La salute è un diritto di tutti. Accesso garantito alle cure sanitarie anche per i migranti irregolari ospitati nel Centro di Permanenza per i Rimpatri (Cpr) di contrada Milo, a Trapani. È quanto stabilito dalla convenzione sottoscritta tra l’Azienda sanitaria provinciale e la Prefettura, che prevede l’erogazione di tutti i servizi sanitari previsti dal Servizio sanitario nazionale, inclusi programmi di prevenzione, diagnosi, terapie, vaccinazioni e tutela della maternità.
La Prefettura aveva ribadito la necessità di garantire ai migranti ospitati nella struttura la possibilità di effettuare accertamenti sanitari sull’idoneità alla vita in comunità ristretta, oltre a visite specialistiche e percorsi diagnostici e terapeutici in caso di particolari condizioni di vulnerabilità.
Il Cpr di contrada Milo, nato come Cie nel 2014 e poi trasformato in Hotspot, ha assunto l’attuale funzione nel settembre del 2018. “Gli stranieri ospitati hanno bisogni di cure particolari, legati alla vita comunitaria e spesso a situazioni di fragilità. L’accordo serve a dare risposte adeguate e in linea con le indicazioni normative nazionali e regionali”, hanno sottolineato Asp e Prefettura.
La convenzione, dichiarata immediatamente esecutiva dal commissario straordinario dell’Asp, Sabrina Pulvirenti, è stata attivata con urgenza per garantire tempestività nell’assistenza sanitaria.
Intanto è in corso la gara nazionale ed europea, finanziata dal Ministero dell’Interno, per l’affidamento della gestione del centro, che ha una ricettività teorica di 204 posti. L’appalto, della durata di 24 mesi prorogabili fino a un massimo di ulteriori 12, vale complessivamente circa 20 milioni di euro. In particolare, quasi 7,9 milioni derivano dal tetto massimo giornaliero pro capite (52,98 euro per ciascun ospite), mentre altri 3,9 milioni riguardano l’eventuale proroga. A occuparsene sarà lo Staff Gare del Libero Consorzio Comunale di Trapani (ex Provincia).
Sul fronte sanitario, apprezzamento per l’azione del commissario Pulvirenti arriva anche dalla Uil Fpl. Il segretario generale Giorgio Macaddino ha sottolineato come lo snellimento delle procedure diagnostiche per le patologie croniche stia finalmente risolvendo “un problema storico che costringeva i pazienti a continui rimbalzi tra medico curante e Cup, con tempi d’attesa insostenibili e frequente ricorso a visite private”.
La convenzione segna dunque un passo importante per garantire assistenza sanitaria ai migranti, anche a coloro che non sono in regola con i documenti di soggiorno, in un’ottica di tutela della salute pubblica e rispetto dei diritti fondamentali.