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23/01/2017 22:23:00

Realizzata dagli alunni della Scuola Grassa di Mazara una grande tela de "la selva oscura"

 Metri  2,40x2,80, queste sono le dimensioni della tela raffigurante “la selva oscura” che gli alunni delle classi 2 e 3 H della Scuola secondaria di I grado “Giuseppe Grassa” hanno realizzato, nelle ore pomeridiane curriculari (orario flessibile) di “Arte e immagine”, nell’ambito del progetto di drammatizzazione “Parodia di Dante - Dante si smarrisce”.
Gli alunni delle due classi, coordinati dal Prof. Giacomo Cuttone – che si è avvalso della collaborazione delle Proff. Rosita Lombardino e Catia Gagliano –, hanno realizzato in gruppo, sperimentando la tecnica ad acrilico, una grande tela che sarà utilizzata come scenografia per uno spettacolo di drammatizzazione che si terrà nel mese di febbraio presso l’Auditorium del plesso di via Gualtiero e, successivamente, andrà ad arricchire le pareti della sede di via Vaccara.
La scena dipinta immagina Dante nella selva oscura che si incammina verso il “dilettoso monte” ("Alzai i miei occhi verso un monte dal quale mi verrà il soccorso"), via di salvezza e simbolo di felicità terrena, mentre la luce che illumina il suo cammino richiama la Grazia divina.

Gli alunni, inoltre, hanno realizzato tre maschere in masonite dipinta e raffiguranti le tre fiere, simboli di virtù e/o debolezze, incontrate da Dante nel suo cammino nella selva: la lonza, il lupo e il leone.

Gli alunni, oltre alla realizzazione delle scenografie, si sono adoperati a procurare tutti gli accessori necessari alla realizzazione dello spettacolo.

La drammatizzazione, curata dalla Prof. Catia Gagliano, ha coinvolto la classe 3 H e metterà in scena, in chiave comica, il viaggio di Dante attraverso l’Inferno.
L’azione di questa iniziativa scolastica, parodiando e innescando il riso della drammatizzazione comica, è finalizzata a insegnare alle nuove generazioni che non c’è istruzione-formazione senza apprendimenti che passino anche attraverso scenografie e drammatizzazioni che fustigano a pieno titolo la “selva” del nostro tempo.