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05/03/2018 13:30:00

Scrive Alessandro Riolo, sullo sviluppo di Birgi e il sostegno pubblico

 Gentile direttore, gentile redazione, Vi scrivo in merito al declino ed alla perdurante crisi dell'aeroporto di Birgi.

In una intervista di Toni Zermo a Rosario Crocetta, pubblicata su La Sicilia di Domenica 14 Luglio 2013, a pagina 6 veniva riportato, tra virgolette:

«Prendiamo il caso di Trapani, che ha bisogno di risorse perché dicono che Ryanair è costosa. Ma a Trapani ci sono tre milioni di passeggeri, basterebbe aumentare di un euro o al massimo di due e già la società di gestione pareggia, anzi ci guadagna. Perché non lo fanno? Nessuno rinuncerebbe al viaggio in Sicilia per un euro in più. La gestione degli aeroporti dev'essere autosufficiente, troppo facile bussare alla Regione, altrimenti si privatizza con un bando di gara internazionale. Questo è bene che si sappia»

In pratica il Sig. Crocetta, all'epoca a capo dell'esecutivo regionale siciliano, mise pubblicamente il cappello sulla decisione di non far continuare le sovvenzioni pubbliche all'aeroporto di Trapani Birgi da parte della Regione Siciliana, rimarcando che l'aeroporto avrebbe dovuto fare da solo.

Non so chi abbia suggerito quella decisione strategica al Sig. Crocetta, ma a me, ed a tanti altri, parve allora che quella decisione strategica fosse alquanto prematura. Per chiarire, personalmente mi aspetto che lo sviluppo dell'aeroporto di Birgi avrà ancora bisogno del sostegno pubblico per qualche decennio.

Nel 2013 i sindaci delle nostre comunità, che ringrazio nuovamente, ci misero in qualche modo una pezza, che mitigò i danni di tale decisione strategica, ma che non poteva essere sufficiente sul medio periodo. Lo stesso Sig. Crocetta, immagino pressato dai nostri rappresentanti regionali, che nel caso ringrazierei, qualche anno più tardi tornò parzialmente sui suoi passi, ed infatti l'Airgest, la società che gestisce l'aeroporto di Birgi, venne salvata dalla Regione Siciliana tramite un intervento di ricapitalizzazione l'estate scorsa.

Ma la decisione strategica del 2013 ha un peso determinante nel mancato sviluppo di Birgi dal 2013 ad oggi, ed anzi ne spiega in gran parte il declino e l'attuale stato di profonda crisi.

I rappresentanti delle nostre comunità eletti alle elezioni regionali del 2012 sono i seguenti, in ordine di preferenze ricevute: i Sig.ri Gucciardi (7982), Palmeri (6852), Ruggirello (6639), Fazio (6283), Lo Sciuto (6119), Turano (6106), Troisi (2901), a cui subentrò successivamente Tancredi (2813), più Maggio, Milazzo e Oddo, eletti nel listino regionale.

Mi piacerebbe che questi nostri rappresentanti della passata legislatura rispondessero a tre domande:

1) Dove sono finiti i soldi che la provincia usava per il comarketing prima del 2013?
2) Perché non l’avete bloccato nel 2013 a Rosario Crocetta? Ci avete provato?
3) Nel 2013 credevate anche voi che Birgi avrebbe potuto fare a meno del sostegno della regione?

La terza domanda è necessario porla anche agli attuali nostri rappresentanti, non solo alla regione, ma anche a livello nazionale.

Questo perché per poter pensare ad uno sviluppo di aeroporti come Birgi o Comiso, c'è necessità assoluta anche del sostegno pubblico del prossimo governo nazionale, che come minimo dovrebbe togliere a questa classe di aeroporti le imposte di imbarco, la cosiddetta addizionale "comunale" e l'IVA sulla stessa, imposte che al momento mandano questi aeroporti completamente fuori mercato. Togliere questa imposta a questa classe di aeroporti è una condizione necessaria, e spesso non sufficiente, per poter anche soltanto sperare in uno sviluppo di questi aeroporti.

C'è veramente chi, sia tra i cittadini che soprattutto tra i nostri rappresentanti, creda ancora oggi, nel 2018, che lo sviluppo di aeroporti come Birgi o Comiso, ma volendo anche Crotone, Reggio Calabria, Alghero e tanti altri, possa fare a meno del sostegno pubblico per i decenni necessari ad avviare lo sviluppo sia dell'aeroporto che delle comunità circostanti?

Cordiali saluti,
Alessandro Riolo



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