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07/01/2021 02:00:00

Scrive Diego Renda, in risposta al responsabile dell'Esa di Marsala

 Scrivo in risposta alla lettera inviata al Direttore della Redazione TP 24 dal Dott. Pietro Chiodo, responsabile della Sezione operativa (Sopat) n. 82 di Marsala.

Il Dott. Chiodo quando ha citato le attività svolte negli ultimi cinque anni, ha tralasciato un particolare importante, ossia il trascorso lavorativo poco trasparente della Sopat n.82 al Centro di Meccanizzazione Agricola (M.A) di Trapani della durata di 19 mesi, esattamente dal 1 giugno 2016 al 31 dicembre 2017. Scrivo queste precisazioni per far luce su alcune delle manovre poco chiare che sono avvenute all’interno dell’Ente per cui lavoro o, per lo meno, solo quelle di cui sono a conoscenza in prima persona e che posso documentare con protocolli e date, e che ho denunciato in varie occasioni e in diverse sedi, ottenendo in cambio l’isolamento, la vessazione, e il demansionamento. Infatti, prima di essere trasferito da autorità (quindi contrariamente alla mia volontà) alla Sopat n.80 di Salemi con sede a Marsala nell’agosto del 2018, il sottoscritto lavorava presso il Centro di Meccanizzazione Agricola di Trapani.


Nel giugno 2016, la Sopat n. 82 aveva accettato di dirigere il Centro di M. A. di Trapani, prima su proposta del Direttore Generale Dott. Maurizio Cimino e, successivamente, dal suo successore alla direzione Dott. Fabio Marino il quale, oltre all’incarico di Direttore Generale, con Deliberazione n. 91 del Commissario Straordinario del 18 ottobre 2016 per la legge del 06/11/2012, veniva nominato “Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza”.
L’urgenza e la necessità di nominare un nuovo Capo Centro a Trapani scaturiva dal trasferimento urgente alla Sopat n.82 di Marsala, del Dott. Agostino De Pasquale, che all’epoca dei fatti risultava indagato in una vicenda giudiziaria insieme al Dott. Parrinello Vito, suo predecessore. Quest’ultimo alla fine del processo era stato condannato dal Tribunale di Trapani per peculato d’uso ai danni dell’amministrazione in oggetto, nonché per truffa sempre ai danni della propria amministrazione.
Successivamente, per motivi a me sconosciuti, ma che posso immaginare, date le mie continue segnalazioni delle scorrettezze che avvenivano davanti ai miei occhi, ai precedenti Direttori Generali e agli altri vertici dell’Ente , il Dott. Fabio Marino, Direttore Generale dell’ESA, fresco di nomina, con un secondo Ordine di Servizio, per coprire questa figura, anziché optare per un altro dipendente interno, con alle spalle l’esperienza maturata in quindici anni di servizio al Centro di Mecc. Agricola, quale era lo scrivente, ha preferito assegnare, con preciso Ordine di Servizio, tre colleghi della Sopat n. 82 di Marsala, pur senza esperienza lavorativa in quel campo con una turnazione di 135 gg. Quindi nei restanti 14 mesi, i tre colleghi, si occuparono delle problematiche di lavoro del Servizio di Meccanizzazione Agricola di Trapani, senza avere le competenze in questo settore, dato che le loro uniche e sole esperienze lavorative dal giorno dell’assunzione all’Ente erano state quelle di Assistenti Tecnici in Agricoltura.

La stranezza nella stranezza è che i colleghi svolgevano il ruolo di Capo Centro in compagnia dell’ex Capo Centro Agostino De Pasquale, che in teoria era stato trasferito, e tutte le mattine lo accompagnavano in ufficio con le proprie utilitarie. Qualche volta l’ex Capo Centro si presentava in ufficio da solo, senza i colleghi, e talvolta si fermava anche il pomeriggio per svolgere il lavoro straordinario.
Non so come (o secondo quale legge) gli assegnassero lo straordinario, ma so quante ore gli sono state assegnate: ben 40 ore, ossia il doppio di ore di lavoro straordinario assegnato agli altri dipendenti.

A questo punto alcune domande sorgono spontanee:
Se il trasferimento del Dott. De Pasquale era un atto dovuto e urgente, perché continuava a venire al CMA di Trapani e svolgere il ruolo di Capo Centro della Meccanizzazione Agricola come prima?
A che titolo e con quale autorizzazione il dott. De Pasquale svolgeva il lavoro straordinario?
Per quale motivo nel registro di protocollo del CMA di Trapani non esiste nessun documento che giustifichi la sua presenza in ufficio?
Come mai i colleghi di Marsala, tra i quali il Dott. Chiodo, si prestavano a questi illeciti giochetti? È questa la dignità nel lavoro a cui faceva riferimento nella lettera precedente il Dott. Chiodo?


Quando a marzo 2018 è partita la campagna di Meccanizzazione Agricola, con la quale venivano assunti gli operai a tempo determinato (OTD), il Direttore Generale Dott. Fabio Marino ha pensato bene di affidare a un suo fedelissimo il ruolo di Capo Centro a Trapani, con preciso ordine di servizio. Si trattava di Salvatore Guttadauria, un impiegato di livello C1, quindi di livello inferiore a quello dello scrivente che è un C3. Il nuovo Capo Centro peraltro, per raggiungere la sede di Trapani percorreva in andata e ritorno 230 Km a spese dell’Ente, e svolgeva contemporaneamente il ruolo di Capo Centro a Partanna Montello dove dirigeva 80 operai a tempo determinato e in più aveva un incarico alla sede centrale di via Libertà di “Consegnatario”. Mentre il sottoscritto, come si accennava nell’incipit di questa lettera, è stato trasferito d’autorità dal Direttore Generale nell’attuale sede.


Il paradosso che vorrei citare è che sono stato 15 anni in un ufficio e non mi è stata data la possibilità di svolgere un lavoro per il quale avevo le competenze necessarie, mentre adesso, guarda caso proprio a seguito della lettera da me pubblicata su Tp24, dove denunciavo che all’ESA non c’è lavoro, mi è stato assegnato un incarico a titolo personale dall’attuale Direttore Generale Dott. Caltabellotta. Questo incarico è stato assegnato esclusivamente a me, ultimo arrivato alla Sopat n.80 di Salemi (con sede a Marsala), senza tenere conto delle competenze e delle professionalità maturate negli anni dagli altri colleghi che lavorano sia alla Sopat n.82 di Marsala, che alla Sopat n. 80 di Salemi, e che sarebbero stati più competenti del sottoscritto a svolgere questo incarico, dato che provengo da un ufficio che svolgeva mansioni diverse. Ciononostante, avrò cura di svolgere con serietà e impegno questo incarico.

Tante volte ho pensato di combattere una battaglia più grande di me, ma non mi sono mai pentito di aver denunciato fatti e circostanze poco trasparenti, anche se mi hanno causato non pochi problemi a livello psico-fisico e professionale. Il lavoro è un diritto e, chi ne ha uno in questi tempi duri, ha il dovere di svolgerlo onestamente. Quando un Ente pubblico non mette i suoi dipendenti in condizioni di poter lavorare, per motivi politici o personali, questo è un fallimento che riguarda tutti i cittadini. Bisogna denunciare senza paura le irregolarità e, soprattutto, non voltarsi mai dall’altra parte davanti alle ingiustizie, curando solo i propri interessi personali.
Il pensiero corre veloce verso coloro che, come me, quotidianamente vivono disagi sul posto di lavoro, che sono più di quelli che possiamo immaginare.
Mi rivolgo a te che stai leggendo questo documento e che soffri a causa di ingiustizie vissute nell’ambiente di lavoro, ti offro umilmente le mie mani per abbracciarti, le mie orecchie per ascoltarti e camminare insieme a te. Contattami tramite la redazione, o contatta il Sindacato FSI-USAE di cui faccio parte. Si tratta di un sindacato indipendente e a livello Europeo, che ha nel suo DNA la legalità. Anche il Presidente del Parlamento della Legalità Internazionale Dott. Nicolò Mannino ha aderito a questo sindacato e al progetto comune contro tutte le forme di illegalità.

Il Segretario Aziendale del sindacato FSI-USAE

Diego Renda