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“La Contessa fra i sessi”

Marsala
23/03/2018 - 23/03/2018

Andrà in scena, venerdì 23 marzo al Teatro “Sollima” di Marsala, con inizio alle ore 21.30, lo spettacolo tratto da: “Interrogatorio della Contessa Maria” di Aldo Palazzeschi.

Un lavoro teatrale realizzato da tre giovani allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Sul palco Eugenio Mastrandrea e Riccardo Ricobello, a curare la regia, oltre allo stesso Mastrandrea, anche Francesco Vittorio Pellegrino, un giovane e talentuoso attore marsalese che è riuscito ha passare la rigorosissima selezione (22 alunni ammessi su 950 candidati) della prestigiosa Accademia.

Francesco ha coltivato il suo sogno sin da bambino e, a Marsala, è riuscito ad avere una formazione attoriale di ottimo livello grazie all’esperienza del TAM di Massimo Pastore. Per quanto riguarda invece la preparazione propedeutica per superare la selezione della Silvio D’Amico sono state determinanti le lezioni di altre bravissime attrici marsalesi come Anna Clara Giampino, Melania Genna e Rosy Bonfiglio.

La pièce, della durata di cinquanta minuti, ha già ottenuto importanti riconoscimenti: vincitrice della Giuria Docenti e del Premio del Pubblico in occasione del Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro, inoltre è stato finalista del Premio Nazionale delle Arti 2017 e sempre finalista del Festival Direction Under 30 2017.
 

Note di regia
“Non c’è nulla da raccontare, pochissimo da dire e tutto da fare. Nella vita c’è di meglio che starsi a fare dei racconti”.
Chi è veramente la Contessa Maria? Una donna lussuriosa che a dispetto della morale corrente non si vergogna di giacersi con un amante diverso ogni giorno, e ne fa anzi un vanto? O un uomo che vive apertamente la propria omosessualità in faccia al buon costume borghese primonovecentesco? È questo il dubbio che assale lo spettatore quando questo personaggio gli si rivela per la prima volta.

Da tutti aborrita e allontanata, ma allo stesso tempo, da tutti ammirata e invidiata, la Contessa Maria, con la sua rivoluzionaria concezione della sessualità e la sua imposizione di una morale sana e naturale, incarna l’archetipo della differenza tra i sessi e del conflittuale dualismo che tra essi si instaura. Apparentemente uomo e donna insieme, e al contempo nessuno dei due, attraverso la sua condotta di vita la Contessa scava nei meandri più profondi dell’animo umano, e l’amore diviene così, pasolinianamente, l’unico strumento di comunicazione vera tra gli uomini, per arrivare a scoprire tutte le fragilità e le paure che il perbenismo borghese tenta malamente di nascondere. E a riderne di gusto.

Eppure… s’intravede a tratti una sofferenza, il dolore per l’irrimediabile solitudine cui una simile scelta di vita la condanna, per essere da tutti evitata ed allontanata perché troppo spietatamente vera e genuina in ogni suo proposito. Lungi dal crederla noi un personaggio realmente esistito o anche solo verosimile, la Contessa Maria diventa per Palazzeschi- e per noi tutti- il pretesto per una ricerca personale (“la Contessa Maria sono io” scriverà l’autore), un’esperienza profonda e a tratti dolorosa di cui per sempre si porterà dietro i segni, un incontro ravvicinato con se stesso attraverso questa figura vulcanica e travolgente che è la Contessa, e al contempo, onirica, sfuggevole e impalpabile come il fumo delle sue sigarette.

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