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07/12/2021 06:00:00

Il coraggio ce l'hanno. E' la paura che li frega...

 Venerdì pomeriggio sono rimasto molto colpito da un post diretto, senza se e senza ma, del vice Sindaco della città di Marsala, Paolo Ruggieri. Era un post, pensate, di chiara disapprovazione dell'operato del governo da cui lui sembra dipendere perinde ac cadaver (se Musumeci si aprisse un convento, lui sarebbe il gesuita numero uno: diventerà santissimo).

"Il Giovinetto di Mozia sta bene dove si trova!" scrive con tanto di virile punto esclamativo il vice Sindaco, postando addirittura un ritaglio di Wikipedia sulla statua tanto contesa. Per dire: si è anche informato (non ha studiato dai gesuiti...). 

Ero tutto contento. Finalmente una sua dichiarazione dalla parte della città, e non del governo, dell'Asp, di un Razza, un Musumeci. Bravo assessore! 

Peccato che poi ho controllato l'orario. Erano circa le sedici. Quasi un'ora prima, quel giorno, l'assessore Samonà aveva gettato la spugna, annunciando, non senza una punta di veleno, che avevano vinto i marsalesi, e che dopo le proteste, di cittadini, stampa, comitati, consiglieri comunali, il Giovinetto sarebbe rimasto a Marsala. 

E vabbè, mi sono detto. Così sono bravi tutti. Prendere posizione su un tema dopo che la Regione si è espressa ...

Ma d'altronde, la stessa cosa ha fatto il Sindaco, Massimo Grillo. Anche lui, in questi giorni in cui Marsala si è ritrovata unita per dire: "No, il Giovinetto di Mozia non si sposta", ha nicchiato, ha parlato di eccessivo allarmismo, ha detto ni, ora vediamo. Fino a quando, sempre dopo la dichiarazione di Samonà, anche lui si è espresso per il no, dato che non correva più alcun rischio.

A Sindaco e vice piace vincere facile. Sbilanciarsi solo quando sanno dove tira il vento. 

E così, in una battaglia delicata - quella per dire no al trasferimento di un simbolo dello Stagnone e di Marsala - la città ha dovuto fare a meno del suo Sindaco. Ancora una volta. Perchè il silenzio imbarazzato di Grillo, e del suo vice, è lo stesso che abbiamo notato sulla vicenda del padiglione, come in quella della mancata riapertura dell'ospedale, del porto, delle case occupate dagli abusivi, e in altre occasioni ancora. Anzichè portare avanti le istanze dei marsalesi, i due sembrano fare i pompieri: il loro obiettivo è spegnere sul nascere ogni malcontento, smorzare ogni richiesta. Perchè lo fanno? Per aggraziarsi il governo e la compagine di Musumeci, ovvio, chissà ci esca un altro incarico, una candidatura alle Regionali. Non c'è loro dichiarazione che non sia soppesata da una estenuante prudenza, da giri di parole enormi. Mai nuocere, mai disturbare. 

E pertanto ancora una volta, dobbiamo ricordare a Sindaco e vice che amministrare non è fare politica, ma fare gli interessi della città, avere un programma e una visione, fare delle scelte, saper dire no. E che, a proposito, Mozia è patrimonio di tutti, non è un luogo solo per fare gli spot strampalati durante le convention. Mi riferisco al progetto "Re - City Mozia", voluto dal Sindaco e che nessuno mi ha saputo spiegare (non lo hanno capito in pratica neanche quelli che vi partecipano). Dovrebbe essere una specie di comunità ideale, per la città che verrà. Sull'isola di Mozia? Boh, lo sa lui. Ma il fatto è che in una "comunità ideale", il Sindaco fa gli interessi di tutti i cittadini, e li rappresenta. Qui è tutto un doppio gioco, invece. Anzichè "Re - city Mozia" potremmo parlare di "RECITI Mozia". E' tutta una commedia. 

Sindaco e vice reagiranno anche di fronte a questa posata critica dicendo che non è vero, che loro sono coraggiosi, anzi coraggiosissimi (Ruggieri potrà ricodare che ha fatto pulire le ambulanze, come ha detto l'ultima volta per giustificare il suo incarico con l'Asp...), che è colpa di chi c'era prima, e della stampa faziosa e derelitta.  Ma a me i due fanno pensare a quella divertente battuta: è vero, il coraggio ce l'hanno, è la paura che li frega. 

Giacomo Di Girolamo



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