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28/01/2021 06:00:00

Coronavirus, contagi su nel trapanese (3192). La Sicilia sotto ai parametri di rischio

15,20 - Sono 3192 i positivi attuali in provincia di Trapani. Sono 84 in più rispetto a ieri, secondo i dati aggiornati ad oggi, giovedì 28 gennaio 2021. Aumenta purtroppo anche il numero delle vittime, sono tre in più e portano il totale a 177 vittime dall’inizio dell’epidemia.

Tra le città con più contagi Marsala torna in vetta alla triste classifica del maggior numero di persone positive, sono 661, il dato di Trapani rimane stabile con 654 positivi, poi Mazara del Vallo con 476 (ieri 460). I guariti totali sono 6364 dall'inizio della pandemia. Diminuiscono ancora i ricoveri. In terapia intensiva ci sono 9 persone, 2 in meno di ieri, mentre nei reparti in regime ordinaio sono ricoverate 106 pazienti, 6 in meno rispetto a ieri. Sono stati effettuati 629 tamponi molecolari e 146 test per la ricerca dell'antigene.

Questi i positivi distribuiti nelle diverse città della provincia: Alcamo 261, Buseto Palizzolo 15; Calatafimi-Segesta 17; Campobello di Mazara 70; Castellammare del Golfo 109; Castelvetrano 303; Custonaci 20; Erice 246; Favignana 29; Gibellina 77; Marsala 661; Mazara 476; Paceco 74; Pantelleria 7; Partanna 19; Petrosino 55; Poggioreale 0; Salaparuta 3; Salemi 16, San Vito Lo Capo 6; Santa Ninfa 10; Trapani 654; Valderice 56; Vita 8.

06,00 - Aumentano ancora i positivi al Covid-19 in provincia di Trapani. Sono 3108 le persone contagiate. Nel territorio trapanese si registra un calo sia nei ricoveri in terapia intensiva che nei reparti ordinari.

La Sicilia invece conferma il trend dei giorni scorsi, con l'indice di positività sceso a 3,4% e il 33% di nuovi contagi in meno in una settimana. Nel Paese invece si registra un nuovo aumento dei casi, sono 15mila nelle 24 ore con un aumento del tasso di positività salito al 5,17%. 

I dati trapanesi - La città con più contagi è Trapani che rimane in vetta con 654 positivi (ieri erano 640), poi c’è Marsala che registra un +4 rispetto a ieri, ha ora 626 contagi, e nuovo balzo in avanti di Mazara del Vallo con 460 (ieri 445). Sono nove in più, invece, i contagi che registra Castelvetrano, 288 i positivi totali. I guariti totali sono 6329 dall'inizio della pandemia. Dati confortanti come dicevamo dai ricoveri. In terapia intensiva sono ricoverate 11 persone, 1 in meno di ieri, mentre nei reparti in regime ordinario si trovano 112 ricoverati, 3 in meno rispetto a ieri. Sono stati fatti 424 tamponi molecolari e 207 test per la ricerca dell'antigene.

Questi i positivi distribuiti nelle diverse città della provincia: Alcamo 255, Buseto Palizzolo 17; Calatafimi-Segesta 17; Campobello di Mazara 67; Castellammare del Golfo 110; Castelvetrano 288; Custonaci 20; Erice 242; Favignana 29; Gibellina 76; Marsala 626; Mazara 460; Paceco 72; Pantelleria 7; Partanna 18; Petrosino 49; Poggioreale 0; Salaparuta 3; Salemi 16, San Vito Lo Capo 6; Santa Ninfa 9; Trapani 654; Valderice 59; Vita 8.

Il sindaco di Salemi Domenico Venuti, se il calo continua si passi alla zona arancione  - "Se il calo dei contagi dovesse essere confermato fino alla fine della settimana sarebbe auspicabile la transizione della Sicilia dalla 'zona rossa' alla 'zona arancione'". Lo dice il sindaco di Salemi, Domenico Venuti. "Se questo passaggio non dovesse avvenire - prosegue Venuti - allora sarebbe opportuno diversificare le misure di contenimento nei vari centri urbani in base al rischio epidemiologico dettato dai numeri. La 'zona arancione', infatti, pur mantenendo un prudenziale divieto di spostamento fuori dal Comune di residenza, consentirebbe la circolazione interna dando respiro ad alcuni settori importanti come il commercio, la ristorazione e i bar che più di ogni altro stanno pagando le conseguenze di questa crisi. E proprio riguardo ai ristori per le categorie più colpite dal blocco, il sindaco di Salemi ricorda che questi dovranno essere adeguati e proporzionati al crollo degli introiti, mentre una
particolare attenzione - continua Venuti - va data al comparto delle sale ricevimenti, fondamentali per la Sicilia in virtù del grande numero di posti di lavoro legati a queste attività. Si tratta di realtà - conclude il sindaco di Salemi - che dovranno essere messe nelle condizioni di potere ripartire con slancio, attraverso aiuti consistenti, quando il dato epidemiologico lo consentirà".

I dati in Sicilia - Sono 996 i nuovi positivi nelle ultime 24 ore in Sicilia, ben il 33% in meno di casi rispetto ad una settimana fa quando addirittura erano stati eseguiti il 46% di tamponi in più. È quanto emerge dal bollettino del ministero della Salute. I tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore sono stati 29270 portando il tasso di positività, in Sicilia, al 3,4% (martedì 4,1%). Tre persone in più ricoverate in terapia intensiva mentre scendono di 14 unità i ricoveri ordinari. I positivi nelle ultime 24 ore sono 1407. Attualmente ci sono 47.030 positivi di cui 1.421 ricoverati in ospedale, 232 in terapia intensiva, 45.377 in isolamento domiciliare. I guariti salgono a 82.239 mentre i decessi a 3.334. Dall'inizio della pandemia ci sono state in Sicilia 132.603 persone contagiate. I casi città per città: Palermo 270, Catania 230, Messina 192, Trapani 87, Siracusa 97, Ragusa 15, Caltanissetta 52, Agrigento 36, Enna 17.

Razza, Isola al di sotto dei parametri di rischio. Vicini alla zona arancione - «Qualche ora ancora e scopriremo se l’indice Rt, come appare dalla riduzione dei contagi in Sicilia, ci permetterà di condividere col governo centrale il possibile declassamento del rischio della regione». Così l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, riferendo all’Assemblea siciliana sulla situazione pandemica in Sicilia, attualmente in zona rossa. Con il calo dei nuovi positivi degli ultimi giorni l'isola si avvia ad uscire dal massimo livello di rischio e spera nella zona arancione. La decisione di anticipare la zona rossa in Sicilia «non è stata politica - dice l'assessore -. Quando Musumeci ha chiesto di anticipare di una settimana la zona rossa lo ha fatto sulla base di una valutazione prognostica perché si poteva immaginare che l’indice Rt avrebbe superato 1.25 e questo avrebbe reso obbligatoria la zona rossa per tre settimana. Una valutazione azzeccata, perché l’indice Rt poi superò 1.27». Nelle ultime settimane, ha ricordato Razza l’incidenza per 10 mila abitanti «ci trova al quinto posto, quella per deceduti sempre per 10 mila abitanti al 12esimo posto, e i tamponi molecolari realizzati, sempre su 10 mila, al 7mo posto». La Sicilia «è tra le regioni italiane che hanno il maggior rispetto dei parametri di ospedalizzazione, che vedono una soglia del 30% per le terapie intensive e del 40% per la degenza ordinaria. L'Isola in questo momento si trova al di sotto di entrambi i parametri», ha spiegato l’assessore.

Da lunedì 1° Febbraio riaprono tutte le scuole in Sicilia. Insomma, si torna in classe. Lo prevede sia il provvedimento della Regione sul contenimento della pandemia, che ha lasciato a casa gli alunni delle scuole superiori, sia il decreto del governo sulle "zone". Se la Sicilia passa da rossa ad arancione, come è probabile, c'è il ritorno della scuola in presenza, alle superiori, al 50%. L'auspicio è quello di tornare in aula il primo febbraio o comunque al cessare della «zona rossa» in Sicilia. È quanto ribadito durante una riunione a Palazzo Orléans della Task-force regionale, presieduta dal professore Adelfio Elio Cardinale, presente l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla.

«C'è l’impegno dell’assessorato alla Salute e di tutto il governo Musumeci - dice Lagalla - ad assicurare lo screening degli alunni dai 14 anni in su, dei docenti e di tutto il personale scolastico, nei drive-in allestiti in tutta l’Isola e a continuare il monitoraggio negli istituti, con le apposite Usca scolastiche, dopo la ripresa».

PD: misure restrittive solo se basate su criteri scientifici - “La gestione dell’emergenza epidemiologica in atto impone lo scrupoloso rispetto dei parametri di tipo scientifico dettati dalle valutazioni della cabina di regia regionale e dall’Istituto superiore di sanità e l’emanazione di indicazioni univoche e non altalenanti, circoscrivendo a singole province o singoli territori comunali le misure più restrittive e consentendo al resto della Regione l’allentamento delle prescrizioni attualmente in vigore”. Lo dicono i parlamentari del Pd all’Ars con un ordine del giorno, primo firmatario il capogruppo Giuseppe Lupo, approvato dall’aula.
“Nelle ultime settimane il presidente della Regione - spiegano i parlamentari Pd - è passato dall’invocare misure ancora più restrittive della 'zona rossa' voluta dal governo nazionale, fino a chiedere per la Sicilia le regole meno severe previste per la 'zona arancione’. Tutto questo - continua l’ordine del giorno - è riuscito solo a scatenare confusione nei cittadini ed incertezze negli operatori economici. E’ il momento di fare chiarezza applicando misure di contenimento frutto di valutazioni effettuate dalla cabina di regia a seguito di monitoraggio del livello di rischio presente in ciascun territorio e sulla base di rigorosi criteri scientifici, come declinati dal decreto del Ministro della salute 30 aprile 2020. Pertanto - concludono i parlamentari Pd - sarà solo in base ai suddetti criteri se la Sicilia potrà allentare le misure restrittive in vigore, magari prevedendo misure più rigide localizzate in porzioni di territorio nelle quali la curva epidemiologica mostra un andamento meno favorevole”.

I dati italiani - Sono 15.204 i test positivi al coronavirus in Italia in 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 467. Martedì i positivi erano stati 10.593 e i morti 541. Sono 293.770 i test per il coronavirus (molecolari e antigenici) effettuati in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 257.034. Il tasso di positività è del 5,17% (ieri era del 4,1%, quindi in aumento di oltre l'1%).

E nasce il Consorzio Italiano per la genotipizzazione e fenotipizzazione del virus SARS-CoV-2, che permetterà di seguire l'evoluzione del coronavirus e di monitorare la risposta immunitaria alla vaccinazione. L'iniziativa è stata presentata nella conferenza stampa organizzata dal ministero della Salute. "Questa è solo una delle prime pandemie che vedremo perchè dal mondo animale arriveranno altre pandemie. Non possiamo perdere questa occasione", ha affermato il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Giorgio Palù. "Questa è solo una delle prime pandemie che vedremo perchè dal mondo animale arriveranno altre pandemie", ha sottolineato Palù.

Il Paese "si deve adeguare: deve avere una capacità di fuoco maggiore di sequenziare il virus SarsCov2, a fronte delle sue varianti, e capacita di monitoraggio anche ai fini di misure di contenimento", ha affermato il direttore della Prevenzione del ministero della salute Gianni Rezza alla presentazione del Consorzio per lo studio genetico di SarsCov2. "Già il 28 gennaio il ministero della Salute ha emanato una circolare e l'Istituto superiore di sanità ha iniziato la sorveglianza delle varianti di SarsCov2: ora - ha aggiunto - sta per essere emanata una nuova circolare che dovrebbe dare dettagli maggiori sul da farsi".

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