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27/11/2020 06:00:00

Coronavirus, sono 2909 i positivi nel trapanese. I dati aggiornati

17,45 - Ecco i dati sul coronavirus in provincia di Trapani di oggi, Venerdì 27 Novembre 2020.

In 24 ore si sono registrati 121 nuovi contagi. Gli attuali positivi, al netto di decessi e guarigioni, aumentano di 81 unità. Un nuovo decesso e 39 nuovi guariti, rispetto a ieri.

Vediamo nel dettaglio casi complessivi città per città.

Alcamo 352, Buseto Palizzolo 3, Calatafimi Segesta 11, Campobello di Mazara 36, Castellammare del Golfo 75, Castelvetrano 247, Custonaci 45, Erice 115, Favignana 3, Gibellina 32, Marsala 531, Mazara del Vallo 438, Paceco 81, Pantelleria 66, Partanna 55, Poggioreale 1, Salaparuta 6, Salemi 37, Santa Ninfa 4, Trapani 612, Valderice 75, Vita 2, San Vito Lo Capo 44, Petrosino 37.

Il dato parziale dei tamponi di oggi è di 397, quello dei test per la ricerca antigene 490.

Sono 2909 i positivi nel trapanese. Il totale dei decessi sale a 79.

Ieri c'è stato un incremento di 35 nuovi contagi. I guariti sono 1370 persone. Sono ricoverati in terapia intensiva 22 pazienti, 94 invece i ricoverati del territorio non in terapia intensiva.

06,00 - Sono 2828 i positivi nel trapanese. Il totale dei decessi sale a 78 con  la registrazione da parte delle autorità sanitarie di altre 17 non ancora inserite nel conteggio. Ieri c'è stato un incremento di 35 nuovi contagi. 79 è il numero dei nuovi guariti in provincia di Trapani, che salgono così ad un totale, dall'inizio della pandemia, di 1331 persone. Sono ricoverati in terapia intensiva 22 pazienti, 88 invece i ricoverati del territorio non in terapia intensiva. 

I dati nelle città trapanesi: Alcamo 320, Buseto Palizzolo 7, Calatafimi Segesta 10, Campobello di Mazara 34, Castellammare del Golfo 64, Castelvetrano 243, Custonaci 50, Erice 117, Favignana 3, Gibellina 32, Marsala 512, Mazara del Vallo 431, Paceco 75, Pantelleria 64, Partanna 49, Poggioreale 1, Salaparuta 6, Salemi 38, Santa Ninfa 4, Trapani 610, Valderice 75, Vita 2, San Vito Lo Capo 44, Petrosino 36.Il dato parziale dei tamponi di oggi è di 534, quello dei test per la ricerca antigene 548.

Ad Alcamo la prima donazione del plasma iperimmune - E' stato uno dei primi pazienti in provincia di Trapani ad ammalarsi di Covid-19, l'ex deputato regionale e funzionario dell'Asp, l'alcamese 56enne, Fancesco Regina, ora sta bene, anche se ha passato ben 50 giorni ricoverato, di cui 20 nel reparto di terapia intensiva. Regina ha anche il primato di essere il primo paziente a donare il proprio plasma iperimmune che serve per la cura di chi invece soffre a causa del Coronavirus. “Ho donato il plasma e sono felice - le parole di Regina -. Sono certo che questo gesto potrà aiutare qualcuno che in questo momento sta soffrendo come ho sofferto io quando sono stato colpito dal coronavirus. Per questo rivolgo un appello a tutti i malati e agli asintomatici che si sono negativizzati: fate un atto di generosità, donare il plasma iperimmune può salvare la vita”.

I dati in Sicilia -  Gironata dura ieri in Sicilia su fronte del Coronavirus. Sono tornati ad aumentare i nuovi positivi, ieri 1768 casi segnalati con 11.500 tamponi. Sono così nettamente aumentati i contagi e il tasso di positività, che passa nuovamente dall'11,52% al 15,37%, molto sopra la media nazionale (12,46%). Da segnalare anche, purtroppo, il nuovo record di vittime: 49 in 24 ore, mai così tanti.  Con i nuovi casi salgono a 38.508 gli attuali positivi con un incremento di 188. Di questi 1.798 sono i ricoverati, 26 in meno rispetto a ieri: 1.545 pazienti in regime ordinario e 253 in terapia intensiva, ancora 3 in più di ieri. In isolamento domiciliare sono 36.710 persone. I guariti sono 1.531. Sul fronte della distribuzione fra province: Palermo fa registrare 516 casi, Catania 502, Ragusa 180, Messina 126, Trapani 116, Enna 109, Siracusa 82, Caltanissetta 80, Agrigento 57.

In Sicilia si trascurano i malati di cancro - Il Covid è una minaccia per l’assistenza ai pazienti oncologici. Gli esperti non escludono la possibilità che ci siano danni futuri per quanto riguarda la perdita di chance di cura a causa del rallentamento degli screening avvenuto a livello globale. Secondo l'Osservatorio nazionale di screening un milione e 400mila esami di screening sono stati annullati e dovranno essere riprogrammati, mentre la rivista scientifica The Lancet riporta una fosca previsione degli epidemiologi, che nei prossimi 5 anni ci siano 3-4 mila morti in più per cancro. Di fronte a questo scenario, il paziente oncologico continua le cure, l’innovazione in oncologia cavalca anche questa seconda ondata pandemica garantendo nuovi farmaci e tecnologia all’avanguardia e il Covid insegna che anche il futuro dell’oncologia, come per le altre specialità, non sarà più come prima per quanto riguarda l’approccio del paziente, il follow up e la giustizia distributiva dei farmaci, implicando la necessità di un coordinamento nazionale dei punti fondamentali di offerta dell’assistenza al malato oncologico. Ne parliamo qui più approfonditamente. 

Respinta la mozione di censura a Razza - Con 36 deputati che hanno votato contro e 25 in maniera favorevole, l’Assemblea regionale siciliana ha respinto la mozione di censura, firmata dalle opposizioni di centrosinistra, all’assessore alla Salute, Ruggero Razza, al quale veniva contestata la gestione della seconda ondata della pandemia da Covid-19. 

"Non mi sento un imputato. Sul tracciamento ci sono difficoltà non lo nascondo, come ci sono in altre Regioni. Devono essere affrontate e risolte, abbiamo agito aumentando i servizi nelle aree metropolitane, aumentando le Usca rispetto agli standard ministeriali. Poteva essere più forte il legame con i medici di medicina generale, certo. In Sicilia i pronto soccorso hanno avuto giorni duri, sono migliaia i sanitari che stanno facendo sforzi enormi, a loro va il mio riconoscimento", ha detto Razza nel corso della seduta all'Ars sulla mozione di censura all’Ars. "Non ho alcuna presunzione nel dire che non stati commessi errori, e che non ne potremo compiere nell’immediato futuro. Ma che sia responsabilità del governo la classificazione della Regione lo smentiscono i dati".

I dati italiani - Sono 29.003 i nuovi casi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore. Lo riporta il nuovo bollettino del ministero della Sanità. I morti sono 822. I casi totali di covid superano il milione e mezzo attestandosi su 1.509.875.

Le terapie intensive calano per la prima volta dall'inizio della seconda ondata. Dai 3.848 pazienti di ieri si è passati ai 3.846 di oggi, con un calo di due unità. Si confermano in calo, per il terzo giorno consecutivo, anche i ricoverati in area medica che sono passati dai 34.313 di ieri ai 34.038 di oggi, con un calo di 275. I dimessi o guariti sono oggi 661.180, 24.031 in più rispetto a ieri. Ad oggi, in Italia, gli attualmente positivi sono 795.961.

"Per battere il virus servirà un vaccino, quello sarà il momento definitivo perché questa triste pagina possa essere in qualche misura girata e potrà costituire una triste e drammatica componente del nostro passato". Lo ha detto il commissario per l'emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, durante la conferenza stampa.

Sci dopo le feste - I presidenti delle Regioni hanno chiesto al governo nella videoconferenza in vista del prossimo Dpcm di valutare la chiusura delle frontiere in caso di divieto di riapertura degli impianti da sci. L'obiettivo dei governatori sarebbe evitare così la concorrenza degli Stati europei che invece dovessero permettere le vacanze sulla neve.

Il governo ha confermato che di riapertura degli impianti si potrà parlare soltanto dopo le feste di Natale. "Gli impianti da sci e il sistema vacanze invernali che sono fondamentali per la nostra economia riapriranno quando l'epidemia si sarà raffreddata, speriamo nel giro di un mese, un mese e mezzo. I ristori saranno garantiti per tutte le attività che non potranno aprire". E' quanto avrebbe detto il ministro Boccia alle Regioni, secondo quanto si apprende. "La sicurezza delle persone e la salute vengono prima di tutto. Dobbiamo chiudere questa seconda ondata evitando la terza e mantenendo la convivenza con il virus con il massimo della sicurezza - ha aggiunto Boccia-. Anche in Germania si è scelta la linea della massima prudenza, nella consapevolezza che -ha detto oggi il ministro Helge Braun- 'davanti a noi ci sono mesi invernali difficili, e questo vale fino a marzo' .

"Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre". E' quanto ha detto il ministro Boccia alla videoconferenza con gli Enti locali, secondo quanto si apprende. "Questa è eresia non facciamo i sepolcri imbiancati - ha aggiunto l'esponente Pd -. Papa Francesco ha dato un esempio bellissimo a tutti nella scorsa Pasqua, a partire dalla Via Crucis. Il Natale non si fa con il cronometro ma è un atto di fede". Usa l'ironia per far capire che il governo non intende deflettere dalla linea della massima prudenza durante le festività. E il premier Conte lo dice chiaramente: "Altri sacrifici? E' necessario, non possiamo abbassare la guardia, gli italiani sono consapevoli che sarà un Natale diverso o ci esponiamo a una terza ondata a gennaio, con il rischio di un alto numero di decessi". Concetto ribadito da Agostino Miozzo, coordinatore del Cts: " passare un natale ordinario con il cenone è piuttosto azzardato".

Le regioni chiedono di riaprire le scuole il 7 gennaio - Altro punto all'ordine del giorno dell'incontro tra governo e regioni la scuola. "Le regioni unanimamente hanno ritenuto di suggerire al governo di procrastinare al 7 gennaio ogni riapertura della didattica in presenza per chi è ancora oggi in didattica a distanza". Lo ha detto nel punto stampa quotidiano sul covid il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in merito alla riunione tra i ministri Boccia, Speranza e la conferenza regioni, l'Anci con Decaro e le province italiane. "Tutte le regioni hanno unanimamente ritenuto di dire al Governo che si tratterebbe di una mossa inopportuna in questo momento soprattutto alla vigilia della pausa festiva delle scuole - ha detto Toti - in assenza di un programma di scaglionamento degli ingressi e in assenza di un servizio pubblico che. oggi prevede capienza al 50% e andrebbe ritoccata".

Qui sotto la mappa del Covid-19 in Italia

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