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21/11/2017 06:00:00

Erice, il supermercato confiscato e la cooperativa che non lo può gestire. Le reazioni

Ha creato molto scalpore ed è stata ripresa da tante testate la notizia raccontata qualche giorno fa da  Tp24.it: l'impresa di tre ex lavoratori del gruppo 6 Gdo che volevano prendere in gestione un supermercato confiscato al mafioso Giuseppe Grigoli, ad Erice. Purtroppo non hanno fatto i conti con la burocrazia. Prima gli è stato assegnato il bene, poi gli hanno chiesto indietro le chiavi, e il Comune di Erice sta causando loro tantissimi danni. 

Alessandro D’Angelo, Antonino Chiaramonte e Daniele Russo  hanno deciso di rimettere in piedi uno dei punti vendita della società in cui hanno lavorato per anni. "Ci è stata proposta la possibilità di gestire uno degli esercizi". raccontano. I tre hanno fondato ad hoc una cooperativa. Il Comune di Erice a Giugno decide loro di assegnare il bene con un bando, dietro il versamento di un canone simbolico. Ad Agosto la Giunta delibera l'assegnazione definitva del bene e consegna e chiavi. E iniziano i problemi:  manca la stipula del contratto, c’è soltanto una bozza di convenzione.
Gli ex dipendenti intanto investono 180mila euro in attrezzature e iniziano a cercare finanziamenti. Poi con una mail ad Ottobre il Comune annuncia loro la revoca dell'affido, sostenendo che il canone irrisorio poteva rappresentare un danno erariale, la cifra giusta sarebbe 2680 euro al mese.

Al Comune c’è stato un incontro per fare il punto sulla vicenda. Il dirigente si è riservato qualche giorno di tempo per decidere.

L'assessore Valeria Ciaravino parla di "un corto circuito burocratico-amministrativo in seno al Settore Patrimonio e Lavori Pubblici del Comune di Erice guidato dall'arch. Pedone. La Giunta, sin dalla precedente amministrazione ha approvato tutti gli atti di indirizzo diretti ad assegnare il bene in questione. Dopo gli adempimenti preliminari, il bene è stato assegnato dal RUP (nella persona dell’arch. Pedone). Tuttavia, ad un certo punto, il RUP, nonostante il preciso indirizzo politico, ribadito con diverse note a firma del Sindaco, ha ritenuto di avviare l’iter per la revoca dell’assegnazione del bene, adducendo quali ragioni rischi di danno erariale per il comune". Per Tranchida si tratta di  "motivazioni alquanto discutibili quantomeno sotto il profilo della tempistica". Ma anche nel merito: "Il codice antimafia prevede, infatti, espressamente che l’assegnazione di un bene aziendale a cooperative di ex lavoratori Di aziende confiscate alla mafia deve avvenire a titolo gratuito, senza alcun canone".

Già in passato il portavoce al Senato del MoVimento Cinque Stelle Vincenzo Maurizio Santangelo, si era interessato della vicenda legata ai beni confiscati al gruppo 6 Gdo Sr.l. Per chi non lo ricordi, trattasi del caso dei beni confiscati a Giuseppe Grigoli, accusato di essere il cassiere nonché braccio destro del noto latitante Matteo Messina Denaro. Per far chiarezza sulla vicenda denunciata da Tp24.it,  visto quanto accaduto,  il senatore Santangelo, ha presentato una interrogazione al Ministro dell'Interno per chiedere, quali atti, nell'ambito delle proprie competenze, intenda porre in essere al fine di verificare se l'amministrazione comunale di Erice abbia ottemperato nei termini di legge.

Ha chiesto sempre al Ministro Minniti, quali azioni di competenza intenda mettere in atto per la tutela dei lavoratori che hanno formato la CDR Group Service Cooperativa,  al fine di poter avviare, (quali ex dipendenti di società confiscata), l'attività di supermercato già esistente.

Santangelo ha concluso dicendo: "Bisogna far chiarezza sopratutto per i lavoratori. Attendiamo delle risposte da parte della giunta del Sindaco Toscano e della stessa Agenzia Nazionale per l' amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata."