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27/03/2015 06:40:00

Scrive Giancarlo, un turista "rassegnato" tra Selinunte e Marsala

 Spett Redazione; spett Direttore
sono reduce da 5 giorni di vacanza passati in Sicilia, precisamente a Trapani e provincia con le sue esclusive bellezze naturalistiche, il calore e il colore della terra e quello dei "Siciliani" in genere che ancora una volta dimostrano di appartenere ad un esclusivo e unico territorio.
Non mi soffermo sulle bellezze naturalistiche o su quelle paesaggistiche uniche e inestimabili (San Vito, Scopello, Erice, Trapani, Marsala ecc ecc) quanto invece su episodi che al di la di ogni inutile e sterile polemica penalizzano il rapporto Turista/Territorio.
Mi preme segnalare come domenica 22 marzo, dopo avere appositamente noleggiato un auto, attratti e incentivati dalle diverse indicazioni ricevute sulla bellezza della città di Selinunte (il primo e più grande sito archeologico in Europa) appena arrivati alle ore 12.00 abbiamo trovato dei solerti funzionari che ci invitavano a ritornare sui nostri passi comunicandoci che la "struttura chiude alle 13". Ora non mi dilungo sulla delusione di chi dopo avere trascorso decine e decine di chilometri, dopo avere avuto indicazioni precise da varie aziende di promozione turistiche di Trapani, con esplicito invito a visitare tale magnificenze di Selinunte, ma le voglio invece segnalare il disappunto, l'amarezza di chi è arrivato insieme a noi ( diversi turisti stranieri) anche con mezzi pubblici dopo un non facile trasferimento tra treno/bus che hanno dovuto fare rientro (sempre con incredibili e difficili collegamenti di mezzi pubblici).
Voglio però assolutamente evidenziare che domenica 22 marzo era giornata del F.A.I.
E che dire di Marsala, bellissima città d'arte con meravigliosi tesori tra cultura e paesaggio. Arrivati il alle 15,00 alle famose saline per effettuare una visita ai mulini cercando di imbarcarsi per visitare la famosa isola, in compagnia di circa 15 persone adulte ( alcuni stranieri !!), davanti ad una biglietteria chiusa ci siamo sentiti dire che "avevano deciso di chiudere prima quel giorno" quindi in modo assolutamente arbitrario e incredibilmente asimmetrico. E che dire dei tre pullman di scolaresche di ragazzi di un liceo scientifico (circa 120 ragazzi/ragazze) in gita scolastica che avevano destinato lo studio del parco e delle saline quel pomeriggio, con docenti sbigottiti e increduli che sono stati letteralmente rispediti " ad altri paesaggi".
Ora caro direttore, io posso capire tutto (sforzandomi ovviamente) ma capire non vuol dire tollerare.
Personalmente non posso tollerare che in questo periodo di congiuntura economica si faccia del cieco isolamento turistico attraverso operatori poco preparati o inadeguati.
Non so a chi possano o debbano ricadere tali colpe, non è compito mio, ma certamente compito mio è evidenziare il doppio passo che altre strutture turistiche sanno mettere in gioco in simili occasioni.
Io provengo da Ravenna una città d'arte meravigliosa, credo che neppure lontanamente si potrebbe immaginare un simile trattamento a turisti o scolaresche che sono il vero patrimonio da apprezzare e aggregare in questa fase critica economica.
Per una volta mi piace pensare che non ci siano i soliti problemi che attanagliano l'intero paese quale la burocrazia o l'immobilismo , per una volta voglio pensare che sia solo ed esclusivamente una miopia di vedute di pochi addetti che gestiscono (male a mio modo di vedere) la cosa pubblica. Tornerò di nuovo certamente in Sicilia perché nulla più di quanto già compromesso può modificare o annullare le bellezze o la cultura di questo paese.
Tornerò con la mia famiglia perché i siciliani tutti non meritano tale punizione. Tornerò perché sono certo che il cammino di rinnovamento che doverosamente le istituzioni Siciliane devono intraprendere porteranno ad uno standard di qualità dei servizi che un paese come l'Italia deve e può garantire.


Cordialmente

Dott. Giancarlo D'Angelo