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02/03/2009 07:11:37

Camion senza autorizzazione, abusivismo, estorsione: storie da....Stagnone

condo l'accusa, chiunque voleva passare aveva l’obbligo di pagare un pedaggio a lui. In caso contrario il passaggio veniva ostruito o venivano provocati danni alle vetture.
Le cifre richieste ? Settemila euro nel 2007, e novemila euro per il 2008. Per un totale di sedicimila euro.
De Vita è stato sorpreso in flagranza di reato dai Carabinieri di Marsala, mentre riscuoteva l’ennesima “rata” dai due autisti del camion che trasportava sale per conto della Sosalt attraversando il breve tratto di mare basso tra la spiaggia e l’Isola Lunga.
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La moglie Ombretta Nizza (1972) finì pure nei guai, perché dopo l’arresto del marito ha minacciato le vittime dell’estorsione, per costringerli a ritrattare.
L’intero immobile della “Laguna dello Stagnone” è fu sequestrato, perchè si riteneva che fosse abusivo.

Abbiamo deciso di vederci chiaro sulla vicenda contattando proprio Giuseppe De Vita.



Sig. Giuseppe De Vita, titolare della Laguna dello Stagnone, lei è stato arrestato il 15 gennaio 2008 in un’operazione congiunta dei carabinieri e del corpo forestale, con l’accusa di estorsione.

Si.

Contemporaneamente le hanno sequestrato lo stabilimento balneare per un valore di 250.000 euro. Questo stabilimento è quello che sorge nella zona di San Teodoro, a Birgi, vicino al ristorante La Torre, di fronte l’Isola Lunga, nella Riserva dello Stagnone.
Capirà da questa presentazione che lo stabilimento in realtà vale molto di più.

Eravate abusivi, comunque.
Abbiamo operato nel pieno delle regole con tre titoli concessori consecutivi.

Lei è attualmente sotto processo.

Si, ma sono fiducioso.

A che punto è il suo procedimento?

Il processo dibattimentale deve ancora iniziare. Ma confido nella giustizia per far valere le mie ragioni.

De Vita, lei è stato arrestato perché pretendeva il pizzo per passaggio dal suo lido (che è terreno demaniale) dei camion della ditta che trasportano il sale per conto della Sosalt. Sono quei camion che chi frequenta quella zona vede passare spesso, che portano il sale via mare, dalla terraferma all’Isola Lunga e viceversa. Lei chiedeva agli autisti il pizzo, dunque: 9000 euro nel 2007 e 7000 euro nel 2008.

Preciso che si tratta di pagamenti fatti con assegni bancari.

È il primo caso di estorsione con assegni.
O ero completamente scemo o evidentemente non era estorsione.

Lei fu sorpreso in flagranza di reato
Una storia molto deprimente .erano circa 30 carabinieri, contro me solo.

L’hanno sorpresa, comunque, mentre stava incassando la “rata” dagli autisti che trasportano il sale. Anche sua moglie, Ombretta Nizza, finì nei guai per il reato di minacce, e l’immobile fu sequestrato perché accusato di essere abusivo su territorio di riserva.
Innanzitutto io non chiedevo il pizzo, né sono un estortore.

Non aveva chiesto soldi?
Si, certo. Ma erano stati pattuiti con i titolari della ditta come compensazione per il danno che mi arrecavano con i continuo passaggio dei camion sul quel pezzo di lido e di mare. Aggiungo anche che quei camion non avevano alcun diritto a passare, e sono stati loro, i trasportatori, a contattarmi per chiedermi di trovare una soluzione.

Lei sostiene dunque che avete stabilito concordemente un compenso.
Si, 9000 nel 2007 e 6000 per il 2008.

Perché di meno nel 2008?
Perché avevamo anche l’accordo di acquistare un mezzo marittimo in comune per il trasporto del sale da utilizzare al posto del camion.

Da quanti anni lei e sua moglie avete in concessione quel tratto di costa?
Da 10 anni, e un sacco di volte hanno provato a farci chiudere. Noi ci siamo inventati un lavoro, abbiamo dato servizi, in tutta legalità. Abbiamo dovuto convivere da sempre con il passaggio di questo camion.

Ma perché utilizzano un camion e non un normale mezzo marittimo?
Perché il camion costa tre – quattro mila euro, soprattutto per le condizioni in cui è. Non hanno mai voluto investire per l’acquisto di una barca.

Lei dunque sostiene che non chiedeva il pizzo, bensì si trattava di un accordo verbale tra lei e i trasportatori come compenso dei danni che i trasportatori arrecavano al lido. Ma questo camion che trasporta il sale via mare tra la costa di San Teodoro e l’Isola Lunga è autorizzato? Un camion per passare sul mare dello Stagnone, in uno dei posti più belli della Sicilia immaginiamo debba avere diverse autorizzazioni…
In realtà da quello che ci risulta non hanno alcuna autorizzazione da parte dell’Assessorato Regionale Territorio Ambiente.

Come fa a dirlo?
Abbiamo una nota del 13 aprile 2006 con la quale il Demanio marittimo inibiva assolutamente il transito e proponeva di utilizzare mezzi marittimi, e non camion, sottolienando proprio l’obbligo di acquisire tutti i pareri degli enti preposti e il rischio di inquinamento per un territorio di particolare pregio ambientale.

Ma non è la Provincia a gestire la Riserva Naturale Orientata Isole dello Stagnone e a rilasciare le autorizzazioni?
Si, ma – ripeto – lì si tratta di demanio marittimo, e titolare della concessione è  solo ed esclusivamente il settore 6 “Parchi e Riserve” dell’Assessorato Regionale Territorio & Ambiente. Già nel 2002 l’Assessorato aveva chiesto alla Capitaneria e alla Provincia di fare uno studio idraulico – marittimo per capire danni del transito dei camion.

E’ stato fatto?
No. Il 10 Aprile 2002 si era fatta una riunione presso la Capitaneria ed era stato dato alla Provincia Regionale di Trapani – Settore Riserve Naturali e Gestione Ambientali l’incarico di procedere allo studio per valutare l’incidenza del transito dei mezzi terrestri all’interno della Riserva. Nel Maggio 2008 l’Assessorato ancora non aveva ricevuto nulla dalla Provincia.

Quindi?
Allo stato attuale non c’è nessuna autorizzazione. C’è un nulla – osta della provincia che non vale, secondo noi.

Perché?
Perché è completamente in contrasto con la direttiva regionale e con quelli che sono i criteri di gestione del parco. Bisogna invece rispettare le regole: questo è quello che chiediamo noi.

Nel contesto dell’operazione del 2008 si scoprì anche che il suo lido è abusivo.
No. Già nel luglio 2008 il giudice che aveva fatto sequestro ha ritenuto opportuno dissequestrare il lido per farci lavorare ed evitare altre perdite. Il 20 aprile comunque sulla nostra attività ci sarà l’udienza su questo aspetto della nostra vicenda. Tra l’altro il nostro lido è stato ri – autorizzato dalla Provincia e dalla Regione, e lo stesso sta avvenendo per il Comune.