Tre giorni in pronto soccorso, in barella, senza possibilità di ricovero. 20 ore con un pannolone sporco. E un taglio, lungo la mano, da 21 punti di sutura, provocato proprio da una manovra distratta in ospedale.
E’ successo a Marsala, all’ospedale Paolo Borsellino, e raccontato dai familiari di un uomo, un anziano di 85 anni, che ha vissuto ore di gravi disagi all’interno del nosocomio.
I familiari dell’anziano, ricoverato la scorsa settimana, scrivono alla nostra redazione “non solo per rendere noto quello che è successo all’interno del pronto soccorso di Marsala, ma per sperare che quello che raccontiamo possa in qualche modo sensibilizzare e migliorare la situazione e i disagi che vivono i pazienti”.
I fatti. L’uomo, 85 anni, con diverse patologie e non autosufficiente si è recato nella notte di giovedì al pronto soccorso per gravi problemi respiratori, a seguito di ciò gli sono stati fatti degli accertamenti che hanno definito una diagnosi ben precisa. “Durante la permanenza al pronto soccorso affinché venissero fatti determinati esami, non sempre un familiare è potuto rimanere al suo fianco per motivi Covid che comprendiamo pienamente. Partiamo dal presupposto, che a diagnosi definita c’è stata comunicata la necessità di ricoverarlo, ma non c’era nessun posto all’interno della provincia di Trapani per lui” spiegano i familiari.
“Nonostante mio nonno in quanto non autosufficiente avesse il catetere, il personale sanitario ha aiutato un familiare soltanto dopo svariati solleciti e dopo 20 ore è stato cambiato il pannolone visibilmente sporco” racconta la nipote. Che si chiede: “e se non vi fosse stato nessun sollecito da parte di un familiare, per quanto tempo sarebbe rimasto in queste condizioni?".
Ma non è tutto. “Cosa ancora più grave che si è verificata durante uno spostamento da una stanza all’altra, proprio perché nella stanza dove si trovava in quel momento non vi era l’attacco per l’ossigeno. Durante tale spostamento, da parte di un infermiere (l’anziano) ha sbattuto la mano nella porta d'uscita della stanza”. Ci sono voluti 21 punti di sutura, “tutto causato dalla disattenzione del personale ospedaliero nello spostamento della barella. Doveva essere loro responsabilità fare attenzione e assicurarsi che mio nonno avesse le mani sul proprio corpo e non penzolanti, a maggior ragione considerandosi di una persona non cosciente”.
L’anziano, alla fine, è rimasto tre giorni consecutivi in pronto soccorso “ritrovandosi costretto a rientrare a casa in quanto non vi era posto in reparto per lui e quindi rincasando con una situazione di salute grave e non stabile ed inoltre con una mano completamente devastata”.
Alla nostra redazione la nipote dell’anziano protagonista di questa vicenda testimonia tutto il rammarico e l’indignazione per quanto accaduto. Un caso di malasanità? Non sappiamo. Ma quello che sottolinea, lucidamente, la nipote è che le procedure Covid stanno, inevitabilmente, creando casi di malasanità. “Non vogliamo colpevolizzare gli infermieri, sono anche loro penalizzati dal Covid, ma sensibilizzare tutti sul concetto di “cura”, intesa come premura, di farsi carico dell’altro ed accompagnarlo per un tratto di strada aiutandolo”.
Nel prendere atto della segnalazione, la direzione aziendale dell'Asp di Trapani comunica di aver richiesto alla direzione del presidio ospedaliero Paolo Borsellino una relazione interna per accertare quanto segnalato.