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25/06/2016 07:30:00

Mafia, Golem 2. La Cassazione condanna i fiancheggiatori di Messina Denaro

 La Corte di Cassazione ha reso definitive le condanne inflitte dalla Corte d’appello di Palermo ai fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro coinvolti nell'operazione "Golem 2" (15 marzo 2010). I giudici romani hanno respinto i ricorsi presentati da Giovanni Risalvato (condannato in secondo grado a 14 anni di carcere), Lorenzo Catalanotto (13 anni), Tonino Catania (13) e Giovanni Filardo (12), dichiarando inammissibili quelli di Vincenzo Panicola (10 anni), cognato di Matteo Messina Denaro, Maurizio Arimondi (10 anni), Marco Manzo (4 anni) e Nicolò Nicolosi (2 anni e 3 mesi), che di recente si sarebbe pentito. Giovanni Filardo, cugino di Messina Denaro, in primo grado, era stato assolto dal Tribunale di Marsala, che invece aveva condannato il boss latitante castelvetranese a 10 anni per la partecipazione all'associazione mafiosa dal 28 novembre 2008 in poi (condanna confermata in appello). Per il periodo precedente c'era a carico di Messina Denaro una condanna passata in giudicato a 20 anni. La Cassazione ha, inoltre, confermato anche i risarcimenti alle parti civili: Associazione antiracket e antiusura di Trapani, Confindustria Trapani, Libero Futuro, Addio Pizzo, Comune di Campobello di Mazara, associazione antimafia "Borsellino" di Marsala, associazione antiracket di Mazara del Vallo e Partito Democratico. Quest'ultimo, a cui la Corte d’appello di Palermo aveva riconosciuto un risarcimento di 50 mila euro, si era costituito solo nei confronti di Tonino Catania.