Non ha seguito il deputato regionale nell'avventura dell'Udc ma è rimasto del Pdl, convinto da Antonio D'Alì. Il senatore del Pdl ha deciso di non stare a guardare di fronte all'esodo che si stava prospettando in provincia di Trapani dopo l'addio di Adamo e dei finiani, e proprio a Marsala, roccaforte di Giulia Adamo, ha deciso di scendere in campo di persona per cercare di salvare il salvabile e rilanciare dove è possibile. L'operazione finora è riuscita, perchè se il Presidente del Consiglio Comunale decide di restare nel Pdl, viene a mancare a Giulia Adamo una figura importante, strategica per fare l'opposizione a Carini.
Il sospetto che Alagna avesse abbandonato il gruppo Adamo era venuto già 15 giorni fa. Quando i tre consiglieri vicini ad Adamo gli hanno sottoposto l'atto di adesione all' "Udc - Partito della Nazione", Alagna ha dapprima preso tempo. Poi è scomparso, poi - nel nervosismo crescente dei suoi - ha detto: "Preferisco restare nel Pdl".
Alagna dapprima ha cercato di giustificare ai suoi la scelta di rimanere nel Pdl per un ruolo di garanzia che il Presidente del Consiglio Comunale, secondo lui, deve avere nei confronti dell'aula. Ma in realtà Oreste Alagna è stato uno dei registi dell'operazione che ha portato all'approvazione delle variazioni di bilancio lunedì scorso. Non solo ha salvato la seduta dal venir meno per mancanza di numero legale - facendo arrabbiare fra tutti il suo ex capogruppo Provenzano - ma è stato uno dei mediatori nelle trattative pomeridiane che hanno portato alla definzione degli emendamenti con i quali le variazioni di bilancio sono approvate.
Il comportamento di Alagna è stato molto apprezzato dai vertici del Pdl, D'Alì in testa. In caso di elezioni anticipate, se si vota con questo sistema elettorale, potrebbe essere di Alagna proprio uno dei posti appetibili ad un marsalese di centrodestra per un seggio sicuro alla Camera dei Deputati.
Ora Carini ha un alleato in più. Durerà?