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16/12/2017 06:00:00

Trapani, Ignazio Grimaldi: "L'idea della "Grande Città" è mia"

Ignazio Grimaldi, editore trapanese e candidato sindaco ad Erice nel 2012. Si parla tanto di "Grande Città" in questo periodo. Ne ha parlato D’Alì, ne parla Peppe Bologna candidato sindaco alle prossime amministrative, che ha detto che l’idea è sua. Grimaldi ci sa dire di chi è davvero questa idea?

Per dire chi è il vero promotore della "città unica" bisogna andare indietro nella notte dei tempi. C’è un aneddoto in questo senso. Mussolini quando arrivò a Trapani fu riceduto da due potestà in via Palermo, uno di Trapani e uno di Erice. La verità è un’altra. Non è per nulla vero che qualcuno ha la prima firma su questa cosa. Ricordo che quando era assessore regionale agli Enti Locali l’onorevole Canino, aveva fatto un progetto per la "Grande Città" per la rettifica dei confini, Erice vetta rimaneva da sola e la valle andava a Trapani. Nel ’96 io ho ripreso con i miei giornali l’iniziativa, abbiamo costituito un’associazione, coinvolto confindustria e raccolto migliaia di firme.

Nell’era moderna possiamo dire che l’idea è sua?

Sì, sicuramente. Poi Peppe Bologna con la televisione se ne interessò è vero, ma anche D’Alì subentrò un secondo momento e per la verità è stato lui a proporre la “Grande Città” con Erice vetta, ma la rettifica dei confini e l'unificazione della città di Trapani, perché di fatto la valle di Erice è una continuazione di Trapani, è un’idea che assolutamente nei tempi moderni è del quotidiano “QP” che allora io editavo con direttore Peppe Rizzo e da lì nacque tutto. Penso che nessuno si possa attribuire questa iniziativa, quando quelli che hanno lavorato a questo progetto sono Vito Callotta, Ignazio Grimaldi ed altri.

Perché Bologna non vuole riconoscere questo vostro ruolo?

Perché è un cavallo di battaglia per tutti. A Trapani tutti hanno parlato di fare un’unica città. Mi auguro che ci si renda conto quanto sia importante per il futuro di questo territorio che Trapani diventi un'unica realtà assieme a Paceco, Erice vetta e probabilmente anche con Valderice. Oggi si deve pensare necessariamente allo sviluppo unificato del territorio. Ad esempio penso, come si fa ad aver ancora Marsala e Petrosino divise in due Comuni; oggi è impensabile perché gli stipendifici sono finiti e bisognerebbe pensare a sviluppare i territori uniti. Trapani di fatto è la quarta città della Sicilia.

Se l’idea è così buona perché D’Alì si candida e perde le elezioni su una cosa così valida?

Per il clientelismo politico e perché c’era un mostro sacro come Mimmo Fazio che nell’immaginario collettivo aveva amministrato bene, anche se io non condivido, ma dico era facile che succedesse questo. Penso che con questa legge elettorale attuale cinque anni fa, invece, Tranchida non sarebbe stato sindaco. Eravamo arrivati al ballottaggio ma di notte la Regione cambiò le regole ma non voglio entrare in polemica, la politica da queste parti è fatta da tante altre cose che non sono l’amore per il territorio.

Grimaldi secondo lei si farà mai la "Grande Città"?

Io mi auguro che si faccia la "città unica" a Trapani e che si unifichino Marsala e Petrosino, ma penso anche a Castelvetrano e Campobello e che si debba pensare seriamente di mettere in sinergia i comuni di Trapani e Marsala per uno sviluppo del territorio, hanno tante realtà in comune. Il problema è che bisogna lavorare per la politica e non guadagnare dalla politica. Bisogna lavorare per la polis e il territorio, qui purtroppo siamo ancora al fatto che chi non fa niente va a fare il consigliere comunale, io non lo condivido più onestamente.