Il fenomeno, però, si può leggere anche sotto un'
altra luce, cioè come tanti lavoratori costretti dal datore di lavoro a mettersi in proprio e continuare a fornire come prima, ma non da dipendenti, la loro opera alla stessa azienda. Secondo il sindacato, il fenomeno sarebbe intenso soprattutto nei diversi comparti dell'edilizia e tra gli allestitori di fiere.
In ogni caso la classifica dei nuovi giovani micro-imprenditori che hanno aperto aziende individuali è guidata dalla Lombardia con 4.772 imprese avviate da under 30 nei primi sei mesi del 2009, seguita dalla Campania con 3.507 e dal Piemonte con 3.171. Poi il Lazio con 2.481 aziende appena aperte da imprenditori under 30, la Toscana con 2.369, la Puglia (2.257) e la Sicilia (2.334).
Piuttosto indietro è rimasto il Veneto (2.241 nuove aperture), seguito da Emilia-Romagna (2.130), Calabria (1.499), Abruzzo (913), Liguria (811), Sardegna (799), Marche (704), Friuli Venezia Giulia (471), Trentino-Alto Adige (453), Umbria (460), Molise (154), Basilicata (304) e Valle d'Aosta con 58 nuove micro-imprese.
In Italia gli under 30 che sono titolari di impresa individuale sono attualmente un totale di quasi 216mila, distribuiti soprattutto tra Lombardia (13,5% del totale nazionale), Campania (11,9%) e Sicilia (10,6%). In provincia di Napoli, in particolare, sono 11.988 i titolari di una piccola impresa con meno di 30 anni e rappresentano circa la metà (46,8%) del totale degli imprenditori di pari età in tutta la Campania. Un giovane imprenditore lombardo su 4 ha invece la propria impresa in provincia di Milano: sono 7.518, contro 3.477 a Bergamo e 2.038
a Monza e Brianza.
"Soprattutto in tempi di crisi la vera priorità sono i giovani, a partire da quelli che fanno impresa - commenta Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza - e vanno previste specifiche e mirate iniziative di sostegno".