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10/09/2017 12:00:00

Trapani, visita alla Colombaia organizzata dall'associazione Archeo Aegates

Una visita per far conoscere una struttura tra le più antiche di Trapani, è questo ciò che ha spinto l’Associazione Archeo Aegates con la collaborazione della Lega Navale, delle Associazione Euploia e Salviamo la Colombaia ad organizzare una nuova visita al Castello della Colombaia che si trova davanti il porto di Trapani. Una visita, quella che si terrà oggi, domenica 10 settembre,  per fare conoscere anche gli eventi storici che si sono succeduti in questa struttura. Per vedere le pareti più o meno decrepite, le celle, il  panorama o per osservare la condizione in cui vivevano i carcerati, che qui furono ospitati dal 1848 fino al 1965, ma anche per fare porre l’attenzione sul contenuto degli eventi storici, partendo dalle guerre puniche fino all’uso abitativo di regnanti in un certo periodo storico che hanno lasciato traccia del loro passato.

Nel 1965 la Colombaia cambiò destinazione quando fu inaugurata la Casa circondariale di San Giuliano. Fino al 31 marzo 1939 infatti a Trapani  vi erano due istituti carcerari. Le Carceri Giudiziarie Centrali di via San Francesco d'Assisi e le Succursali della Colombaia. Il primo poteva avere una capienza di 179 uomini e 37 donne, l’altro di 260 uomini. « La Colombaia è costituita dalla ex fortezza- . Essa ha subìto, ad opera dei militari, varie modificazioni che non ne hanno diminuito la sicurezza. Infatti, i muri perimetrali hanno lo spessore di metri 7. Al fabbricato dell'ex Fortezza si dovrà aggiungere il locale già deposito delle torpedini, che verrà adibito pure a dormitorio, dopo avervi apportato alcune modificazioni. Questi dormitori consistono in cameroni e camerotti. Alcuni di questi cameroni hanno la capacità di 50 posti, mentre alcuni camerotti, possono contenere un massimo di 15 detenuti».

La visita servirà per accrescere l'attenzione verso la struttura,  che sappiamo necessita di una azione di forza per far si che il castello venga ripristinato e dato alla fruizione. Le Associazioni si dibattono, ma nessuno prende a cuore la situazione anche se in questi ultimi tempi l’Assessorato regionale per i Beni Culturali ha deciso di darla in gestione a Enti Locali oppure a privati che dovessero farne richiesta. In
tale attesa ha ritenuto opportuno di poterla affidare ad Associazioni di volontariato culturale per consentirne l’apertura ed una più facile fruizione.