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02/04/2019 08:52:00

Scrive Giuseppe Sorrentino sul congresso delle famiglie e la nostra diffamazione

Gentile redazione

Questa mattina leggo in primo piano l'articolo "la fiera delle balle" riferito al convegno della famiglia tenutosi a Verona, a firma di selinos.

Rimango di stucco nel leggere i contenuti diffamatori, stigmatizzanti che definire una caricatura del convegno è un eufemismo.

Personalmente sono d'accordo con il card. Parolin sulla non condivisione del metodo, ma leggere un articolo del tenore dell'autore che fa bella presenza in primo piano sul vostro sito è davvero da indignazione.

Contenuti tipo "Il maschio padrone e penetrante, la donna succube e penetrata" e altre "perle" ancora di questo tipo, me le potrei aspettare in un post su un blog o su un profilo Facebook di un militante di estrema sinistra, ma non su una testata giornalistica seria. 

Se sono in errore, mi è sufficiente che l'autore dell'articolo indichi il soggetto e i relativi contenuti da lui affermati al convegno di Verona che corrispondono a quanto da lui asserito.

In caso contrario chiedo la rimozione di questo articolo dal vostro sito, riservandomi di mettere a conoscenza i soggetti destinatari dei contenuti diffamatori in esso riportati.

cordialmente Giuseppe Sorrentino.

 Caro Direttore,
rispondo alla lettera del signor Giuseppe Sorrentino, il quale si dice indignato per i contenuti del mio articolo di domenica scorsa dedicato al congresso delle famiglie di Verona. Per andare subito al cuore della questione: Sorrentino mi accusa di “diffamare” lo spirito di quel convegno, e adduce a conforto della sua tesi il fatto che io abbia usato espressioni di “estrema sinistra”, quali “il maschio che penetra”, “la femmina che viene penetrata”, e via discorrendo.
Scusami tanto, Direttore, e con tutto il rispetto verso quella brava persona del signor Sorrentino (a cui va tutta la mia stima per il tono tutto sommato garbato e ragionevole della sua lettera), ma a leggere simili motivazioni io non riesco a trattenere un certo sorriso. Diciamolo pure: la cosa mi diverte. Trovo spassoso pensare che una persona, al giorno d'oggi, possa ancora indignarsi per il semplice fatto di leggere l'elenco (sommario!) delle classiche modalità che hanno caratterizzato la cultura patriarcale per migliaia di anni, all'incirca dall'Età del Bronzo fino a oggi. Dovrei nuovamente ripetere l'elenco stucchevole di tutte quelle...vecchissime balle? E dovrei anche sobbarcarmi lo stucchevolissimo compito di dimostrare che lo spirito del congresso di Verona era esattamente in linea con tutte quelle vecchissime balle? Ma per carità!
E poi, che cavolo c'entra “l'estrema sinistra”? (Io m'ispiro a Gandhi e a Capitini, non a Lenin e a Che Guevara, tanto per chiarire bene la questione). Non basta forse la semplice osservazione della realtà quotidiana? Non bastano le migliaia di studi storici, letterari, antropologici, sociologici, filosofici, che trattano l'argomento? Signor Sorrentino, se ha tempo e voglia, perché non prova a leggere per esempio quel libro fantastico che è La dialettica dei sessi di Shulamith Firestone? Troverà molte risposte illuminanti ai dubbi che la tormentano.
Eccolo allora, il vero problema: come fare a debellare per sempre quella antica cultura di violenza, di sopraffazione, di misoginia, di omofobia, di guerra e di morte che ha dominato l'intera umanità per migliaia di anni? La cultura spietata che soltanto in Italia produce attualmente un femminicidio ogni 72 ore? (E non siamo il Paese più feroce in questo campo). La cultura che ha prodotto Auschwitz e Hiroshima? La cultura che ha mandato al rogo centinaia di migliaia di donne con l'accusa di stregoneria? E qui la smetto per non grondare di retorica, per non venire a noia a me stesso.
Ma insomma, che palle di quelle vecchie balle!
(Post scriptum: sono sinceramente dispiaciuto per il fatto di dover usare uno pseudonimo. Lascio immaginare la ragione...un tempo firmai col mio nome alcune mie opinioni su Facebook...e giuro che mai più vorrei rivivere il disgusto, lo sconforto, la rabbia di ricevere insulti orrendi, di dovermi difendere, con le dita che mi tremavano sulla tastiera, da una violenza verbale che trovo intollerabile, assurda, estremamente barbara e incivile. Anche per questo ringrazio ancora sinceramente il signor Sorrentino: onore al suo garbo, che senza dubbio lo connota come una persona civile. Magari fossero tutti come lei!).

Selinos