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12/01/2017 09:55:00

Gli animali maltrattati a Marsala e l'amministrazione sorda

di Rossana Titone -  Domenica mattina , 8 gennaio, a Marsala, nella estrema periferia della contrada Digerbato, vengono uccisi 2 cani. I cani hanno subito uno lo strangolamento, l’altro ha avuto la testa fracassata.
Non si conoscono le motivazioni del gesto, onestamente oggi poco importano. Due esseri indifesi hanno pagato con la morte, subendone prima le sevizie, chissà quale tipo di colpa se non quella di essere portati lì e ammazzati ovvero di trovarsi dove non dovevano.
Marsala si macchia di inciviltà, di miseria. Sì, perché si è miseri se non si ha il cuore di lasciar vivere due cani, si è miseri se non si è sensibili, si è miseri se chi ha visto tace.
In quelle terre di nessuno tutto è possibile. Il vile gesto viene dato come notizia e arriva in tutta Italia, le associazioni animaliste insorgono. La Lega Nazionale del Cane sporge una formale denuncia, così fa anche il cittadino che ha ritrovato i cani. L’Oipa locale chiede collaborazione e altre associazioni del Lazio offrono una ricompensa a chi sia in grado di fornire fondate notizie su chi ha compiuto l’efferato gesto.
Ma c’è una Amministrazione che tace, eppure quei cani camminavano sul nostro territorio, quei cani, se randagi, sono cani del Comune. Nessun comunicato per condannare il gesto né per tutelare gli animali.
E se quei cani fossero dei cani presenti in canile e poi reimmessi sul territorio?
Forse è il caso di smetterla con una reimmissione senza capo né coda, volta solamente a svuotare il canile.
Si punti, piuttosto, sulla sensibilizzazione e su percorsi alternativi volti ad incentivare le adozioni.
Questo fa una Amministrazione sensibile alle tematiche animaliste ed ambientaliste, questo fa un Sindaco che ama la Vita.
E’ tempo di smetterla di pensare che lì ci sono numeri, perché in quei box ci sono occhi e anime che elemosinano cure e carezze.
Ci sono cuccioli che muoiono perché beccano la parvovirosi e non c’è scampo, perché la soluzione dovrebbe essere il ricovero in cliniche veterinarie, sotto flebo notte e giorno, ma non si può fare perché ha un costo per il comune, e allora si lasciano lì, aspettando che la morte se li porti via.
E’ possibile che si arrivi sempre dopo gli altri? Perché nell’immediato non si è pensato di essere presenti e condannare pubblicamente i colpevoli?
Invece, sono gli altri, i più civilizzati e sensibili, a darci una lezione morale sul come si fa. Sono gli altri a ricordarci come siamo lontani, come comunità ,da una normale sensibilità e amore per i 4 zampe.
La vergogna ha un colore? Sì, il nostro.
Finchè non si sarà capaci di proteggere e di dare delle linee, chiare e nette, di una politica animalista si sarà falliti nel percorso umano.
Possiamo parlare di differenziata o di turismo ma se non siamo civili è tutto estremamente lontano da noi, medievale.
Un gesto così estremo meritava una presa di posizione per non essere silenti conniventi di bestie che si sono saziate con l’infame uccisione.
Come sempre in questa città si delega agli animalisti la salvaguardia e la tutela di cani e gatti abbandonati, anche maltrattati, pensando che sia compito loro e non delle Amministrazioni.
Bene, volete e decantate una città migliore? Iniziate a trattare degnamente i cani e a creare per loro un percorso alternativo alla sola vita del canile, incentivate le adozioni, altrimenti richiudetevi voi dentro un box, ma così com’è, senza mettere nessun confort, all’aria gelida e al caldo afoso, sul cemento, e poi tra qualche anno vediamo se ve la passate bene.
E se mentre leggete un sussulto di sbigottimento vi irrigidisce il corpo non temete, i cani e qualcuno lassù, stanno già annuendo e sorridendo.
Tanti bau consigli, che buon pro vi faccia.