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05/10/2015 06:30:00

I lavori al Monumento ai Mille di Marsala. Sarà la volta buona?

Sarà la volta buona per la madre delle opere incompiute, o l’ennesimo capitolo triste nella lunga storia del Monumento ai Mille di Marsala?
L’opera incompiuta più lunga d’Italia, pensata negli anni 60 e arrivata a noi, ferma da 30 anni. Abusiva sul lungomare di Marsala, la città dello Sbarco di Garibaldi, che non ha monumento a ricordare il giorno più importante della storia cittadina.
Sono stati ripresi, ed è l’ennesima volta che si scrive, i lavori di completamento del 1° stralcio funzionale del Monumento ai Mille. Lavori aggiudicati dalla ditta “Salvatore Terranova” di Mazara con un ribasso del 36% sull'importo a base asta di poco superiore a 100 mila euro. Gli interventi – su progetto predisposto del tecnico comunale Dino Di Girolamo - riguardano opere edili (intonacatura, collocazione di infissi, ringhiere e griglie), i servizi igienici (inclusi i sanitari) e l'impianto elettrico. Lavori iniziati nel 2010 e non completati dalla precedente ditta aggiudicataria - la “R3 Costruzioni” di Acireale – che, un anno dopo, dichiarò la propria indisponibilità a proseguirli e ultimarli. Gli interventi in corso, a breve saranno seguiti da quelli per l'infopoint al Monumento ai Mille, per la cui realizzazione l'Amministrazione Di Girolamo ha investito il finanziamento di circa 235 mila euro concesso dal Ministero (quota di ristoro - spettante a Marsala - per i danni subiti dall'aeroporto e dal territorio provinciale a causa della scorsa crisi libica). Cosa ci sarà? Non proprio un monumento, ma una sorta di terrazz cocktail con info point sul mare. La memoria davanti ad uno spritz.

L’amministrazione Di Girolamo ha presentato all'ultimo istante il progetto per ottenere quel quarto di milione che altrimenti sarebbe andato perso.
“Spendere bene e con oculatezza i soldi pubblici è il principio che teniamo ben saldo per rendere migliori servizi alla collettività amministrativa. L'obiettivo di completare funzionalmente il Monumento ai Mille ne è un esempio, rappresentando altresì un investimento produttivo di ulteriori risorse che la promozione del territorio genera e moltiplica” ha commentato il sindaco di Marsala.

E’ stato progettato negli anni 60 dall’archiettetto Emanuele Mongiovì. Una struttura che doveva ricordare le due imbarcazioni usate dai Mille, il Piemonte e il Lombardo, uniti in un unica prua, con vele alte 47 metri visibili da Favignana. Ritardi, soldi spariti, poi ritrovati, fecero slittare l’inizio dei lavori agli anni ‘80. I fantastici e socialisti anni 80, quando si procedeva a stati di avanzamento, quando i soldi non erano un problema. Era il 1986 quando Bettino Craxi arrivò in città per la posa della prima pietra. La sua frase rimane marchiata nella storia, davanti a migliaia di persone, con fazzoletti e garofani rossi, garibaldini e socialisti: “speriamo che non resti un’incompiuta”. Ha portato sfiga quella frase, perchè l’11 maggio 1989 il genio civile di Trapani, a lavori in corso, dichiara l’opera abusiva. Da allora resta incompleta. Poi arriva il 150’ anniversario dello sbarco. Marsala non può non presentarsi all’appuntamento senza un monumento al suo eroe. Nel 2007 viene fatto un concorso di idee per completare l’opera, seguendo le indicazioni della regione: si può portare a termine, ma senza aggiungere altro volume all’esistente. Vince il progetto Mille Luci dell’architetto Ottavio Abramo, di Catania. Il sindaco Renzo Carini non sta nella pelle: “finalmente si completa il monumento ai Mille”. Ma mancano i soldi, perchè il progetto di Abramo costerebbe 4 milioni di euro. Allora si rimodula. Il Comune stanzia 800 mila euro per il primo lotto funzionale del progetto: risistemare il tutto, mettere dei pannelli con i nomi dei Mille, mettere gli infissi, un infopoint con una terrazza cocktail. I lavori, oggi, sono quasi completati, dopo 5 anni e diversi ricorsi e controversie tra Comune e ditte. E il secondo lotto? E’ quello che avrebbe dovuto rendere la piazza del “salato” fruibile, che avrebbe completato, davvero, il Monumento ai Mille. Ci voleva un altro milione di euro che Carini chiese al Governo. Soldi che non sono mai arrivati.