Valenti qualche giorno fa ha espresso le sue perplessità sull’attuale situazione dell’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala – che, tra i vari disagi, presenta una forte carenza di personale - in particolar modo su ciò che concerne la divisione di ortopedia per la quale si prospetta un trasferimento presso il presidio di Mazara del Vallo. Il reparto di ortopedia già in estate, durante il “grande trasloco”, era momentaneamente assente o operante solo in via ambulatoriale con i pazienti che per essere operati dovevano recarsi nei presidi di Salemi o Mazara del Vallo. In via provvisoria appunto, ma adesso, secondo il sindaco di Petrosino, si profila la possibilità di uno spostamento definitivo. All’ospedale di Marsala al momento è operativo un solo medico nel reparto ortopedia che lavora in ambito ambulatoriale e quindi non svolge operazioni. Prima dell’unificazione (dovuta alla rimodulazione della rete ospedaliera) del reparto di ortopedia marsalese con quello di Mazara del Vallo, le operazioni al “Paolo Borsellino” avvenivano 3 volte a settimana, mentre l’ospedale mazarese operava 2 volte la settimana. Ma dopo l’unificazione dei due reparti le operazioni in ambito ortopedico all’ospedale “Aiello” di Mazara del Vallo continuano ad essere 2 a settimana nonostante l’utenza si sia più che triplicata. Infatti, il nosocomio mazarese prevede già di suo un bacino di 50.000 utenti e a questi si aggiungono i 90.000 di Marsala e Petrosino causando, appunto, il sovraffollamento e l’allungarsi delle liste d’attesa per gli interventi di natura ortopedica. Il costo che affrontano le amministrazioni per ogni giorno di ricovero presso i reparti di ortopedia si aggira intorno ai 700/800 euro a paziente, spesa che risulterebbe non solo gravosa finanziariamente ma anche inutile se poi c’è carenza di personale per operare e quindi i servizi di degenza non sono ottimali. Il rischio è che i pazienti, coloro che non possono permettersi un ricovero in cliniche private, arrivino al giorno dell’operazione con gravi infezioni e piaghe. Allora la soluzione sarebbe incrementare gli anestesisti in modo da ridurre i tempi dei ricoveri e quindi i costi inerenti a essi, che sono di gran lunga maggiori rispetto all’assunzione di nuovo personale. Ma il manager dell’Asp di Trapani, De Nicola, al problema e alle possibili soluzioni sembra rispondere con l’abitudinaria dialettica politica: “la medicina del territorio deve avere la massima attenzione possibile”.
Il problema del reparto di ortopedia e, più in generale, della rimodulazione e potenziamento della rete ospedaliera provinciale è stato affrontato in occasione dell’incontro tra lo stesso manager De Nicola e l’Ordine dei Medici presieduto da Giuseppe Morfino.
Proprio in quell’incontro, avvenuto a fine ottobre, Morfino diceva che le priorità sono “potenziare l'esistente, aumentare l'offerta di alcune specialità, come l'ortopedia e l'oncologia, per evitare le continue emigrazioni fuori regione, garantendo, inoltre, servizi eccellenti ed eliminando le lunghe liste di attesa”.
L’apertura del “Paolo Borsellino”, oltre che con 30 anni di ritardo e più di 70 milioni di euro spesi, è avvenuta lo scorso agosto in maniera “forfettaria”. Il trasferimento dei reparti dal vecchio al nuovo presidio, vista la complessità dell’operazione, ha richiesto del tempo e non pochi disagi tra i quali la completa mancanza, sia nel S.Biagio che nel “Paolo Borsellino”, in alcuni momenti di importanti reparti quali chirurgia e ortopedia. A queste mancanze s’è dovuto ottemperare con l’esercizio degli ospedali di Salemi e Mazara del Vallo. Ma ancora oggi, soprattutto per ortopedia, il problema non è risolto.
Francesco Appari