Il sindaco Ciro Caravà è finito in carcere lo scorso dicembre con l’accusa di essere organico alla mafia. In successione poi sono crollati tutti i vertici amministrativi. Qualche giorno fa la commissione inviata dal prefetto ha terminato il suo lavoro di ispezione degli atti amministrativi e presto dovrebbe arrivare il responso dal Ministero dell’interno sullo scioglimento del Comune. Intanto Caravà dal carcere non si dimette. Il giorno dopo il suo arresto il Prefetto di Trapani lo ha sospeso dalla carica di primo cittadino ma di fatto non è ancora decaduto. E questo pesa e non poco sull’attività amministrativa. Come per la nomina dei dirigenti. Lo ha denunciato lo stesso segretario Vincenzo Barone. Dal 15 maggio infatti sono scaduti gli incarichi per i dirigenti e solo il sindaco può rinnovarli. Barone ha chiesto all’assessorato regionale la nomina di un commissario ad acta per svolgere alcuni atti in sostituzione del sindaco alcuni non di poco conto, come il rendiconto di gestione e il bilancio di previsione ma fino ad oggi non è arrivata nessuna risposta. Ma visto che Caravà ancora non si è dimesso sarebbe impossibile nominare un commissario ad acta in sua sostituzione. Insomma, dal carcere di San Giuliano Caravà sembra che non voglia mollare l’osso.
Francesco Appari