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21/08/2019 06:00:00

Immigrazione e reati. I criminali non arrivano con i barconi. Ecco i dati

 Il problema dell’immigrazione rimane al centro della politica populista italiana. In questi ultimi giorni ad alimentarlo c’è la vicenda della nave ong spagnola Open Arms. Per il ministro dell’Interno Matteo Salvini, ci sono meno sbarchi e meno reati. Salvini a Sky Tg24 è andato oltre affermando: “I numeri dimostrano che il legame fra i reati e l’immigrazione fuori controllo è evidente”. Il titolare del Viminale giustifica la sua affermazione argomentando che un terzo di denunciati e arrestati nell’ultimo anno è straniero, una percentuale che supera il 50 per cento – come scrive il Foglio - . Per gli italiani il fenomeno dell’immigrazione rappresenta un problema in più per la paura di maggiore criminalità (il 65 per cento crede che gli sbarchi aumentino i reati).

Reati in calo – Il nuovo rapporto del ministero dell’Interno parla di una flessione del 14 per cento, le rapine del 16, i furti -11,2 per cento, le truffe -2,1. Numeri positivi, ma Salvini dimentica di dire che sono in calo da anni. L’anno prima gli omicidi sono calati del 14 per cento, le rapine dell’11 e i furti del 9 per cento. E così anche negli anni precedenti. Proprio quando la Lega di Matteo Salvini, dall’opposizione, criticava gli scarsi risultati delle forze dell’ordine sul contrasto alla criminalità (con dati, talvolta, falsi). Ma questa è un’altra storia. La semplice correlazione dei dati –non esaustiva – sull’arrivo di migranti sulle coste italiane e l’andamento dei delitti commessi nel paese nel corso degli ultimi anni non sembra mostrare effetti rilevanti dei flussi migratori sulla criminalità.

Secondo i ricercatori italiani Donato Di Carlo e Giulia Saudelli, in un post ospitato dal blog della London School of Economics, mentre la propensione al crimine si è ridotta di un quarto dal 2007 al 2016 in modo uniforme in tutte le regioni italiane, le richieste di asilo sono incrementate rapidamente, senza registrare un effetto evidente sul tasso di criminalità. I ricercatori sottolineano come i crimini commessi dagli stranieri stanno calando, rispetto alla popolazione non italiana residente. Il calo comprende tutte le regioni italiane e ha raggiunto il meno 65 per cento tra il 2007 e il 2016. Proprio mentre gli sbarchi dalla Libia e dalla Tunisia sono esplosi.

Chi commette i reati non è chi proviene con i barconi - Purtroppo, non esistono dati precisi sui delitti commessi dagli immigrati. Non possiamo sapere se, una volta denunciato o arrestati, siano legalmente presenti sul territorio nazionale oppure irregolari. Non disponiamo dunque di numeri precisi sui reati commessi dagli irregolari, che sembrano quelli su cui si concentra Salvini. La maggior parte di delitti e crimini viene commesso non da stranieri provenienti dai barconi del Mediterraneo, su cui si concentra la propaganda di Salvini, ma da chi migra all’interno del continente europeo. Rumeni e albanesi sono in cima alla classifica dei denunciati nel 2016, mentre tenendo conto della popolazione presente in Italia risalgono la classifica i georgiani, i cileni, i bosniaci, i croati e anche algerini e tunisini (che sono invece probabilmente arrivati via mare). Il punto però rimane: gran parte delle denunce di cui si lamenta Salvini non proviene dai flussi migratori via mare. Non possiamo infatti dimenticarci che – negli ultimi anni –discutendo di immigrazione spesso si tende anche inconsciamente a ridurre tutto il fenomeno agli sbarchi dal Mar Mediterraneo. Eppure gran parte degli stranieri presenti in Italia non proviene dal Nordafrica, e – come abbiamo visto – chi tende a commettere più reati spesso non proviene da lì.

La controverità di Salvini - Il ministro dell’Interno non solo non la racconta giusta, ma ha anche peggiorato la situazione. Con il primo “decreto sicurezza” ha infatti circoscritto la protezione umanitaria, e questo ha aumentato le domande di asilo rigettate dalle commissioni territoriali. Risultato? 18 mila stranieri irregolari in più presenti sul territorio nazionale, rispetto a quanto sarebbe accaduto senza il decreto. Gli irregolari infatti sono esclusi dal mercato del lavoro legale, non esistono secondo il fisco e la legge, e così spesso si inseriscono in settori illegali. Riducendo le possibilità di integrazione e regolarizzazione Salvini sta scoraggiando molti richiedenti asilo a rispettare le regole (tanto, volenti o nolenti, non avranno il permesso di soggiorno), e destinando all’illegalità chi ha già visto rifiutata la propria domanda.

Anche in Italia è stato dimostrato, con uno studio del professor Pinotti (Bocconi), che – se regolarizzati – gli stranieri non presentano tassi di irregolarità particolarmente maggiori rispetto agli italiani.

Chi commette più crimini è chi rimane irregolare, e non per differenze culturali, ma solo e soltanto per non aver ricevuto il permesso, che dipende da una legge. E questo numero è destinato a salire grazie agli irregolari che creerà il decreto Salvini. Questa la previsione della fondazione Hume: +19.516 reati nel 2020 rispetto al 2016 (+2,2 per cento), +5.027 furti e rapine (+3,6 per cento), 77 violenze sessuali in più (+2 per cento). Se le previsioni saranno confermate, questo sara grazie al ministro Salvini.