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07/10/2014 06:25:00

Tagli agli stipendi dell'Ars. Ruggirello firma l'accordo. Ma i costi sono sempre altissimi

 Altro passo avanti nella manovra di risparmio delle spese dell'Ars  con il raggiunto accordo sui tetti del personale di Palazzo dei Normanni. L'onorevole Paolo Ruggirello, delegato del consiglio di presidenza, ha firmato l'accordo con i sindacati che sarà applicato dal primo gennaio 2015.
“Questa è la sostanziale differenza rispetto a Palazzo Madama che apparentemente ha applicato una riduzione più drastica ma che sarà effettuata in tre anni e che non ha escluso però una serie di pecentuali aggiuntive come benefit. In questo modo – dice Ruggirello – l'assemblea regionale siciliana rispamierà già dal primo anno un milione e cento mila euro”.
Un confronto serrato e lungo, cominciato dall'analisi dei dati forniti dal segretario generale dell'Ars e dagli uffici che hanno permesso al Deputato Questore di proporre una soluzione pratica, che è stata accettata dai sindacati. 204 mila di euro annui è il tetto fissato per gli stenografi; 193 mila euro all'anno per i segretari; mentre 148 mila euro per la figura del coauditore; i tecnici avranno una soglia di 133 mila euro e i commessi parlamentari di 122 mila euro all'anno.
Il documento passerà in Consiglio di Presidenza per essere ratificato, mercoledì prossimo.

Ruggirello ha firmato l'accordo con quattro sigle sindacali: Osa-Ars, Uil-Ars, Sada e Saap. Contrari i coadiutori parlamentari, astenuti i segretari. Gli stipendi dei dipendenti rimangono comunque superiori a quelli del Senato, anche se rispetto a Palazzo Madama il personale dell'Ars non avrà indennità fisse e variabili aggiuntive e neppure incentivi di produttività.
Ogni stenografo del'Ars percepisce circa 32 mila euro in più rispetto al corrispondente del Senato. Uno stenografo al Senato guadagna 172 mila euro lordi, all'Ars 204 mila euro all'anno. È una delle differenze di retribuzione, a parità di carriera, tra Palazzo Madama e Palazzo dei Normanni. Tuttavia ai dipendenti dell' Assemblea non saranno corrisposti indennità aggiuntive o incentivi, come invece è previsto per il personale di Palazzo Madama. 
Stipendi più alti rispetto ai colleghi del Senato anche per i segretari parlamentari (193 mila euro contro i 166 mila euro), per i coadiutori (148 mila euro rispetto a 115 mila euro), per gli assistenti (122.500 euro, 99 mila euro), per i tecnici (133.200 euro contro i 106 mila euro).

Insomma, per il parlamento più antico del mondo, la via dei tagli è sempre piena di ostacoli, e la busta paga dei dipendenti dell'Ars è più pesante, in media, dei rispettivi colleghi di Camera e Senato del 10%. La spending review finora ha colpito anche i parlamentari dell'Ars, che hanno tagliato il loro stipendio da 16 a 11mila euro al mese, perdendo così l'equiparazione alle indennità dei senatori. L'ex segretario Sebastiano Di Bella ha invece scelto di andare in pensione appena a Luglio il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone ha fissato il tetto di 240.000 euro l'anno (20.000 euro al mese...) per il suo stipendio. Siccome il taglio avrebbe dimezzato la sua paga, a 61 anni si è fatto da parte, dopo appena un anno di carriera. E sono proprio le pensioni la spesa più ingente dell'Ars. Ex dipendenti ed ex parlamentari costano ogni anno ai siciliani 45 milioni e mezzo.