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09/11/2025 18:45:00

“Assemblee sindacali e scuola, il problema è un altro”

Gentile redazione di Tp24, 

ho letto con interesse la replica del pensionato che difende il diritto di scioperare e mi trovo d’accordo con lui — ma solo in parte.
Qui, però, non si parla di sciopero, che è un diritto sacrosanto e tutelato dalla Costituzione. Si parla di assemblee sindacali utilizzate, in molti casi, in modo improprio, con l’effetto di pregiudicare la scuola, la continuità didattica e, di riflesso, l’organizzazione delle famiglie.

La sensazione diffusa, e purtroppo fondata su episodi concreti, è che per alcuni insegnanti l’assemblea sia diventata un pretesto per andarsene a casa piuttosto che un momento di partecipazione sindacale. Se un docente aderisce a un’assemblea e poi non vi partecipa, non sta esercitando un diritto: sta abusando di uno strumento che ha una finalità precisa, e che dovrebbe essere rispettato proprio per il valore che rappresenta.

Così, ogni volta che c’è un’assemblea, le lezioni si interrompono, gli studenti vengono mandati via ore prima, e i genitori devono correre per organizzarsi. Il risultato è che la scuola perde ore, continuità e credibilità.

Forse il problema vero è che, oggi, non sono solo i genitori a vedere la scuola come un parcheggio per i figli: a volte sembra che anche una parte del personale la viva come un parcheggio lavorativo, dove la priorità è “staccare” appena possibile.

E questo — più che il diritto allo sciopero — è ciò che dovrebbe far riflettere.

 

Un genitore (e contribuente) stanco dei giochetti a spese della scuola