Le autorità iraniane, secondo quanto riferito al Sindaco, ritenendo che la decisione fosse legata ad una decisione condivisa dal Governo italiano, hanno comunicato di rispondere - a quella che, evidentemente, è ritenuta una provocazione – con il proposito di cambiare nome alle vie Roma e Italia di Teheran.
Vittorio Sgarbi, interpellato da un Alto funzionario del Ministero per i Beni Culturali attualmente in missione archeologia in Iran, ha così risposto:
«La decisione era stata già assunta nella garantita autonomia del Comune di Salemi e l’intitolazione della strada era già stata inaugurata senza particolari enfatizzazioni o polemiche a testimoniare l’incoercibile diritto alla libertà di espressione e nel rispetto delle regole stabilite dalla democrazia»