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18/10/2017 06:44:00

Mafia e appalti a Castelvetrano, chiesti dodici anni per Rosario Firenze

 I pm della Dda di Palermo Francesco Grassi e Carlo Marzella hanno chiesto la condanna a 12 anni dell’imprenditore Rosario Firenze, accusato di associazione mafiosa, fittizia intestazione di beni e turbata libertà degli incanti.

Chiesti 3 anni per il geometra Salvatore Sciacca e 2 per quattro imprenditori Giacomo Calcara, Benedetto Cusumano, Fedele D’Alberti e Filippo Tolomeo accusati di turbativa d’asta.
Il processo si celebra, in abbreviato, davanti al gup Roberto Riggio. Firenze e Sciacca furono arrestati nell’operazione antimafia denominata “Ebano”. L’inchiesta che portò agli arresti ruotava attorno alla illecita gestione degli appalti che sarebbero stati pilotati, secondo gli inquirenti, dalla cosca mafiosa di Castelvetrano, paese d’origine del boss latitante Matteo Messina Denaro. Saro Firenze è stato indicato dal collaboratore di giustizia e cugino di Messina Denaro Lorenzo Cimarosa, poi deceduto, come vicino alla “famiglia” Messina Denaro.

IMPASTATO.  La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo ha sequestrato le società Unicem srl con sede a Montelepre e la Adelkan srl di Alcamo di Giuseppe e Stefano Impastato, figli dell'imprenditore Andrea a cui erano state sequestrate le imprese di Cinisi e Carini.
Andrea Impastato, originario di Cinisi, lo scorso mese di giugno ha finito di scontare una condanna per mafia e un periodo di libertà vigilata. Era finito in manette perché ritenuto uomo di fiducia di Bernardo Provenzano; nel 2008 era scattato il sequestro del suo patrimonio.

Dalle indagini della questura di Palermo sarebbe emerso che nel 2014, e cioè successivamente al primo sequestro, i figli di Impastato, che operava nel settore della vendita di calcestruzzo, avevano costituto una nuova società, la Unicem srl.
Stesso settore (vendita di materia edile), stessa sede, stessa compagine sociale e stesso depositario delle scritture contabili. Per gli inquirenti, non si tratta di coincidenze, ma un modo per eludere le misure di prevenzione. Da qui la richiesta della Procura di estendere il sequestro anche alla Unicem e alla Adelkan srl di Alcamo. Entrambe le richieste sono state ora accolte dal Tribunale per le misure di prevenzione.