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29/06/2020 07:10:00

Scrive Ivan Cappello, sulla campagna elettorale a Marsala e la crisi della vino

 Egregio direttore,

Mi chiamo Ivan Cappello, sono un enologo e un componente di Città Futura.
Voglio condividere con lei e i suoi lettori, la mia grande amarezza nel vedere una discussione politica ipocrita e sterile, spinta molto probabilmente da interessi personali, piuttosto che per la comunità.

La Campagna elettorale è già iniziata, molti ripetono con insistenza che le priorità dei prossimi anni dovranno essere: il porto e l’aeroporto.
Ovviamente le infrastrutture, considerando la nostra posizione geografica svantaggiata, sono indispensabili per lo sviluppo della nostra economia e del turismo.

Ma non comprendo il motivo, perché i vecchi rappresentanti politici di questa città hanno molte difficoltà a parlare, invece, della profonda crisi del settore agricolo e vitivinicolo, attualmente principale economia di Marsala, che ha permesso la vera crescita della città negli ultimi 250 anni.

La politica deve avere il coraggio e l’onestà di ammettere, che è stata totalmente assente e fallimentare negli ultimi 20 anni; contribuendo ad alimentare un sentimento di disaffezione verso la nostra identità agricola e verso l’ambiente, e alla costante e lenta moria dell’economia viticola.
Le statistiche e i numeri ci dicono, che decine di migliaia di ettari sono stati perduti negli ultimi 20 anni, per causa dell’abbandono volontario, dell’estirpazione definitiva o per la vendita di catastini. Con grave ripercussione su tutta l’economia locale.
Un altro indicatore importante è la valenza sul territorio dell’Istituto Tecnico Agrario A. Damiani scuola, in cui mi sono formato e che oggi mi permettere di lavorare, che ha visto ridurre drasticamente il numero di classi ad indirizzo agrario.

Oggi, più che nel passato, è importante rivendicare la nostra storia e vocazione agricola, affinché qualsiasi politico del territorio abbia l’obbligo e, il dovere di lavorare a tutela dell’agricoltore e del suo reddito.
Sentiamo da troppi anni che la viticoltura è in crisi, che non c’è reddito. Purtroppo è tutto vero, ed è per questo che dovremmo fare i complimenti ai veri imprenditori, ed EROI, del nostro territorio: gli agricoltori.
Gente che conosce lo spirito di sacrificio fisico ed economico, e veri cultori e coltivatori del nostro bellissimo paesaggio naturale.
Noi, come Città Futura, auspichiamo che si riaccenda il dibattito politico sulla viticoltura e sulla salvaguardia dell’ambiente, perché siamo convinti che il basso reddito, l’età media molto alta di chi lavora in questo settore e il degrado ambientale che vivono le campagne, disegnano un futuro molto incerto.


Le nostre proposte sono semplici, c’è il bisogno urgente di creare un osservatorio dei prezzi agricoli, un tavolo tecnico permanente composto da veri esperti dei vari settori agricoli, costruire le basi per rendere Marsala la prima città con agricoltura totalmente biologica, effettuare uno studio che porti alla valorizzazione delle produzioni agricole con l’istituzione di nuovi DECO e/o la creazione di brand territoriali, c’è bisogno di rimettere in discussione il disciplinare del vino Marsala, creare un tavolo tecnico per la costituzione del consorzio del vino Marsala, valorizzare i percorsi enoturistici e tutto non può prescindere dalla tutela e rispetto del territorio.


Un punto molto importante, a cui tengo particolarmente, è la programmazione e l’organizzazione di un grande evento, di grande impatto mediatico, che festeggi un primato mondiale che poche aree enologiche vantano. Nel 2023 festeggeremo i 250 anni dall’arrivo di John Woodhouse e quindi l’inizio della bellissima storia del vino Marsala.


Ci vuole un cambio generazionale importante, abbiamo il bisogno che le vecchie generazioni mettano da parte l’orgoglio personale e la diffidenza verso le nuove generazione e l’imminente futuro.
Il futuro è una pagina ancora da scrivere, è importante che l’esperienza e la voglia di innovare siano entrambi protagonisti.

Ivan Cappello
Città Futura