la raccolta differenziata di bottiglie, carta e lattine. E’ importante che si capisca che se non si fa la raccolta differenziata, non si va da nessuna parte. E se uno dei punti dolenti, in termini di controllo e sanzioni, può essere la polizia municipale, farò in modo da avere tutti i vigili per strada. La cittadinanza va educata anche così.

Il problema dei rifiuti è molto complesso e non è certo addebitabile soltanto all’ente Comune. Ad oggi, il problema principale sono le discariche. E certamente, il fatto che il senso civico del cittadino sia molto carente, non aiuta: ho visto con i miei occhi, persone “insospettabili” buttare il loro sacchetto indifferenziato sul marciapiede. Se non cambia la mentalità, sarà difficile.

Egidio Morici