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18/02/2021 07:21:00

Scuola: vaccini, presenze e lezioni fino a Giugno. Polemiche in Sicilia 

 Scuola e coronavirus, ancora polemiche in Sicilia. Il primo fronte riguarda le presenza in classe. Si vuole aumentare la didattica in presenza al 75%, ma i docenti protestano: "Non ci sono le condizioni". E chiedono che prima parta la campagna vaccinale per la loro categoria. Va detto che, dopo quasi due settimane dal ritorno in classe (al 50%) non ci sono dati che mostrano un maggiore diffusione del contagio. Dall'altro lato, invece, va tenuto conto che le varianti, molto temute, sembrano avere grande diffusione tra i giovanissimi, e che il vero nodo rimane non tanto la scuola ma i trasporti, ancora una volta, con bus troppo affollati. 

Gli insegnanti chiedono che prima parta la campagna di vaccinazione prevista per loro. In altre Regioni sono molto avanti, in Sicilia sono state simbolicamente vaccinati i docenti di alcune scuole, poi basta. E bisogna fare presto. 

C'è poi l'altra polemica. Il premier Draghi vuole fare recuperare il tempo perso a scuola, e quindi sta lavorando per le aperture domenicali e per prolungare il calendario scolastico fino a Giugno. 

Il premier incaricato Mario Draghi, nel corso del suo discorso al Senato sul programma di governo, si è concentrato molto sul tema scuola, ribadendo alcuni concetti già trapelati nei giorni scorsi. Fra questi anche la questione allungamento calendario scolastico.

Secondo Draghi, “non solo dobbiamo tornare rapidamente a un orario scolastico normale, anche distribuendolo su diverse fasce orarie, ma dobbiamo fare il possibile, con le modalità più adatte, per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà.

Ecco perchè, secondo Draghi, allineare il calendario scolastico vuol dire che si potrebbe andare a scuola anche al pomeriggio, nei weekend, d’estate, valutando così diverse opzioni. Risulta chiaro, però, che le parole di Draghi indichino un recupero che le singole scuole, in tandem con le Regioni che stabiliscono il calendario, dovranno adottare secondo le proprie esigenze.

Le modalità di recupero, comunque, saranno stabilite nelle prossime settimane.

“Occorre rivedere il disegno del percorso scolastico annuale. Allineare il calendario scolastico alle esigenze derivanti dall’esperienza vissuta dall’inizio della pandemia. Il ritorno a scuola deve avvenire in sicurezza“, dice Draghi davanti ai senatori.

E a sostegno di questa tesi espone un dato: “A fronte di 1.696.300 studenti delle scuole secondarie di secondo grado, nella prima settimana di febbraio solo 1.039.372 studenti (il 61,2% del totale) ha avuto assicurato il servizio attraverso la Didattica a Distanza“. A conferma che, i recuperi, secondo il presidente del Consiglio, devono avvenire.