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03/07/2012 00:11:13

"Archeorete Egadi 2012". Giovedì la conferenza stampa di presentazione.

 L’iniziativa è organizzata dalla Regione Siciliana - Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana - Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, dalla Soprintendenza del mare, dalla RPM Nautical Foundation, dalla Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Trapani, dall’Ex Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica, dalla Capitaneria di Porto, dal Comune di Favignana - Isole Egadi e dall’AMP delle Egadi, e vi prenderanno parte il Sovrintendente del Mare, Sebastiano Tusa, la Sovrintendente ai beni Culturali di Trapani, Paola Misuraca, il sindaco di favignana, Lucio Antinoro e il direttore dell’AMP; Stefano Donati.

La campagna di ricerche strumentali “Archeorete Egadi 2012” illustrerà come proseguono le indagini strumentali e visive per la verifica dei fondali profondi trapanesi avviata dalla Soprintendenza del Mare dal 2005 con i colleghi della RPM Nautical Foundation a bordo della nave oceanografica R/V Hercules.
Le attività previste dal progetto “Archeorete Egadi 2012” sono riprese il 1 giugno, operando nelle acque dell’arcipelago trapanese, per continuare lo studio legato all’esatta ricostruzione della fase conclusiva dello scontro tra i cartaginesi e i romani, il 10 marzo del 241 a.C. (Battaglia delle Egadi). Il ROV, mezzo filoguidato subacqueo, ha ben operato con la scoperta di altri due rostri di bronzo (VIII e IX) appartenuti ad antiche navi da guerra, che si aggiungono a quelli intercettati negli anni scorsi: 7 rostri, 4 elmi del Montefortino, oltre 200 anfore di diversa tipologia (greco-italiche e puniche) e tanto altro di varie epoche e provenienza.
Sempre nella stessa area insistono altri importanti reperti: una consistente quantità di materiale anforaceo di tipologia diversa e quasi totalmente integro, due elmi del Montefortino, piccole suppellettili e vasellame facenti parte del carico di uso a bordo. È presente anche un certo numero di elementi metallici fortemente concrezionati, ancora da identificare e determinare.
Questi ulteriori elementi si aggiungo a quanto già georeferenziato e sono stati inseriti nel vasto sistema GIS del progetto “Archeorete Egadi”.
I rostri e gli oggetti recuperati sono in corso di restauro presso la Soprintendenza per i Beni culturali di Trapani e la Soprintendenza del Mare mentre ciò che è stato già restaurato è in esposizione presso l’ex Stabilimento Florio di Favignana, il Museo A. Pepoli di Trapani e le vetrine di Palazzo Milo sulla rua Nova sede della Soprintendenza per i Beni culturali di Trapani, in via Garibaldi.
Il progetto è coordinato da Sebastiano Tusa (Soprintendente del Mare) e Jeff Royal (RPM Nautical Foundation) con la collaborazione di Stefano Zangara (dirigente della U.O. IV - Progettazione delle ricerche in alto fondale e degli itinerari culturali subacquei, della Soprintendenza del Mare). I risultati non sarebbero stati raggiunti senza la collaborazione della locale Capitaneria di Porto, dei sommozzatori della Guardia Costiera, della Soprintendenza per i Beni culturali di Trapani, dell’Area Marina Protetta delle Egadi, della Shipping Agency di Luigi Morana, della marineria, dei diving e dei subacquei locali.