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07/03/2021 06:00:00

Scuola, Adriano Rizza (Flc Cgil Sicilia): "No all'aumento della didattica in presenza"

 Adriano Rizza, segretario della Flc Cgil Sicilia. Le scuole vanno chiudendo in Italia. In Sicilia da domani ci sarà il ritorno al 75% della presenza degli alunni. Voi che rappresentate il mondo della scuola non siete d’accordo con questa decisione.

Noi non siamo d’accordo per un semplice motivo, per i dati preoccupanti che ci vengono forniti dal ministero della Salute, non sono dati che ci inventiamo noi. Sono dati che riguardano la variante inglese che ha raggiunto quasi il 60 per cento dei contagiati da Covid-19 e la cosa che ci preoccupa di più è che questo contagio si trasmette soprattutto con i ragazzi più giovani, che non corrono rischi, ma di fatto trasmettono di conseguenza il virus ai familiari. Questa è una situazione che ci preoccupa molto. Stanno crescendo tutti gli indici di contagio, dalle terapie intensive ai ricoverati con sintomi. Per noi è assolutamente improponibile pensare di aumentare la presenza degli alunni nelle scuole, quando poi rischiamo tra qualche giorno di tornare indietro. Questo crea solo una grande confusione sia tra il personale docente ma anche e soprattutto tra i ragazzi.

La soluzione quale sarebbe. Fare la didattica digitale fino alla fine dell’anno scolastico evitando questo ventaglio che crea solo gran confusione?

Ma al momento non era opportuno modificare l’assetto organizzativo didattico. Poi con il nuovo Dpcm ci sono le indicazioni chiare su come operare sul tema scuola alla luce dei contagi. Indicazioni che arrivano direttamente dalla presidenza del Consiglio proprio perché ci si è resi conto: uno, che l’emergenza pandemica non è superata; due, lo ha detto il ministro Speranza, a fine maggio raggiungeremo il picco di questa terza ondata; tre, al momento non c’è una formula risolutiva nel mondo della scuola. Bisogna cercare di garantire, comunque, quanto più possibile ai ragazzi quella pseudo normalità che, al momento, non c'è ed è questo il problema peggiore.

Altro problema legato alla scuola al tempo della pandemia è quello dei trasporti. Se gli studenti si mettono tutti nello stesso bus non si è concluso nulla.

Assolutamente d’accordo e siccome i problemi non sono stati assolutamente risolti rispetto al tema dei trasporti, ecco perché aumentare la percentuale della didattica in presenza, rappresenta per noi un problema molto serio, perché non ci sono quelle condizioni e i presupposti per garantire agli studenti quel servizio in sicurezza di cui necessitano.

Adriano Rizza, voi chiedete anche delle mascherine ffp2 che al momento non sono fornite alle scuola, è così?

Questo è un problema molto, molto serio. Ci sono tantissimi dirigenti scolastici che lamentano questa grave emergenza nelle nostre scuole. C’è stata anche una audizione in V commissione all’ARS rispetto alla fornitura delle mascherine ffp2 che al momento non sono previste nel protocollo di sicurezza nazionale, e noi al prossimo rinnovo chiederemo che vengano inserite anche queste mascherine. Noi le chiediamo soprattutto per due categorie di insegnanti, quelle che operano nelle scuole dell’infanzia ma anche per gli insegnanti di sostegno di ogni ordine e grado, perché in quel caso il rapporto tra docente e alunno è completamente diverso dagli altri. L’assessore regionale Lagalla ha emanato una nota con la quale diceva ai dirigenti di poter acquistare le mascherine, ma è una cosa che non ha nessun senso logico perché le scuole non dispongono di risorse sufficienti per procedere all’acquisto delle mascherine.

Adriano Rizza, ci dice come sta andando la campagna vaccinale per il mondo della scuola in Sicilia? Che segnalazioni vi arrivano?

E’ iniziata con grande confusione, erano stati esclusi paradossalmente tutti i dirigenti scolastici a prescindere dall’età. Siamo intervenuti e c’è stata una nota correttiva e solo dal primo marzo si è cominciato a vaccinare anche i dirigenti. La cosa più drammatica che sta accadendo è che a causa degli effetti del vaccino AstraZenenca, moltissimi insegnanti sono tutti malati e ci sono scuole dove mancano decine e decine di docenti. La cosa andava sicuramente organizzata in modo diverso, in queste ore nelle scuole c’è il caos più totale.